logotesti
 
 
NOTE  PER  L’ASSOCIAZIONE  INTERNAZIONALE
 
AMICI  DEL VESCOVO MONS. EUGENIO CORECCO
 
PER LA FESTA DELLA PRESENTAZIONE
DI GESU’ BAMBINO AL TEMPIO
 
2 – 2 – 2007



DIO: AMORE DI MISERICORDIA

Mi ha scritto il Vescovo Eugenio nella sua
lettera del 12 febbraio 1993: “ti sono grato per la tua lettera e per lo scritto di Ratzinger. L’idea dell’ ‘ecce homo’ è veramente profonda…”
Il Vescovo mi diceva questo, perché gli avevo mandato un articolo di Ratzinger che toccava i temi della bioetica. Erano gli anni della Donum Vitae: un testo quanto mai attuale in relazione alle questioni bioetiche che vengono studiate dall’ ex- Sant’Uffizio.

Cari amici, noi vorremmo rileggere le parole che Ratzinger ci disse a quel tempo: “Chi è l’uomo? Lo sappiamo bene, soprattutto quando ci troviamo davanti a chi soffre, a chi è vittima del potere, a chi è indifeso e condannato a morte. ECCE HOMO! Come dice Ponzio Pilato, che aveva tutto il potere davanti a Gesù spogliato, flagellato, coronato di spine e condannato alla croce. Chi è l’uomo? E’ proprio il più debole e indifeso, colui al quale possiamo passare accanto nella vita, facendo finta di non vederlo. Colui al quale possiamo chiudere il nostro cuore e dire che non è mai esistito. Così posso accettare di ridurre l’altro a cosa da usare e distruggere, ma allo stesso modo devo accettare la conseguenze che si ripercuotono su di me, perché ‘con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati’ dice il Vangelo”

Non a caso l’uomo è l’argomento trattato dal padre del nichilismo nella sua Autobiografia dal titolo: “Ecce homo, come si diventa ciò che si è” (Adelphi, 1965). Roberto Calasso nota che un’opera di Nietsche contiene un attacco sconcertante: “siamo ignoti a noi stessi”. Dunque il problema sarebbe quello della conoscenza di sé (come dice l’espressione latina “nosce te ipsum”, che in greco suona così: “gnothi seautòn”) come già trovava scritto chi visitava l’antico oracolo delfico.

Cari amici, sappiamo che la ricerca di Nietsche non è giunta a quel termine nel quale tutti possiamo conoscerci, non è giunta a ritrovare se stesso in Cristo: Colui che è l’immagine vera dell’uomo nel disegno di Dio. La ricerca di Nietsche non è giunta a trovare quel Gesù Cristo, nel Quale ci assicurano i Padri del Concilio: “l’uomo stesso trova vera luce” (
GS, 22). Infatti il vero nome dell’amore è Gesù Cristo, e senza di Lui l’uomo non si può conoscere veramente. Ma chi ha conosciuto Lui ha conosciuto il segreto dell’amore nella sua figura: ecce homo, e può comprendere ogni forma di gnosi iniziatica nei suoi tentativi di “fare l’uomo in provetta”, cioè di sostituirsi a Dio con la produzione dell’homunculus che Goethe ci ha descritto, e che intende produrre in catena non persone, ma creature innaturali e prive di nome: n.n. (che significa: nescio nomen, come dice Zeffirelli nella sua Autobiografia a pag. 20). Vi confesso, cari amici, che ho percepito un riflesso dell’ idea dell’ ‘ecce homo’ l’ultima volta che ho visto il Vescovo Eugenio.

Se ora tanta umanità si trova nel travaglio di una profonda agonia spirituale, dobbiamo aprire bene le orecchie, cari amici e riascoltare fino in fondo la notizia fondamentale del Vangelo di Gesù Cristo: Dio è Amore: ‘amore di misericordia’ per definizione, cioè amore che non finisce più. Altro non è venuto a dirci il Nostro Signore Gesù Cristo, se non questo: Dio è Amore! Questo ha bisogno di sentirsi dire l’uomo, specialmente l’uomo nella condizione più miserevole, come quello che il governatore di quella regione Ponzio Pilato presentò al popolo con le parole: “ecce homo”. Veramente, cari amici, l’uomo ha bisogno di sentirsi dire che Dio è Amore (cfr
Papa Ratzinger, Deus caritas est, nn 15-18). Questa notizia nutre la nostra fede!


