R I S E R V A T O
 
MEMORIALE  VIAGGIO  IN  USA
 
LOS  ANGELES  AIRPORT 
 
13 marzo 1997
 
 

 

Questo piccolo memoriale è scritto per gli amici, dopo un mio breve viaggio in America, per essere preciso in Arizona e California.

 
 
ECUMENISMO  DEL  CONSUMISMO 
Cristina, come stai? Ti scrivo da qui: International Airport di Los Angeles, dove attendo il volo che mi riporta a casa, dopo due settimane passate in Arizona e California. E’ stato per me un primo assaggio di America, una prima esperienza di questi USA che di fatto dominano il mondo, non solo nella finanza e nella politica, ma anche nella mentalità e nel modo di vivere. Certo, il lato più brutto di questo dominio è il cosiddetto “consumismo”. Tutto sembra diventare come un enorme supermercato, comprese le religioni. E proprio
l’ecumenismo del consumismo.
Ma tutto sommato, questo viaggio al centro dell’impero non è andato male. Viaggiare attraverso queste terre serve ad imparare a stare attenti e rendersi conto, che il mondo tenta sempre di farti vendere l’anima per i soldi.
 
 
VISITA  A  LAS  VEGAS
A Las Vegas è impressionante: c’è
il supermercato del divertimento. E’ abbagliante. Tantissima gente finisce lì: è come il termine della logica del supermercato. Si, per battere la noia profonda del supermercato, si cerca la libertà nel divertimento, si cerca la soddisfazione nel divertimento.
Ma , al massimo, questo serve a dimenticare tutto.
Quanta voglia di libertà si respira in America…ma su quale abisso si sta affacciando questa voglia… Bada: questo mondo ha un suo ordine. In realtà, è un profondo disordine, sempre sul punto del collasso. Perciò tanti qui devono ricorrere a psicanalisti ed avvocati.
Sai, Cristina, qui ho trovato anche tante persone buone, ragazzoni e donne che fanno l’America forte , dinamica e assetata di libertà.
Qui, proprio al centro dell’impero si vede che il consumismo non rende affatto liberi. Ma non basta protestare contro il consumismo, anche perché nel consumismo viviamo più o meno tutti noi, e questa vita “all’americana” è più o meno anche la nostra. Dunque, è meglio conoscerla, attraversarla e comprenderla senza restarne prigionieri.
 
 
IMPERIALISMO  DEI  MEDIA 
Los Angeles è una meraviglia. Questo Aeroporto Internazionale è enorme e fantastico: sono qui per prendere l’aereo e tornare a casa, in questo traffico di gente di ogni razza e di ogni tipo.
Penso con amore alla mia famiglia, ai miei amici,  a Gesù Nostro Signore, al Suo Cuore. Al Suo Amore infinito offro anche questo viaggio.
Mi torna in mente un viaggio a Roma con i miei: anche là si sta in mezzo a gente di ogni razza e do ogni tipo. Ma il modo di vivere oggi dominante nel mondo intero non è quello romano, bensì quello americano, che a partire da qui ( a pochi minuti da qui c’è Hollywood ) ha conquistato il mondo a colpi di immagini, suoni e parole, con spettacoli, film e giornali. Tuttora si consuma una guerra mediatica, grazie ai potentati della finanza. Da qui sono dettati i modelli di comportamento per tutti i popoli. E la diffusione di questi modelli non avviene per niente in modo democratico e liberale.
Anzi, è una forma di
imperialismo ideologico dei media, nel quale si pensa di trovare quanto si cerca . Ma esso assai meno democratico e liberale dell’imperialismo romano di un tempo.
Eppure è questo il nostro mondo. E’ il mondo per cui Gesù Cristo dà anche oggi la vita , il mondo che si appresta a varcare la soglia dei 2000 anni del Suo Natale: davvero il mondo che Dio ama.
Qui si fa esperienza di quanto l’essere umano desideri la LIBERTA’ e come la stia cercando in modo drammatico, mentre dall’orizzonte gli vengono incontro nuovi pericoli mortali di violente manipolazione della vita ( biotecnologie, cibernetica, armi chimiche e nucleari…).
Ma questo stesso mondo attende più fortemente una LIBERTA’ nella quale ha paura di non credere più. Si vede anche l’America costretta a difendersi da se stessa, da questa paura, da questa angoscia di non trovare in nessun supermercato quella  LIBERTA’ che la fa vivere.

