Nel Nome
di Dio, il Clemente, il Misericordioso,
E la pace e le benedizioni siano sul Profeta Muhammad
UNA PAROLA COMUNE TRA NOI E VOI
Nel Nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso,
Chiama gli uomini alla Via del Signore con la saggezza e i
buoni ammonimenti e discuti
con loro nel modo migliore, perché il tuo Signore meglio di
chiunque conosce chi si
allontana dalla Sua via, meglio di chiunque conosce chi è
ben guidato.
(Il Sacro Corano, Al-Nahl, Sura dell’ape 16:125)
(I) L’AMORE DI DIO
L’AMORE DI DIO NELL’ISLAM
Le testimonianze di fede
Il credo centrale dell’Islam consiste in due
testimonianze di fede o ShahadahI, che
affermano: non c’è dio se non Iddio, Muhammad è il
Messaggero di Dio. Queste due
testimonianze sono il sine qua non dell’Islam. Colui
o colei che le testimonia è un
musulmano; colui o colei che le nega non è un musulmano.
Inoltre il Profeta Muhammad
(su di lui la Pace e la Benedizione Divina) disse: La
migliore invocazione è: ‘non c’è dio
se non Iddio’….II
La cosa migliore, che tutti i Profeti hanno detto
Approfondendo la migliore invocazione, il Profeta Muhammad
(su di lui la Pace e
la Benedizione Divina) disse anche: La cosa migliore che ho
detto – io stesso, e i Profeti
che mi precedettero – è ‘non c’è dio se
non Iddio, l’Unico, senza associati, Suo è il
Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente su tutte le
cose’ III. Le frasi che seguono la Prima
Testimonianza di fede si trovano nel Sacro Corano e ognuna
descrive un aspetto
dell’amore per Dio e della devozione a Lui.
La parola: l’Unico, ricorda ai musulmani che i loro
cuoriIV devono essere
consacrati all’Unico Dio, poiché Dio dice nel sacro
Corano: Dio non ha posto nel corpo
di nessun uomo due cuori (Al-Ahzab, Sura delle fazioni
alleate 33:4). Dio è Assoluto e
quindi la devozione a Lui deve essere totalmente sincera.
2 Traduzione ufficiale ed autorizzata in lingua italiana a
cura della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa
Islamica) Italiana
3
Le parole: senza associati, ricordano ai musulmani che
devono amare unicamente
Dio, senza eguali nelle loro anime, poiché Dio dice nel
Sacro Corano: Ma vi sono uomini
che danno a Dio degli eguali, che essi amano come Dio; però
quelli che credono più
forte di loro amano Dio …. (Al-Baqarah, Sura della
vacca 2:165). Infatti, I loro corpi e i
loro cuori si addolciscono all’invocazione di Dio
…. (Al-Zumar, Sura delle schiere
39:23).
Le parole: Suo è il Regno, ricordano ai musulmani che le
loro menti e le loro
conoscenze devono essere completamente votate a Dio, il
Regno corrisponde
precisamente a tutto ciò che c’è nella creazione o
nell’esistenza e a tutto ciò che la mente
può conoscere. E tutto è nelle Mani di Dio, poiché Dio dice
nel Sacro Corano: Sia
Benedetto Colui nelle Cui Mani è il Regno, ed Egli è capace
di compiere ogni cosa (Al-
Mulk, Sura del Regno 67:1).
Le parole: Sua è la lode ricordano ai musulmani che devono
essere grati a Dio e
confidare in Lui con tutti i loro sentimenti ed emozioni.
Dio dice nel Sacro Corano:
E se tu domandi loro: Chi ha creato i cieli e la terra, chi
ha costretto il
sole e la luna (nelle loro orbite)? Ti risponderanno: Dio.
Come mai allora
essi si volgono altrove? / Dio provvede ampiamente di mezzi
chi Egli
vuole fra i Suoi servi e li misura a chi Egli vuole. In
verità Dio è di tutte le
cose sapiente. / E certo se tu domandi loro: Chi ha fatto
scendere acqua
dal cielo vivificando la terra morta? Essi risponderanno:
Dio. Dì: Sia
lode a Dio! Ma i più di essi nulla comprendono.
(Al-‘Ankabut, Sura del
ragno 29:61-63)V
Per tutti questi doni e altri, gli esseri umani devono
sempre essere sinceramente grati:
E’ Dio che ha creato i cieli e la terra, e fa
scendere l’acqua dal cielo, e
con essa produce frutti e cibo per voi, e ha messo al
vostro servizio le navi
che corrono sul mare al Suo comando, e ha messo al vostro
servizio i
fiumi, / E vi ha soggiogato il sole e la luna costanti nel
loro corso e vi ha
soggiogato la notte e il giorno. / E vi ha dato tutto di
quel che gli avete
chiesto, che se voleste contare le grazie di Dio non
riuscireste a
numerarle. Ma l’uomo è in verità un peccatore, un
ingrato. (Ibrahim, Sura
di Ibrahim 14:32-34)VI
Infatti, la Fatihah—che è la sura più importante del
Sacro CoranoVII—inizia con la lode
a Dio:
Nel Nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso /
Sia lode a Dio, il Signore dei mondi /
il Clemente, il Misericordioso /
Re del Giorno del Giudizio /
Te noi adoriamo, Te noi invochiamo in soccorso /
Guidaci sulla retta via /
La via di coloro sui quali è la Tua Grazia, non di coloro
sui quali ricade
la Tua collera, né di coloro che errano. (Al-Fatihah, Sura
aprente 1:1-7)
4
La Fatihah, recitata almeno diciassette volte al giorno dai
musulmani nelle preghiere
canoniche, ci ricorda della lode e della gratitudine dovute
a Dio per i Suoi Attributi di
Infinita Bontà e Misericordia, non semplicemente per la sua
Clemenza e Misericordia
verso di noi in questa vita ma in definitiva, nel Giorno
del GiudizioVIII quando esse
contano molto di più e quando speriamo siano perdonati i
nostri peccati. Essa finisce con
richieste di grazia e di guida, così che noi possiamo
realizzare – tramite ciò che inizia con
la lode e la gratitudine – la salvezza e
l’amore, perché Dio dice nel Sacro Corano: E
allora a coloro che credono e operano il bene,
l’Infinitamente Buono concederà loro
l’amore. (Maryam, Sura di Maria 19:96)
Le parole: Egli ha potere su tutte le cose, ricorda ai
musulmani che essi devono
essere consapevoli dell’Onnipotenza di Dio e temere
DioIX. Dio dice nel Sacro Corano:
… E temete Dio, e sappiate che Dio è con chi Lo
teme. / E date i vostri beni
per la causa di Dio, e non gettatevi in perdizioni con le
stesse vostre mani, ma
fate del bene. In verità Dio ama i virtuosi. / ….