Senza questo messaggio proprio del cristianesimo, l’uomo come potrebbe essere ‘persona’? Senza questa base, come si costruirebbe una vera bioetica a misura dei diritti umani, quei diritti umani che hanno la loro origine nell’idea di ‘persona umana’ e che le Nazioni Unite devono promuovere in tutto il mondo? Per questo scopo, ho redatto una piccola tesi di bioetica intesa come un contributo al bene comune. Se volete leggerla, la trovate nel mio sito
www.aleluja.info alla voce ‘testi’ e alla sotto-voce ‘opere’.

Cari amici, con questa idea della persona umana, che Papa Ratzinger ha riproposto nell’idea dell’ ‘ecce homo’, rivolgiamo il nostro pensiero a New York al Palazzo delle
Nazioni Unite, dove oggi si tiene il Concerto in onore del nuovo Segretario Generale Ban Ki-Moon con musiche di Ennio Morricone, che dirige l’esecuzione di alcune delle proprie opere. Non possiamo dimenticare ciò che abbiamo provato, ascoltando il Maestro Morricone nel Concerto di Natale che c’è stato in piazza Duomo a Milano il 16 dicembre. Nè possiamo dimenticare che l’Italia sta svolgendo il suo ruolo in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove è stato proposto di assegnare il sedicesimo seggio allo Stato del Vaticano, che contribuirebbe a svolgere le tematiche, che costituiscono il nucleo della promozione della pace. A questo riguardo, risultano preziosi i momenti di dialogo fra le tre grandi famiglie monoteistiche, come quello avvenuto a New York col Card. Scola il 17 gennaio alle Nazioni Unite: Peoples and Religions, Presentazione della Rivista Oasis: luoghi in cui incontrare il Dio Misericordioso. “Sono solito descrivere il frangente storico odierno, ricorrendo alla categoria di meticciato di civiltà e di culture nel processo in atto… negli Stati Uniti è presente anche se non prevalente una concezione, che dà piena cittadinanza alle motivazioni religiose di ciascuno. Già i Padri fondatori avevano voluto ‘uno stato senza laicismo di stato’ … e si sta diffondendo la tendenza ad opporre all’universalismo delle religioni il riferimento ai diritti umani, nei quali si concentra lo sforzo di dare espressione ad un universale umanistico da tutti riconoscibile”.

A questo scopo, dobbiamo dire che oggi sembra prevalere un’ immagine erotica dell’amore, visto che il media-system del nostro pianeta ci presenta la stessa figura di Cristo insieme alla Maddalena, come nel Codice da Vinci. Come può interessare tanto questa amicizia tinta coi colori di un erotismo paganeggiante, che non ignora momenti di pura pornologia? Non è certo ‘la civiltà dell’amore’ prevista nell’economia della salvezza! Non è certo l’amicizia che interessa il potere finanziario, militare, politico delle Nazioni Unite! Non è certo l’amicizia che interessa gli uomini e le donne di tutti i popoli nei loro commerci attraverso le regioni del pianeta! Non è certo l’amicizia che genera i nostri discorsi sulla pace!

Mercoledì 23 agosto al
Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini ho salutato il Card. Schonborn, dopo avere ascoltato con commozione la testimonianza della sua amicizia col Vescovo Eugenio, e gli ho dato i testi delle otto lettere che ho ricevuto da lui. In quei momenti ho sentito dentro di me una verità fondamentale del cristianesimo: cari amici, non possiamo fare un’esperienza vera dell’amore di Dio, se non siamo capaci della purezza d’amore che appartiene a Sua Madre: la Vergine Immacolata.