Com’è forte e vitale il desiderio di libertà, che l’America fa risplendere come la Luce del Dio cristiano nel dialogo con l’Islam e la Cina.
  
Eppure
la vera libertà non è quella del consumismo. Anzi, questo può diventare un penitenziario, nel quale  le stelle del cielo appaiono attraverso una finestra a sbarre, come la bandiera degli USA.
 
 
IN  CASA  DI  AMICI 
Questo ho sentito dalle persone che ho conosciuto, specialmente da un chirurgo plastico, che vive sotto il sole dell’Arizona, in una cittadina di sport e vacanze , che sembrerebbe il paradiso terrestre con tanti esercizi commerciali e un mega-store fornito di tutto. Ma talvolta anche il super-mercato più fornito non basta ad evitare momenti di noia.
Finalmente, una sera è giunta a sorpresa la mamma del nostro amico, un’anziana signora, colta, vivace e con un’acuta sensibilità religiosa. A cena con lei, presente un meraviglioso monsignore, ho ricordato
il valore dell’amicizia della Chiesa con Israele, lungo i secoli.
Devo dirti, Cristina, che ho sentito lo sguardo della signora colmo di sorpresa e di affetto.
In Arizona poi ho conosciuto un italiano pieno di ingegno e di soldi, legato alla famiglia e alla tradizione cattolica, capace di compagnia e di sacrificio, di lavoro e di gusto per le bellezze della vita. A cena con lui, in un fantastico ristorante, conversava come un poeta. Ho pensato che ti piacerebbe conoscerlo.
 
 
VISITA  A  SACRAMENTO
Un bel giorno, con il mio monsignore siamo andati a Sacramento, attraversando in macchina mezza California: deserto, montagne, poi coltivazioni di frutta e fresche città piene di vita.
Sacramento è la capitale della California, il Golden State, lo Stato d’oro dell’Unione. La città raccoglie tracce del vecchio West insieme ad ampie zone governative e commerciali, dentro una cintura residenziale assai estesa. Qui  la maggioranza delle famiglie medie è messa nelle condizioni di possedere la propria casa.
Dall’Arizona a Sacramento ( circa 1000 km ) le strade sono belle, l’autostrada è scorrevole e libera dai pesanti pedaggi imposti in Italia. Inoltre, la benzina costa la terza parte rispetto al prezzo che ha in Italia.
Dopo il viaggio, l’accoglienza degli amici di Sacramento ci ha dato gioia. Abbiamo cenato a casa dei genitori di Mark, dove ho conosciuto un medico, Frank davvero sorprendente.
Il giorno dopo con Mark ho visitato la città: abbiamo visitato la città, abbiamo conversato a lungo e ho imparato un po’ l’americano.
 
 
VISITA  A  SAN  FRANCISCO
Lunedì, siamo andati a San Francisco: io , Mark e monsignore.
In quella città, considerata fra le più belle del mondo, anche per la sua posizione, che abbraccia l’ampia baia sul Pacifico, abbiamo incontrato Kevin a pranzo all’Embarcadero: ci ha parlato del padre, del lavoro, della famiglia, del figlio di cinque anni malato di leucemia, del tempo in cui incontrò Monsignore viaggiando in Europa, vent’anni fa , quando studiava con Mark all’Università di Santa Clara. A San Francisco
ho pregato Dio Ricco di Misericordia perché faccia moltiplicare tante e tante persone che curino le piaghe di questo mondo assetato d’Amore. Da  San Francisco ho scritto a Nicola e a monsignor Caffarra.
 