(Al-Baqarah, Sura della vacca
2:194-5)…
E temete Dio, e sappiate che Dio è severo nella punizione.
(Al-Baqarah, Sura
della vacca 2:196)
Tramite il timore di Dio, le azioni e le forze dei
musulmani devono essere
completamente votate a Dio. Dio dice nel Sacro Corano:
…E sappiate che Dio è con quelli che lo temono.
(Al-Tawbah, Sura della
conversione 9:36) ….
O voi che credete! Che avete che quando vi si dice:
lanciatevi in battaglia
sulla via di Dio, rimanete attaccati alla terra. Preferite
forse la vita di questo
mondo piuttosto che quella dell’altro mondo? Il
godimento della vita di
questo mondo è poca cosa in confronto all’altro
mondo. / Se non vi lancerete
in battaglia, Egli vi castigherà di un castigo crudele, e
sceglierà al vostro
posto un altro popolo. E voi non gli farete alcun danno. E
Dio è capace di
ogni cosa. (Al-Tawbah, Sura della conversione 9:38-39)
***
Le parole: Suo è il regno, Sua è la lode ed Egli è Potente
su tutte le cose, nel loro
insieme, ricordano ai musulmani che come ogni cosa nella
creazione glorifica Dio, ogni
cosa nelle loro anime deve essere devota a Dio:
Tutto quanto è nei cieli e tutto quanto è sulla terra
glorifica Dio; Suo è il
Regno e Sua è la lode ed Egli è Potente su tutte le cose.
(Al-Taghabun,
Sura del reciproco inganno 64:1)
Infatti, tutto ciò che è nelle anime delle persone è
conosciuto da Dio e nei Suoi
confronti ne sono responsabili:
5
Egli conosce ciò che è nei cieli e ciò che è sulla terra e
quello che celate e
quello che palesate. E Dio conosce ciò che è nei petti
degli uomini. (Al-
Taghabun, Sura del reciproco inganno 64:4)
Come possiamo vedere da tutti i versetti riportati sopra,
le anime sono
rappresentate nel Sacro Corano come dotate di tre
principali facoltà: la mente o
l’intelligenza, che è destinata per comprendere la
verità; il volere che è destinato al libero
arbitrio; e il sentimento che è fatto per amare il buono e
il belloX. In altri termini,
potremmo dire che l’anima dell’uomo conosce,
tramite la comprensione, la verità, tramite
la volontà, il bene e, tramite le emozioni virtuose e il
sentimento, l’amore per Dio.
Proseguendo nella stessa sura del Sacro Corano (che è
quella riportata sopra), Dio ordina
alle persone di temerLo il più possibile e ascoltare (e
così comprendere il vero); di
obbedire (e così di volere il bene) e di dare (e così di
esercitare l’amore e la virtù), che,
Egli dice, è la cosa migliore per le nostre anime.
Ingaggiando ogni elemento che
costituisce le nostre anime – le facoltà di
conoscenza, volontà e amore – possiamo
arrivare a essere purificati e raggiungere l’ultimo
successo:
Così temete Dio quanto potete e ascoltate e obbedite e
donate; questo è la
cosa migliore per le vostre anime. E quelli che si
guarderanno
dall’avarizia delle loro anime, saranno quelli che
avranno successo. (Al-
Taghabun, Sura del reciproco inganno 64:16)
***
Ricapitolando quindi, quando l’intera frase
L’Unico, senza associati, Suo è il
Regno, Sua è la lode ed Egli ha potere su tutte le cose, è
aggiunta alla testimonianza di
fede – Non c’è dio se non Iddio – ricorda
ai musulmani che i loro cuori, le loro anime
individuali e tutte le facoltà e capacità delle loro anime
(o semplicemente anime e corpi
indivisi) devono essere completamente attaccati a Dio. Così
dice Dio al Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione Divina) nel
Sacro Corano:
Dì: in verità la mia adorazione, il mio sacrificio, la mia
vita e la mia
morte appartengono a Dio, Signore dei Mondi. / Che non ha
associati.
Questo è l’ordine che ho ricevuto ed io sono il primo
tra coloro che si
sottomettono./ Dì: dovrei cercare altri che Dio per
Signore, quando Lui è
il Signore di tutte le cose? Ogni anima non si guadagna il
male che per se
stessa, e nessuno già carico di un peso porterà i pesi
degli altri …. (Al-
An’am, Sura delle greggi 6:162-164)
Questi versetti riassumono la totale e completa devozione a
Dio del Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione Divina). Così
nel Sacro Corano Dio
ordina ai musulmani che veramente amano Dio di seguire
questo esempioXI, al fine di
essere amatiXII da Dio:
6
Dì, (O Muhammad, al genere umano): Se amate Dio seguite me;
Dio vi
amerà e perdonerà i vostri peccati perché Dio è Perdonatore
e
Misericordioso. (Aal ‘Imran, Sura della famiglia di
‘Imran 3:31)
L’amore di Dio nell’Islam fa quindi parte della
devozione completa e totale a Dio;
non è un mero sentimento, un’emozione parziale. Come
visto sopra, Dio comanda nel
Sacro Corano: Di: in verità la mia adorazione, il mio
sacrificio, la mia vita e la mia
morte appartengono a Dio, Signore dei Mondi. / Che non ha
associati. Il richiamo ad
essere completamente devoti a Dio anima e corpo, lungi
dall’essere un richiamo ad una
mera emozione o stato d’animo, è infatti
un’ingiunzione che richiede un totale, costante e
attivo amore di Dio. Si tratta di un amore a cui il cuore
spirituale più intimo e l’intera
anima – con la sua intelligenza, volontà e sentimento
– partecipano attraverso la
devozione.