IMMACOLATA CONCEZIONE
Questo dogma appartiene al nucleo della salvezza, cari amici, ed è quanto mai attuale. Dio non ha permesso che i progenitori finissero nel loro peccato, come ci racconta la Bibbia, ma il disegno divino è stato preservativo nella concezione della Vergine Immacolata dal principio dei secoli: la sua esenzione totale, la sua immunità e non appartenenza al peccato del genere umano, mostra la vera concezione della persona umana, e mostra la distanza infinita della realtà di fede dalle cose del mondo. In particolare nei nostri tempi, cari amici, sembra esserci un sistema di potere che nega la concezione cristiana della vita attraverso un’azione di lobby che scardina i valori cristiani.
Per questo, cari amici, ho espresso il mio disappunto, quando è stato fatto un accenno ad un libro scritto senza rispetto per la bioetica nel Congresso di giovedì 12 ottobre al Palazzo della
Regione Lombardia: la mentalità contraccettiva (che si avvale della farmacologia ed è giunta a negare l’idea di ‘persona umana’, come mai non era stato fatto prima) è stata considerata da politici e studiosi di diverse materie (come l’economia sanitaria, il diritto penale, la ginecologia) e con la testimonianza del Dr. Silvio Viale sulle sperimentazioni di contragestione farmacologica a Torino, e della Dr.ssa Eugenia Roccella già membro del movimento femminista ed ora impegnata a studiare questi temi. Si tratta di rispettare la dignità della persona umana dal momento della concezione, e quindi in ogni stadio embrionale, la nostra Regione intende dare sepoltura rituale agli aborti, in modo che non vengano trattati come rifiuti negli ospedali. Vorrei sottolineare, cari amici, la sintonia fra lo spirito di queste iniziative a servizio della vita (cfr il mio scritto: Annunciazione della Madonna) e le parole del Card. Scola alla Marcia della Pace con il richiamo al Messaggio per la Pace di Papa Ratzinger: la persona umana, cuore della pace: “siamo invitati a cambiare i nostri stili di vita, a scegliere nuovi stili di vita per mettere in moto processi di cambiamento reale non solo a livello personale, ma anche a livello di nuovo ordine mondiale. Però dobbiamo praticare stili di vita integrali. La tentazione anche per noi cristiani è quella di separare i grandi temi della pace, della non violenza, della giustizia per tutti…dai temi non meno essenziali della vita umana, della famiglia, del matrimonio” (Jesolo, 27 gennaio 2007)

Ci vorrebbe una solida base etica, un punto fermo capace di non cambiare, come dice il testo di una canzone di Mia Martini, non bastano tutti i consumismi inutili, tutti gli amori passeggeri e stagionali, a cui accenna
Renato Zero nella sua canzone: Spiagge, e come sentiamo nei testi presentati al Festival di Sanremo. Si dovrebbero creare nuovi spazi di proiezione dei valori definitivi, come ha pensato la Curia di Terni con il programma: Amori in corso. Ci sono momenti, cari amici, in cui l’amore vuole esprimersi in modo permanente, e gli amanti si scrivono. Per questa importanza della scrittura, il Papa ha detto ai Vescovi della Svizzera in visita ad limina: “vorrei chiedere scusa anche per il fatto che mi sono presentato già nel primo giorno senza un testo scritto” (Papa Ratzinger, giovedì 9 novembre 2006)

Dunque, com’è attuale il Vangelo! Com’è necessario conoscere l’amore di Misericordia, l’amore di Dio! Infatti c’è solo una risposta adeguata al problema del male in tutte le sua forme: è necessaria la misericordia di Dio che si vive nelle piccole cose. Cari amici, ricordiamo che è questo il messaggio più attuale dei Santi e dei Dottori della Chiesa, come ho scritto in
una memoria per Papa Ratzinger, che il 22 aprile p.v. ha in programma di visitare le spoglie di Sant’Agostino a Pavia: anche lui era un uomo tormentato dal problema del male.