 
RITORNO  A  SACRAMENTO
Siamo tornati la sera a Sacramento per la cena preparata da Paddy , la moglie di Mark: sono una coppia capace di ricevere e donare Amore.
Con gioia ho conosciuto le famiglie dei fratelli di Mark. Credo che anche l’America possa rifiorire grazie a famiglie come queste, cui non manca il coraggio della fede, anche se si tratta di andare contro tanti pregiudizi. Prego per queste famiglie, per tutte le famiglie secondo le intenzioni di Giovanni Paolo Secondo, prego per le famiglie che ci sono tanto care: per Aurora e Sabrina.
 
Prego Dio che è Amore, perché l’Amore vinca sempre nella nostra vita. Per questo prego in Comunione con Giovanni Paolo Secondo: rimedito la Sua intervista che ho trovato nell’edizione americana, in particolare i capitoli 19 e 27. C’è nelle intenzioni di Giovanni Paolo Secondo l’indicazione a ricapitolare tutto nei termini di una consacrazione sponsale, contenuta in queste parole:  come Cristo ama la Chiesa. Naturalmente, vi si può trovare un fondamento nella Parola di Dio ed è 
quell’immagine sponsale della Bibbia: “…come un giovane sposa una vergine, così Dio vuole godere di Te Gerusalemme…”
Si! Che il mondo torni a rifiorire così, secondo le intenzioni di Giovanni Paolo Secondo. Per questo prego il nostro Dio di Misericordia e lo ringrazio al termine di questo viaggio , in questo aeroporto Los Angeles.

Ricordo, che al mio arrivo, due settimane fa,  è venuto Daniele e mi ha accompagnato a visitare alcune parti della città. Spero di tornare, sapendo che Daniele e Nancy attendono un bambino. L’esperienza di questa famiglia è un esempio di
rapporti fra popoli diversi. Infatti lui è europeo, lei è cinese e stanno realizzando il loro amore in una società ecumenica com’è quella degli Stati Uniti. A San Francisco ho visto che questo ecumenismo della pace è una realtà di qualità esportabile . E  non poche regioni del mondo la vogliono importare. 
 
 
 
TRAVAGLIO  DELLA CIVILTA’
Certo, la vita anche qui non è per niente facile. Sotto tante luci e tante opere meravigliose c’è il travaglio di tutto un modo di vivere,
il travaglio di una civiltà , che pure non vuole perdere la memoria della sua storia, dell’origine e del termine, del senso che la fa vivere.  C’è un travaglio, che a volte sembra abbandonato in una grande desolazione, come ha colto in modo sofferto lo scrittore  T.S. Eliot.  Sai, Cristina , proprio qui, nell’attesa del volo che mi riporta a casa, ho trovato, nella libreria dell’Aereoporto , un’edizione americana di Eliot “The wast land”: lo scrittore soffre per la crisi della civiltà, che si riflette nella sofferenza di miliardi di persone: “London Bridge is falling down, falling down, falling down…” (427)
Ma ad un certo punto, come un diamante è incastonato un ricordo di Dante, che vale come invito a ritrovare il vero senso della vita, come viene indicato nella sapienza antica che nuova rifiorisce:  “POI  S’ASCOSE  NEL  FOCO  CHE  GLI  AFFINA”  ( Purg. XXVI , 148 )
Su questa intuizione vitale lo scrittore fa crescere la speranza in mezzo a tante sofferenze. Infatti, la sofferenza diventa una penitenza, una riparazione , perché possiede una ragione, cioè serve a raggiungere il vero Amore, cui siamo destinati.
 
“POI  S’ASCOSE  NEL  FOCO  CHE  GLI  AFFINA” :  è  il mistero della sofferenza vissuta come riparazione, per andare verso il termine cui siamo destinati.

Tanti e tanti viaggiatori stanchi e sporchi fanno il viaggio alla ricerca della libertà. E quanto c’è bisogno di un bagno in cui essere lavati, come nella vasca dell’Amore più grande di tutto! E così avviene il ritorno a casa, con una grande fatica.
E’ analogicamente l’esperienza del purgatorio: una travaglio che i nostri tempi conoscono bene. Cristina, hai letto “Rapporto dal purgatorio” con la prefazione di Mons Henry Brincard Vescovo di  Puy En Velay, Ed San Paolo ?