Nessuno ha portato niente di meglio
Abbiamo visto come la frase benedetta: Non c’è dio se
non Iddio, L’Unico, senza
associati, Suo è il Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente
su tutte le cose – che è la cosa
migliore, che tutti i Profeti hanno detto – rende
esplicito ciò che era implicito nella
migliore invocazione (Non c’è Dio se non Iddio)
mostrando cosa essa richiede e
comporta, attraverso la devozione. Resta da dire che questa
formula benedetta è in sè
anche una invocazione sacra – una specie di
estensione della prima testimonianza di fede
(Non c’è Dio se non Iddio) – la cui ripetizione
rituale può suscitare, tramite la grazia di
Dio, alcune delle attitudini devozionali che essa richiede,
cioè, amare ed essere devoti a
Dio con tutto il proprio cuore, tutta la propria anima,
tutta la propria mente, tutta la
propria volontà o forza e tutti i propri sentimenti. Da qui
il Profeta Muhammad (su di lui
la Pace e la Benedizione Divina) ordinò questa invocazione
dicendo:
Coloro che ripetono cento volte al giorno: ‘Non
c’è dio se non Iddio,
L’Unico, senza associati, Suo è il Regno, Sua è la
lode ed Egli è Potente
su tutte le cose’, questo per loro equivale alla
liberazione di dieci schiavi
e cento buone azioni gli vengono ascritte e cento cattive
azioni gli
vengono cancellate e per quel giorno è una protezione dal
diavolo fino
alla sera. E nessuno offre niente di meglio di questo,
salvo chi fa di più.XIII
In altre parole l’invocazione benedetta, Non
c’è dio se non Iddio, L’Unico, senza
associati, Sua è il Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente
su tutte le cose, non solo
richiede ed implica che i musulmani debbano essere
completamente devoti a Dio ed
amarLo con l’intero cuore, l’intera anima e
tutto ciò che è in essi contenuto. Questa
invocazione permette loro, come il suo inizio (la
testimonianza di fede) – tramite la sua
ripetizione frequenteXIV – di realizzare questo amore
con tutto il loro essere.
Dio dice in una delle primissime rivelazioni del Sacro
Corano: Così invoca il
Nome del tuo Signore e votati a lui completamente
(Al-Muzzammil, Sura dell’avvolto nel
manto 73:8).
7
L’AMORE DI DIO COME PRIMO E PIU’ GRANDE
COMANDAMENTO
NELLA BIBBIA
Lo Shema nel Libro del Deuteronomio (6:4-5), una parte
centrale dell’antico
testamento e della liturgia ebraica, dice: Ascolta, o
Israele: il Signore è il Dio nostro, il
Signore è Uno! / Amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto
il cuore, con tutta l’anima e
con tutte le tue forze.XV
Allo stesso modo, risponde il Cristo, il Messia (su di lui
la Pace) nel Nuovo
testamento, quando gli viene domandato a proposito del
Comandamento più grande:
Allora i farisei, udito che egli aveva chiusa la bocca ai
sadducei, si
riunirono insieme / e uno di loro, dottore della legge, lo
interrogò per
metterlo alla prova: / “Maestro, qual è il più grande
comandamento della
legge?” / Gesù gli rispose: “ ‘Amerai il
signore Dio tuo con tutto il tuo
cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua
mente’ / questo è il massimo
e primo comandamento. / Il secondo poi è simile a questo:
‘amerai il
prossimo tuo come te stesso!’ / Da questi due
comandamenti dipende tutta
la Legge e i Profeti.” (Matteo 22:34-40)
E anche:
Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi
discutere, e, visto
come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il
primo di tutti i
comandamenti?” / Gesù rispose: “Il primo è:
‘Ascolta, o Israele: il
Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno! / Amerai dunque
il Signore Dio
tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con
tutte le tue forze.’
Questo è il primo comandamento. / E il secondo è questo:
‘Tu amerai il
tuo prossimo come te stesso’. Non c’è altro
comandamento più importante
di questi.” (Marco 12:28-31)
Il comandamento di amare Dio completamente è così il Primo
e Più Grande
Comandamento della Bibbia. Infatti può essere trovato in
numerosi altri passi in tutta la
Bibbia come: Deuteronomio 4:29, 10:12, 11:13 (che fa anche
parte dello Shema), 13:3,
26:16, 30:2, 30:6, 30:10; Giosuè 22:5; Marco 12:32-33 e
Luca 10:27-28.
Tuttavia, in tutti questi passi della Bibbia, esso si
presenta in forme e versioni
leggermente differenti. Per esempio, in Matteo 22:37
(Amerai il Signore Dio tuo con tutto
il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua
mente), la parola greca per “cuore” è
kardia, la parola per “anima” è psyche, e la
parola per “mente” è dianoia. Nella versione
di Marco 12:30 (e tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il
tuo cuore, con tutta la tua
8
anima, con tutta la tua mente, e con tutte le tue forze) la
parola “forza” è aggiunta alle tre
suddette, che traduce la parola greca ischus.
Le parole di un dottore della legge in Luca 10:27 (che sono
confermate da Gesù
Cristo (su di lui la Pace) in Luca 10:28) contengono i
medesimi quattro termini come
Marco 12:30. Le parole dello scriba in Marco 12:32 (che
sono approvate da Gesù Cristo
(su di lui la Pace) in Marco 12:34) contengono gli stessi
tre termini kardia (“cuore”),
dianoia (“mente”), and ischus
(“forza”).
Nello Shema del Deuteronomio 6:4-5 (Ascolta, O Israele: Il
Signore è il nostro
Dio, il Signore è Uno. Amerai dunque il Signore, Iddio tuo,
con tutto il cuore, con tutta
l’anima e con tutte le tue forze.). In ebraico la
parola per “cuore” è lev, la parola per
“anima” è nefesh, e la parola per
“forza” è me’od.
In Giosuè 22:5, gli Israeliti ricevono da Giosuè
(‘a.) l’ordine di amare Dio ed essere a Lui
devoti come segue:
“Ma procurate soltanto, con grande diligenza, di
mettere in pratica i
comandamenti e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha
dato: di
amare il Signore, Dio vostro, di camminare in tutte le sue
vie, osservando
i suoi precetti; di star uniti a Lui; servendolo con tutto
il vostro cuore e
con tutta la vostra anima.” (Giosuè 22:5)
Ciò che tutte queste versioni hanno quindi in comune
— a dispetto della lingua
differente tra l’Antico Testamento in lingua ebraica,
le parole originali del Cristo (su di
lui la Pace) in aramaico, e l’attuale trasmissione
greca del Nuovo Testamento — è il
comando di amare Dio completamente con anima e corpo e di
essere a Lui
completamente devoti. Questo è il primo e più grande
Comandamento per gli esseri
umani.