Uno dei massimi intellettuali del nostro tempo, grande studiosa medievalista e cattedratica di Francia come Regine Pernoud nel suo testamento ha scritto che: “nel terzo millennio la sfida principale dovrà essere l’amore ai bambini … chi potrà pensare ai nostri domani, meglio dei più piccoli?” E intanto nei Paesi Bassi esiste un partito che vuole portare al potere la causa della pedofilia. Ma risulta una bestemmia. Ed è un’assurdità il nome che si è dato: “partito per l’amor del prossimo”, perché sarebbero altri i mezzi con cui curare questa gravissima questione (cfr articolo
Corriere della Sera). Per questo e per altro, il Vescovo Mons.Giuseppe Betori ha detto: che l’Italia non segua la strada dei Paesi Bassi. Nello stesso tempo, veniamo a sapere che in una città come Milano ci sono tre nonni ogni bambino (cfr articolo de La Repubblica). E allora come si fa a non vedere che c’è una specie di schizofrenia, se da una parte si studiano metodi non naturali per ottenere figli ad ogni costo, fino a parlare di bambini in provetta e diritti di adozione per i gay, e dall’altra parte crescono gli aborti e dove ci sono dei bambini, si rischia che non vengano trattati a misura della loro dignità?

Dobbiamo prestare attenzione alle politiche di controllo delle nascite, cari amici, e dobbiamo ricordare che ogni persona umana possiede un valore infinito fin dal primo istante della concezione. Davvero ogni uomo può dire: “io possiedo un valore infinito dal primo istante della mia concezione” E quindi ogni uomo può dire come l’intellettuale cinese
Hsiao Chin che ho conosciuto ad un vernissage a lui dedicato: “nel mio cuore c’è l’universo”. Per questo, cari amici, chiedo a Dio di potere visitare Shanghai, per dare il mio contributo all’amicizia nata col gemellaggio di Milano e Shanghai e quindi continuare un discorso fatto con un sacerdote in un ristorante cinese di Borgo Pio a Roma.

Cari amici, ho sentito la stessa amicizia segnata dallo spirito cristiano di Mons. Luigi Giussani - martedì 21 marzo a Milano nel meeting per la nascita del
Forum Inter-Religioso promosso dalla Curia e dal Consiglio delle Chiese Cristiane con diversi membri delle maggiori famiglie religiose,
- mercoledì 29 marzo nella Conferenza con
P. Giovanni Battistelli già Custode di Terrasanta e Andrea Tornielli inviato de Il Giornale insieme a Giuseppe Caffulli di Terrasanta.net
- martedì 9 maggio al Seminario della Compagnia delle Opere in Camera di Commercio a Milano sul tema: Fare impresa in Cina,
- venerdi 19 maggio a Giussano con Mons. Ennio Apeciti che ha ricordato la figura di Papa Montini in occasione della mostra a lui dedicata,
- mercoledì 22 giugno nel pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo per rendere omaggio a
Padre Pio da Pietrelcina mentre la TV trasmetteva l’Italia ai Mondiali di Calcio, e poi sulle spiagge del mare pugliese,
- mercoledì 28 giugno nel pellegrinaggio a Pompei per rendere omaggio alla
Madonna del Rosario che è la stessa patrona delle due parrocchie del paese in cui abito,
- venerdi 30 giugno al Policlinico Gemelli di Roma per il Congresso
Centro di Bioetica dell’Università Cattolica che ha compiuto 20 anni ed abbiamo ascoltato i Vescovi Mons. Elio Sgreccia e Mons. Giuseppe Betori col Dr. Dino Boffo, col Prof. Antonio Spagnolo ed altri,
- domenica 2 luglio in Piazza della Repubblica a Foligno (la città di Mons. Betori) in una bella chiacchierata al bar con la zia Anita e altre persone dell’amata terra umbra,
- martedì 12 settembre a Varese c/o la
Fondazione Ambrosiana Paolo VI col Card. Attilio Nicora e diversi Vescovi sulla figura di Mons. Pasquale Macchi,
- giovedi 14 settembre in Svizzera al Collegio Papio con don Patrizio Foletti e con suor Chiara Noemi al monastero delle Clarisse di Cademario,
- mercoledì 11 ottobre all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano col Dr. De Conno al Congresso di Cure Palliative coi contributi dei principali Hospices cittadini
- sabato 18 novembre nel Congresso dei Medici Cattolici Italiani con il maestro Ermanno Olmi e Mons. Gianfranco Ravasi sul tema: La preghiera medicina dell’anima,
- lunedì 20 novembre a Venezia nel pellegrinaggio serale col Patriarca Angelo da San Marco alla Madonna della Salute,
- giovedì 30 novembre in Aula Pio XI (il Papa della Conciliazione) nel meeting promosso dal Centro di Bioetica dell’Università Cattolica: ‘La medicina inutile?’ col Prof. Adriano Pessina
- sabato 16 dicembre a Milano nel Concerto di Natale col maestro Morricone in piazza del Duomo, e nel Bollettino di
Terre des Hommes che accenna a forme di nuova partecipazione alla costruzione democratica da parte di Associazioni di diverse regioni del mondo,
- sabato 20 gennaio in Aula Pio XI dell’Università Cattolica al meeting promosso dall’Ufficio per la Pastorale della Salute con l’attuale Vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi sul tema dell’umanizzazione e la figura di Padre Pierluigi Marchesi Generale dei Fatebenefratelli,
- domenica 28 gennaio alla Messa di don Luca Galizia dei
Legionari di Cristo nella parrocchia milanese di Santa Maria Segreta,
- giovedì 1 febbraio nelle parole del Prof. Giancarlo Cesana al Corso di
Medicina e Persona sulle prospettive della Medicina nel mondo attuale, ed ho accennato al problema dei rapporti fra classe medica e sistema giudiziario alla luce della bioetica.

