I MEDICI
CATTOLICI IN UDIENZA DAL CARDINALE
Nel tardo pomeriggio del 16 dicembre 2008, un gruppo di
Medici Cattolici iscritti all’omonima Associazione e
guidato dal loro presidente, l’illustre Ematologo
Prof.Giorgio Lambertenghi, è stato ricevuto in Curia dal
Cardinale Dionigi Tettamanzi, da lungo tempo loro
Assistente.
L’udienza ha avuto un carattere più familiare che
istituzionale, e si è colorato di tenue tristezza per il
prossimo congedo di Tettamanzi, che lascia la Cattedra per
raggiunti limiti di età. Ricordo di averlo conosciuto ad un
assemblea di operatori della Regolazione Naturale della
Fertilità argomento a cui lui si è dedicato con serietà dal
1968, anno fatidico della pubblicazione del Documento più
contestato dentro e fuori la Chiesa: l’Enciclica
Humanae Vitae di Paolo VI che dice no alle pratiche
anticoncezionali, per dire un grande si alla vita. Infatti,
anche ieri sera in un consesso di professionisti non più
giovani, Tettamanzi ha parlato positivamente di Humanae
Vitae, ed ha notato che non c’è da meravigliarsi se
il Magistero della Chiesa genera il dialogo, anche il
dialogo profondo fra le diverse anime che non si lasciano
omologare da una sola voce. Beninteso, non tutto quello che
dice il Papa è Magistero a cui si deve prestare obbedienza,
ad esempio non si deve considerare dottrina quello che il
Papa dice “ex finestra” – ha ironizzato
Tettatamanzi – che essendo vicino all’Opus Dei,
presta religioso ossequio alle parole del Papa
all’Angelus in Piazza San Pietro. Né sono da
considerarsi Magistero comunicati come quello del Card.
Schonborn dedicato ad un’opera di Alfred Hrdlicka
(un’orgia gay travestita da Ultima Cena) messa in
mostra al Museo Diocesano (20 marzo 2008)
Ma in realtà, l’Udienza del 16 dicembre ha visto
sollevarsi discrete contestazioni al Documento testè
pubblicato: Dignitas Personae, che riafferma il valore
intangibile dell’embrione dal primo istante del
concepimento, e condanna tutte le pratiche di manipolazione
che ne comportino il congelamento e la distruzione. Il
Dr.Alfredo Anzani – che ha passato tutto il tempo
dell’Udienza a fare fotografie e mi ha detto per
l’ennesima volta che mi tiene una copia del filmino
che ha fatto in Terrasanta nel nostro Pellegrinaggio del
2004 (forse aveva una vocazione di cameraman) – ha
suggellato questa posizione con poche e semplici parole:
“l’uomo è sempre un fine, non è mai un
mezzo”. Diversi Cattedratici hanno manifestato
perplessità, ed un vecchio geriatra s’è detto
attonito, per le posizioni assunte da Dignitas Personae. Il
Prof. Lambertenghi s’è riservato di comunicare i
giudizi più certificati dell’Associazione in una
prossima udienza privata che sembra gli abbia concesso il
Cardinale. Quale scherzosa risposta, Tettamanzi ha
ricordato che l’anno scorso aveva promesso anche una
cena a qualche Collega dell’Associazione, ma
“era una promessa genovese” – ha detto
– suscitando l’ilarità dei convenuti.
A coronamento del suo episcopato ambrosiano (fu un dono di
Giovanni Paolo II nel 2002) Tettamanzi ha salutato
personalmente ogni Collega convenuto, facendo a tutti lo
squisito dono del suo ultimo Discorso per la Festa di
Sant’Ambrogio: La Città rinnovata dal Dialogo, che se
non vale molto quanto a brevità, comunque parla
dell’Expo 2015 con toni interessanti. Ora c’è
da chiedersi se il Papa in vista dell’Expo Universale
procederà a nominare un Successore di Sant’Ambrogio,
che continui a riaffermare positivamente il Magistero
fondamentale di Humanae Vitae (risalendo
all’ispirazione di Mons. Carlo Colombo) e che
continui l’approcio medico e morale ad una società
così sofferente, in particolare se pensiamo al mondo della
moda “per molti versi dissociato e in qualche modo
disastrato dal punto di vista etico”, ma fatto per
conoscere il Sacramento dell’Amore (vedi Intervista a
Mons.Ravasi, Tempi, 11 dicembre 2008)