Alla luce di ciò che abbiamo visto essere implicito ed
evocato dalla parola
benedetta del Profeta Muhammad: la cosa migliore che ho
detto – io stesso, e i profeti
che mi precedettero – è ‘non c’è dio se
non Iddio, l’Unico, senza associati, Suo è il
Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente su tutte le
cose’ XVI, possiamo ora forse
comprendere come le parole ‘la cosa migliore che ho
detto – io stesso, e i profeti che mi
precedettero’ attribuite alla formula benedetta
‘non c’è dio se non Iddio, L’Unico, senza
associati, Suo è il Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente
su tutte le cose’ corrispondano
al ‘Primo e più Grande Comandamento’ di amare
Dio, completamente, anima e corpo,
come si trova in vari passi della Bibbia. Potremmo dire, in
altre parole, che il Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione Divina), su
ispirazione divina, riaffermava
e richiamava al ricordo del Primo Comandamento della
Bibbia. Dio sa meglio, ma
certamente abbiamo visto la loro effettiva somiglianza nel
significato. Inoltre, sappiamo
anche (come si può vedere nelle note), che entrambe le
formule consentono un altro
notevole parallelo: si presentano in versioni e forme
leggermente diverse in contesti
differenti, e tutte, nondimeno, enfatizzano il primato
dell’amore e della devozione a Dio
XVII.
(II) L’AMORE PER IL PROSSIMO
9
L’AMORE PER IL PROSSIMO NELL’ISLAM
Esistono numerose affermazioni nell’Islam sulla
necessità e la grande importanza
dell’amore e della misericordia per il prossimo.
L’amore per il prossimo è una parte
essenziale ed integrante della fede in Dio e
dell’amore per Dio perché nell’Islam senza
amore per il prossimo non c’è vera fede in Dio e non
c’è rettitudine. Il Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione Divina) disse:
“Nessuno di voi avrà fede
finché non amerete per vostro fratello ciò che amate per
voi stessi”XVIII
E anche: “Nessuno di voi avrà fede finché non amerete
per il vostro prossimo ciò che
amate per voi stessi.”XIX
Tuttavia, empatia e simpatia per il prossimo – e
anche le preghiere rituali – non
sono sufficienti. Devono essere accompagnate da generosità
e abnegazione. Dio dice nel
Sacro Corano:
La pietà non consiste nel volgere i vostri voltiXX verso
l'Oriente e
l'Occidente, ma nel credere in Dio e nell'Ultimo Giorno,
negli Angeli, nel
Libri e nei Profeti; nel dare dei propri beni, per amore
Suo, ai parenti,
agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai
mendicanti e per liberare
gli schiavi, compiere l’orazione e pagare la decima,
mantenere fede agli
impegni presi, essere pazienti nelle avversità, nelle
ristrettezze e di fronte
al pericolo. Queste sono le virtù che caratterizzano i
credenti pii e sinceri.
(Al-Baqarah Sura della vacca 2:177)
E anche:
Non perverrete alla pietà finché non donerete cose a cui
siete affezionati:
qualunque elemosina voi facciate, Iddio lo sa. (Aal
‘Imran, Sura della
famiglia di Imran 3:92)
Se non doniamo al prossimo ciò che noi stessi amiamo, non
amiamo veramente
Dio nè il prossimo.
L’AMORE PER IL PROSSIMO NELLA BIBBIA
Abbiamo già citato le parole del Messia, Gesù Cristo (su di
lui la Pace), a
proposito della grande importanza, seconda solo
all’amore per Dio, dell’amore per il
prossimo:
Questo è il primo comandamento. / E il secondo è questo:
‘Tu amerai il
tuo prossimo come te stesso.’ / Da questi due
comandamenti dipendono
tutta la Legge e i Profeti. (Matteo 22:38-40)
1
E:
E il secondo è simile al primo: ‘Tu amerai il tuo
prossimo come te stesso.’
Non c’è altro comandamento più grande di questi.
(Marco 12:31)
Resta solo da notare che questo comandamento si trova anche
nel Vecchio
Testamento:
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello;
rimprovera
apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un
peccato per lui. /
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli
del tuo popolo, ma
amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
(Levitico 19:17-18)
Così il Secondo Comandamento, come il primo Comandamento,
richiede
generosità e abnegazione e Da questi due comandamenti
dipendono tutta la Legge e i
Profeti.
(III) VENITE A UNA PAROLA COMUNE FRA NOI E VOI
Una parola comune
Mentre Islam e Cristianesimo sono ovviamente religioni
differenti – e non
minimizziamo affatto le loro differenze formali – è
chiaro che i Due Comandamenti più
grandi sono un terreno comune e un collegamento fra il
Corano, la Torah e il Nuovo
Testamento. Ciò che presuppongono i Due Comandamenti nella
Torah e nel nuovo
Testamento e di cui sono il risultato, è l'Unità di Dio,
vale a dire che c’è un solo Dio. Lo
Shema nella Torah, inizia: (Deuteronomio 6:4) Ascolta, O
Israele: Il SIGNORE è il
nostro Dio, il SIGNORE è Uno! Ugualmente, Gesù (su di lui
la Pace) disse: (Marco
12:29) "Il primo di tutti i comandamenti è: ‘Ascolta,
O Israele: Il SIGNORE il nostro
Dio, il SIGNORE è uno!”. Allo stesso modo, Dio dice
nel Sacro Corano: Dì: Egli è Dio,
l’Uno / Dio, sufficiente a Sé stesso. (Al-Ikhlas,
Sura della sincerità 112:1-2). Così l'Unità
di Dio, l’amore per Lui e l’amore per il
prossimo formano un terreno comune su cui
Islam e Cristianesimo (ed Ebraismo) sono fondati.
Questo non poteva essere altrimenti in quanto Gesù (su di
lui la Pace) disse:
(Matteo 22:40) “Da questi due comandamenti dipendono
tutta la Legge e i Profeti”.
Inoltre, Dio conferma nel Sacro Corano che il Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la
Benedizione Divina) non portò nulla di fondamentalmente o
essenzialmente nuovo:
Niente è stato detto a te (o Muhammad) se non quello che
già fu detto ai messaggeri
prima di te (Fussilat, Sura dei chiari precisi 41:43). E:
Di’(o Muhammad): Non
costituisco un'innovazione rispetto agli inviati né conosco
quel che avverrà a me e a voi.
Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Non
sono che un ammonitore
esplicito (Al-Ahqaf, 46:9). Così anche Dio nel Sacro Corano
conferma che le stesse verità
11
eterne dell'Unità di Dio, della necessità dell’amore
e della devozione totali a Dio (ed
evitando così falsi dèi), e della necessità di amare i
propri simili (e così la giustizia), sono
la base di ogni vera religione:
Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: “
Adorate Dio e
fuggite gli idoli! Dio guidò alcuni di essi e altri furono
sviati. Percorrete
la terra e vedrete cosa accadde ai negatori. (Al-Nahl, Sura
dell’ape 16:36)
Invero inviammo i Nostri messaggeri con prove
inequivocabili, e facemmo
scendere con loro la Scrittura e la Bilancia, affinché gli
uomini
osservassero la giustizia …. (Al-Hadid, Sura del
ferro 57:25)
Venite a una Parola Comune!
Nel Sacro Corano, Dio Altissimo ordina ai musulmani di
trasmettere il seguente
richiamo ai Cristiani (ed Ebrei – le Genti del
Libro):
Dì: O Genti del Libro! Venite a una parola comune tra noi e
voi: che non
adoriamo altri che Dio, e non associamo a Lui cosa alcuna,
e che nessuno
di noi scelga altri signori accanto a Dio. E se essi non
accettano dite loro:
Testimoniate che siamo coloro che si sono dati
completamente a Lui.
(Aal ‘Imran Sura della famiglia di ‘Imran 3:64)
Chiaramente le parole benedette: non associamo a Lui cosa
alcuna sono riferite
all’Unità di Dio e le parole: non adoriamo altri che
Dio, sono riferite all’essere
completamente devoti a Dio. Quindi esse si riferiscono
tutte al Primo e Più Grande
Comandamento. Secondo uno dei più antichi e più autorevoli
commentari (tafsir) del
Sacro Corano - il Jami’ Al-Bayan fi Ta’wil
Al-Qur’an di Abu Ja'far Muhammad bin Jarir
Al-Tabari (m. 310 A.H. / 923 C.E.) - le parole nessuno di
noi scelga altri signori accanto
a Dio, significano ‘che nessuno di noi dovrebbe
ubbidire ad altri disobbedendo a ciò che
Dio ha comandato, né glorificarli prostrandosi a loro nello
stesso modo di come si
prostrano a Dio’. In altre parole, Musulmani,
Cristiani ed Ebrei dovrebbero essere liberi
di seguire ognuno quello che Dio comandò loro, e non
abbiano da ‘prostrarsi di fronte a
re e simili’XXI; perchè Dio dice altrove nel Sacro
Corano: non c’è coercizione nella
religione…(Al-Baqarah, Sura della vacca 2:256).
Questo chiaramente si riferisce al
Secondo Comandamento, perchè giustiziaXXII e libertà di
religione sono aspetti centrali
dell’amore per il prossimo. Dio dice nel Sacro
Corano:
Dio non vi impedisce di essere buoni e giusti nei confronti
di coloro che
non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non
vi hanno
scacciato dalle vostre case, poiché Dio ama coloro che si
comportano con
giustizia. (Al-Mumtahinah, Sura dell’esaminata 60:8)
1
Così noi come Musulmani invitiamo i Cristiani a ricordarsi
delle parole
evangeliche di Gesù (su di lui la Pace):
… il SIGNORE è il nostro Dio, il SIGNORE è Uno! /
Amerai dunque il
SIGNORE Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima e con tutte
le tue forze.’ Questo è il primo comandamento. / E il
secondo è questo:
‘Tu amerai il tuo prossimo come te stesso’. Non
c’è altro comandamento
più importante di questi.”. (Marco 12:29-31)
Come musulmani, noi diciamo ai Cristiani che non siamo
contro di loro e che
l’Islam non è contro di loro – a meno che loro
non intraprendano la guerra contro i
Musulmani a causa della loro religione, li opprimano e li
privino delle loro case, (in
conformità con il versetto del Sacro Corano [Al-Mumtahinah,
60:8] citato sopra). Inoltre,
Dio dice nel Sacro Corano:
Non tutti sono uguali. Fra la Gente della Scrittura c'è una
comunità
giusta dove sono persone che passano la notte recitando i
versetti di Dio e
prosternandosi. / Essi credono in Dio e nell’ultimo
giorno, ordinando ciò
che è raccomandabile e vietando ciò che è riprovevole, e
gareggiano
nelle opere buone. Questi son uomini retti. / E il bene che
fanno non sarà
loro misconosciuto. Dio conosce bene i timorati.
(Aal-‘Imran, 3:113-115)
Il Cristianesimo è necessariamente contro i Musulmani? Nel
Vangelo Gesù Cristo
(su di lui la Pace) dice:
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con
me, disperde.
(Matteo 12:30)
Chi non è contro di noi è per noi. (Marco 9:40)
… chi non è contro di voi, è per voi. (Luca 9:50)
Secondo il Commentario al Nuovo Testamento del Beato
Teofilatto XXIII queste
asserzioni non sono in contraddizione perché la prima (nel
testo greco originale del
Nuovo Testamento) si riferisce ai dèmoni, mentre la seconda
e la terza si riferiscono a
persone che riconobbero Gesù, pur non essendo Cristiani. I
Musulmani riconoscono Gesù
Cristo come il Messia, non nello stesso modo dei Cristiani
(ma i Cristiani stessi
comunque non sono mai stati tutti d'accordo sulla natura di
Gesù Cristo), ma nel modo
seguente: …. Il Messia Gesù, figlio di Maria è un
messaggero di Dio e la Sua Parola che
Egli pose in Maria e uno Spirito proveniente da Lui.....
(Al-Nisa', Sura delle donne
4:171). Noi invitiamo perciò i Cristiani a considerare i
Musulmani non contro ma con
loro, in conformità con le parole di Gesù Cristo.
Per concludere, in quanto Musulmani, e in obbedienza al
Sacro Corano,
chiediamo ai cristiani di concordare con noi sulle cose
essenziali delle nostre due
religioni …che non adoriamo altri che Dio, e non
associamo a Lui cosa alcuna, e che
nessuno di noi scelga altri signori accanto a Dio…
(Aal ‘Imran, 3:64).