In tutti questi momenti si è dimostrata vera l’affermazione di Papa Ratti che vale per tutti i cristiani: “siamo semiti spirituali”. Si legge in una biografia di Pio XI : - Il 6 settembre 1938 Pio XI riceveva in udienza privata i dirigenti dell’Associazione cattolica belga di radiofonia. Sfogliando un Messale che gli avevano offerto, lo sguardo cadde sul passaggio del Canone in cui si parla del ‘sacrificio di Abramo’. Allora Pio XI con le lacrime agli occhi disse: ‘per Cristo e in Cristo discendiamo spiritualmente da Abramo. No, non è possibile per un cristiano partecipare all’antisemitismo. Riconosciamo a chiunque il diritto di difendersi, di prendere misure per proteggersi contro tutto ciò che minaccia i suoi legittimi interessi. Ma l’antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti’. Né l’
Osservatore Romano, né gli Actes de Pio XI, né la Raccolta dei Discorsi riportano queste frasi, trattandosi di un’udienza privata. Sarà uno dei partecipanti, Mons.Picard Presidente della Radio cattolica belga, a riportarle in La libre belgique il 14 settembre successivo.-

Cari amici, sentiamo lo spessore di queste cose grazie all’amicizia che viviamo. E per condividere questa amicizia con tutti, sto frequentando il Corso di Cristologia tenuto dal Card. Scola, al quale ho portato in dono un libro di omelie di Mons. Luigi Villa con
prefazione del Card.Biffi: “I tempi di Dio”, sul quale l’Autore ha apposto una dedica autografa: “A Vostra Eminenza, con la commozione di molti ricordi, questo umilissimo libro, implorando una benedizione. M. Luigi Villa – 1 XII 006 – 96mo compleanno”

Voglia Dio, cari amici, che l’amicizia testimoniata dal Vescovo Eugenio ci renda capaci di essere veri semiti spirituali, cioè di ritrovare noi stessi nell’amore di Colui che ci fa conoscere chi siamo, perché in Lui la pura concezione di umanità della Vergine Immacolata non è negata in un erotismo paganeggiante, ma risplende quale ‘universale umanistico’ di ‘persona umana’ fino alla totale, vincente e impotente, ma evangelica e divina miseria dell’immagine nuda di Gesù Cristo, e in tutti i riflessi che possiamo percepire di quell’idea, di cui parla lo scritto di Ratzinger che abbiamo ricordato: ECCE HOMO

Di questa amicizia è prova la formula di Sant’Ambrogio “ubi Petrus ibi Ecclesia”, la quale come sempre ci porta ad amare il Papa che è “il dolce Cristo in terra”, e a pregare per il suo universale servizio apostolico di Pastore della famiglia umana. Per questo, salutiamoci con le solite parole della Prima Lettera di San Pietro: “vi saluta la comunità che è stata eletta come voi in Babilonia … salutatevi col bacio della carità … e sia pace a tutti voi che siete in Cristo” (1 Pt, 5, 12-14).