13
Che questo terreno comune sia la base di ogni futuro
dialogo interreligioso fra di
noi, dato che il nostro terreno comune è quello da cui
dipende tutta la Legge e i Profeti
(Matteo 22:40). Dio dice nel Sacro Corano:
Dite (O Musulmani): Crediamo in Dio e in quello che è stato
fatto
scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere
su Abramo,
Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è
stato dato a
Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti
da parte del
loro Signore. Non facciamo differenza alcuna tra di loro e
a Lui siamo
sottomessi. / E Se crederanno nelle stesse cose in cui voi
avete creduto,
saranno sulla retta via; se invece volgeranno le spalle,
saranno
nell'eresia, e Dio basterà contro di loro. Egli è Colui che
tutto ascolta e
conosce. (Al-Baqarah, 2:136-137)
Fra noi e voi
Trovare il terreno comune fra musulmani e cristiani non è
semplicemente una questione
di corretto dialogo ecumenico fra i vari capi religiosi. Il
Cristianesimo e l’Islam sono
rispettivamente la più numerosa e la seconda più numerosa
religione nel mondo e nella
storia. Cristiani e Musulmani costituiscono
rispettivamente, secondo le statistiche, oltre
un terzo e oltre un quinto dell’umanità. Insieme
formano oltre il 55% della popolazione
mondiale; ciò fa della relazione tra queste due comunità
religiose il più importante fattore
per il mantenimento della pace in tutto il mondo. Se
Musulmani e Cristiani non sono in
pace, il mondo non può essere in pace. Con il terribile
armamento del mondo moderno e
con Musulmani e Cristiani interconnessi ovunque mai come
ora, nessuna parte può
vincere unilateralmente un conflitto che coinvolga più
della metà degli abitanti del
mondo. Così il nostro comune futuro è in pericolo. E’
forse in gioco la stessa
sopravvivenza del mondo.
E a quelli che ciononostante provano piacere nel conflitto
e nella distruzione, o
stimano che alla fine riusciranno a vincere, noi diciamo
che anche le nostre anime eterne
sono in pericolo se non riusciremo a fare sinceramente ogni
sforzo per la pace e giungere
ad un’armonia condivisa. Dio dice nel Sacro Corano:
In verità Dio ha ordinato la
giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti
dei parenti, e ha proibito la
dissolutezza e ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli
vi ammonisce affinché ve ne
ricordiate (Al Nahl, 16:90). Gesù Cristo (su di lui la
Pace) disse: Beati gli operatori di
pace….(Matteo 5:9), e anche: Qual vantaggio avrà
l'uomo se guadagnerà il mondo
intero, e poi perderà la propria anima? (Matteo 16:26).
Facciamo quindi in modo che le nostre differenze non
provochino odio e conflitto
tra noi. Gareggiamo gli uni con gli altri solamente in
rettitudine e in opere buone.
Rispettiamoci, siamo giusti e gentili, e viviamo in pace
sincera, nell'armonia e nella
benevolenza reciproca. Dio dice nel Sacro Corano:
1
E su di te abbiamo fatto scendere il Libro secondo Verità,
a confermare le
Scritture precedenti e preservarle da ogni alterazione.
Giudica tra loro
secondo quello che Dio ha fatto scendere, non conformarti
alle loro
passioni allontanandoti dalla verità che ti è giunta. Ad
ognuno di voi
abbiamo assegnato una regola e una via. E se Dio avesse
voluto, avrebbe
fatto di voi una sola comunità, ma ha voluto provarvi con
l’uso che farete
di quel che vi ha donato. Gareggiate dunque nelle opere
buone: voi tutti
ritornerete a Dio ed Egli allora vi informerà a proposito
delle cose sulle
quali siete discordi. (Al-Ma’idah, Sura della tavola
imbandita 5:48)
Wal-Salaamu ‘Alaykum,
Pax Vobiscum.
© 2007 C.E., 1428 A.H.,
The Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought,
Jordan.
15
NOTE
I In arabo: La illaha illa Allah Muhammad rasul Allah. Le
due Shahadah effettivamente si trovano
entrambe (quantunque separate) come frasi nel Sacro Corano
(rispettivamente in Muhammad Sura di
Muhammad 47:19, e in Al-Fath Sura della Vittoria 48:29).
II Sunan Al-Tirmidhi, Kitab Al-Da’awat, 462/5, no.
3383; Sunan Ibn Majah, 1249/2.
III Sunan Al-Tirmidhi, Kitab Al-Da’awat, Bab
al-Du’a fi Yawm ‘Arafah, Hadith no. 3934.
E’ importante notare che le frasi seguenti,
l’Unico, senza associati, Suo è il Regno, Sua è
la lode e Egli è Potente su tutte le cose, provengono tutte
dal Sacro Corano, esattamente in queste forme,
quantunque in passaggi differenti. Lui
l’Unico—riferito a Dio (s.T.)—si trova
nel Sacro Corano almeno sei
volte (7:70; 14:40; 39:45; 40:12; 40:84 e 60:4). Lui senza
associati, si trova in questa forma nel Sacro
Corano almeno una volta (Al-An’am, Sura delle greggi
6:173). Suo è il Regno, Sua è la lode e Egli ha
potere su tutte le cose, si trova esattamente in questa
forma nel Sacro Corano almeno una volta (Al-
Taghabun, Sura del reciproco inganno 64:1), e parti di essa
si trovano numerose altre volte (per esempio le
parole, Egli è Potente su tutte le cose, si trovano almeno
cinque volte: 5:120; 11:4; 30:50; 42:9 e 57:2).
IV Il Cuore
Nell’Islam il cuore (spirituale, non fisico) è
l’organo della percezione spirituale e della
conoscenza
metafisica. In una delle più grandi visioni del Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione
Divina) Dio dice nel Sacro Corano: Il cuore intimo non
smentì (nella visione) ciò che vide. (al-Najm, Sura
della stella 53:11). Effettivamente, in altre parti del
Sacro Corano, Dio dice: Infatti non già gli occhi loro
sono ciechi, ma ciechi sono i loro cuori, che hanno nel
petto. (Al-Hajj, Sura del pellegrinaggio 22:46;
vedere tutto il versetto e anche: 2:9-10; 2:74; 8:24;
26:88-89; 48:4; 83:14 et al.. Ci sono in effetti nel sacro
Corano oltre un centinaio di menzioni del cuore e di suoi
sinonimi).
Ci sono differenti interpretazioni tra i musulmani riguardo
la Visione diretta di Dio (in
contrapposizione alle realtà spirituali in quanto tali),
sia in questa vita che nell’altra—Dio dice nel
sacro
Corano (del Giorno del Giudizio):
In quel giorno vi saranno volti splendenti, / Con lo
sguardo immerso nel loro
Signore; (Al-Qiyamah, Sura della resurrezione 75:22-23)
Dio dice ancora nel Sacro Corano:
Ecco chi è Dio, il vostro Signore. Non c’è altro dio
che Lui, il Creatore di tutte
le cose, adorate dunque Lui che si prende cura di tutte le
cose. / Non lo afferrano gli
sguardi ma Egli tutti gli sguardi afferra. Egli è il
Sottile, Colui che tutto conosce. / Prove
vi sono giunte dal vostro Signore, così chi ha la visione
l’ha per il suo bene, chi è cieco
lo è a suo danno. E io non sono il vostro custode.
(Al-An’am, Sura delle greggi 6:102-
104)
Nondimeno, è evidente che la concezione islamica del cuore
(spirituale) non è molto differente
dalla concezione cristiana del cuore (spirituale), come
vediamo nelle parole di Gesù (su di lui la Pace) nel
Nuovo Testamento: Beati i puri di cuore perché vedranno
Dio. (Matteo 5:8); e le parole di Paolo: Noi ora
vediamo, come per mezzo di uno specchio, in immagine;
allora vedremo faccia a faccia; ora conosco solo
in modo imperfetto, ma allora io conoscerò perfettamente
nello stesso modo con cui sono conosciuto. (1
Corinti 13:12)
V Vedi anche: Luqman Sura di Luqman, 31:25.
VI Vedi anche: Al-Nahl Sura dei poeti, 16:3-18.
VII Sahih Bukhari, Kitab Tafsir Al-Qur’an, Bab ma
Ja’a fi Fatihat Al-Kitab (Hadith no.1); anche:
Sahih Bukhari, Kitab Fada’il Al-Qur’an, Bab
Fadl Fatihat Al-Kitab, (Hadith n.9), no. 5006.
VIII Il Profeta Muhammad (su di lui la Pace e la
Benedizione Divina) disse:
1
Dio ha diviso la misericordia in cento parti. Egli ne ha
fatto discendere una tra i
jinn e gli esseri umani e le bestie e gli animali perché
condividano reciprocamente i loro
sentimenti; e per questo essi hanno misericordia l’un
l’altro; e tramite essa gli animali
selvatici provano affetto per i loro cuccioli. E Dio ha
conservato novantanove
misericordie con le quali avrà misericordia per i suoi
servi il Giorno del Giudizio. (Sahih
Muslm, Kitab Al-Tawbah; 2109/4; no. 2752; vedi anche Sahih
Bukhari, Kitab Al-Riqaq,
n. 6469).
IX Il timore di Dio è il principio della saggezza
Si riporta che il Profeta Muhammad (su di lui la Pace e la
Benedizione Divina) disse: La parte
principale della saggezza è il timore di Dio—sia Egli
esaltato (Musnad al-Shahab, 100/1; Al-Dulaymi,
Musnad Al-Firdaws, 270/2; Al-Tirmidhi, Nawadir Al-Usul;
84/3; Al-Bayhaqi, Al-Dala’il e Al-Bayhaqi, Al-
Shu’ab; Ibn Lal, Al-Makarim; Al-Ash’ari,
Al-Amthal, et al.) Questo è chiaramente simile alle parole
del
Profeta Salomone (su di lui la Pace) nella Bibbia: Il
timore del Signore è l’inizio della Saggezza
….
(Proverbi 9:10); and: Il timore del Signore è
l’inizio della conoscenza. (Proverbi 1:7)
X L’Intelligenza, la Volontà e il Sentimento nel
Sacro Corano
Così Dio nel Sacro Corano dice agli esseri umani di credere
in Lui e di invocarLo (tramite l’uso
dell’intelligenza) con timore (che motiva la volontà)
e con la speranza (e quindi con il sentimento):
Poiché credono nei nostri segni coloro soli che, quando
questi vengono loro
recitati, cadono prostrati, che esaltano le lodi del loro
Signore, e si liberano di ogni
orgoglio /che lasciano i loro giacigli per invocare il loro
Signore in timore e speranza,
ed elargiscono di quello che Noi abbiamo loro donato. /
Nessuna anima conosce quale
grande gioia è in serbo nascosta per loro in premio per le
loro buone azioni. (Al-Sajdah,
Sura della Prosternazione 32:15-17)
Invocate il vostro Signore in umiltà e in segreto. Egli non
ama i trasgressori. / E
non portate la corruzione sulla terra dopo che fu da Dio
creata giusta e invocateLo in
timore e speranza. Ché la misericordia di Dio è vicina ai
virtuosi. (Al-A’raf, Sura del
Limbo 7:55-56)
Ugualmente, lo stesso Profeta Muhammad (su di lui la Pace e
la Benedizione Divina) è descritto in
termini che manifestano la conoscenza (e quindi
l’intelligenza), che incoraggia la speranza (e quindi
il
sentimento) e che ispira il timore (e quindi motiva la
volontà):
O Profeta! Noi ti abbiamo inviato come testimone e nunzio e
ammonitore (Al-
Ahzab, Sura delle fazioni alleate 33:45)
In verità noi ti abbiamo inviato (O Muhammad) come
testimone e nunzio e
ammonitore (Al-Fath, Sura della vittoria 48:8)
XI Un eccellente esempio
L’amore e la totale devozione del Profeta Muhammad
(su di lui la Pace e la Benedizione Divina) a
Dio è per i musulmani il modello che essi cercano di
imitare. Dio dice nel Sacro Corano:
In verità nel messaggero di Dio voi avete un eccellente
esempio per colui che
spera in Dio e nell’Ultimo Giorno; e invoca molto
Dio. (Al-Ahzab, Sura delle fazioni
alleate 33:21)
La totalità di questo amore esclude la mondanità e
l’egoismo ed è in sé stesso bello e caro ai
musulmani. Dio dice nel Sacro Corano:
E sappiate che il messaggero di Dio è tra di voi. Se egli
dovesse darvi retta in
molte questioni voi sicuramente cadreste in disgrazia; ma
Dio vi ha fatto amare la fede e
l’ha resa bella nei vostri cuori, e vi ha reso odioso
il rifiuto ribelle, l’empietà e la
disobbedienza. Così sono coloro che sono ben guidati.
(Al-Hujurat, Sura delle stanze
intime 49:7)
XII Questo ‘amore particolare’ si aggiunge alla
misericordia universale di Dio che comprende tutte le
cose (Al-A’raf, Sura del limbo 7:156); ma Dio sa
meglio.
17
XIII Sahih Al-Bukhari, Kitab Bad’ al-Khalq, Bab Sifat
Iblis wa Junudihi; Hadith no. 3329.
Altre versione della formula sacra
Questa formula sacra del Profeta Muhammad (su di lui la
Pace e la Benedizione Divina), si
trova in una dozzina di hadith (i detti del Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione Divina)) in
differenti contesti e in versioni leggermente differenti.
Quella che abbiamo citato in questo testo (non c’è
dio se non Iddio, L’Unico, senza associati,
Suo è il Regno, Sua è la lode ed Egli è Potente su tutte le
cose) è infatti la versione più breve. Si può trovare in
Sahih al-Bukhari: Kitab al-Adhan (n. 852); Kitab
al-Tahajjud (n. 1163); Kitab al-‘Umrah (n. 1825);
Kitab Bad’
al-Khalq (n. 3329); Kitab al-Da‘awat (nos. 6404,
6458, 6477); Kitab al-Riqaq (n. 6551); Kitab
al-I‘tisam bi’l-
Kitab (n. 7378); in Sahih Muslim: Kitab al-Masajid (n.
1366, 1368, 1370, 1371, 1380); Kitab al-Hajj (n. 3009,
3343); Kitab al-Dhikr wa’l-Du‘a’ (n.
7018, 7020, 7082, 7084); in Sunan Abu Dawud: Kitab al-Witr
(n. 1506,
1507, 1508); Kitab al-Jihad (n. 2772); Kitab al-Kharaj (n.
2989); Kitab al-Adab (n. 5062, 5073, 5079); in
Sunan al-Tirmidhi: Kitab al-Hajj (n. 965); Kitab
al-Da‘awat (n. 3718, 3743, 3984); in Sunan
al-Nasa’i: Kitab
al-Sahw (n. 1347, 1348, 1349, 1350, 1351); Kitab Manasik
al-Hajj (n. 2985, 2997); Kitab al-Iman wa’l-Nudhur
(n. 3793); in Sunan Ibn Majah: Kitab al-Adab (n. 3930);
Kitab al-Du‘a’ (n. 4000, 4011); e in
Muwatta’ Malik:
Kitab al-Qur’an (n. 492, 494); Kitab al-Hajj (n.
831).
Una versione più lunga che include le parole yuhyi wa
yumit—(Non c’è dio se non Iddio,
L’Unico, senza associati, Suo è il Regno, Sua è la
lode. Egli da la vita e da la morte e ha potere su tutte le
cose.)
—si può trovare in Sunan Abu Dawud: Kitab al-Manasik
(n. 1907); in Sunan al-Tirmidhi: Kitab al-Salah (n.
300); Kitab al-Da‘awat (n. 3804, 3811, 3877, 3901);
and in Sunan al-Nasa’i: Kitab Manasik al-Hajj (n.
2974,
2987, 2998); Sunan Ibn Majah: Kitab al-Manasik (n. 3190).
Un’altra versione più lunga che include le parole bi
yadihi al-khayr—(Non c’è dio se non
Iddio, l’Unico, senza associati, Suo è il Regno, Sua
è la lode. Nelle Sue Mani detiene il bene e ha potere su
tutte
le cose.)—si può trovare in Sunan Ibn Majah: Kitab
al-Adab (n. 3931); Kitab al-Du‘a’ (n. 3994).
La versione più lunga che include le parole yuhyi wa yumit
wa Huwa Hayyun la yamut bi
yadihi al-khayr—( Non c’è dio se non Iddio,
l’Unico, senza associati, Suo è il Regno, Sua è la
lode. Egli da la
vita e da la morte. Egli è il Vivente, che non muore. Nelle
Sue mani detiene il bene e ha potere su tutte le
cose.)—si può trovare in Sunan al-Tirmidhi: Kitab
al-Da‘awat (n. 3756) e in Sunan Ibn Majah: Kitab
al-Tijarat
(n. 2320), con la differenza che quest’ultimo hadith
recita: bi yadihi al-khayr kuluhu (Nelle Sue Mani detiene
tutto il bene).
E’ importante tuttavia notare, che il Profeta
Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione
Divina), descrive solo la prima (e più breve) versione
come: La cosa migliore che ho detto – io stesso, e i
profeti che mi precedettero, e solo di questa versione il
Profeta (su di lui la Pace e la Benedizione Divina) disse:
E nessuno ha portato niente di meglio, salvo chi fa di
meglio.
(Queste citazioni si riferiscono sistema numerico di The
Sunna Project’s Encyclopaedia of Hadith
(Jam‘ Jawami‘ al-Ahadith wa’l-Asanid),
preparato in collaborazione con i docenti
dell’al-Azhar, che
include Sahih al-Bukhari, Sahih Muslim, Sunan Abu Dawud,
Sunan al-Tirmidhi, Sunan al-Nasa’i, Sunan
Ibn Majah, e Muwatta’ Malik.)
XIV Il ricordo frequente di Dio nel Sacro Corano
Il Sacro Corano è pieno di ingiunzioni ad invocare e
ricordare frequentemente Dio:
Invoca il nome del tuo Signore al mattino e alla sera.
(Al-Insan, Sura dell’uomo
76:25)
Così invoca Dio in piedi, seduto e sdraiato (Al-Nisa, Sura
delle donne 4:103).
Invoca (O Muhammad) il tuo Signore nel tuo intimo, in
umiltà e reverenza e a
bassa voce, il mattino e la sera. E non essere di coloro
che trascurano Dio. (Al-‘Araf,
Sura del limbo 7:205).
… Invoca molto il tuo Signore e pregaLo
all’inizio della notte e al mattino (Aal
‘Imran, Sura della famiglia di ‘Imran 3:41).
O voi che credete, invocate Dio invocateLo molto. / E
glorificatelo all’alba e al
crepuscolo (Al-Ahzab, Sura delle fazioni alleate 33:41-42).
(Vedere anche : 2:198-200; 2:203; 2:238-239; 3:190-191;
6:91; 7:55; 7:180;
8:45; 17:110; 22:27-41; 24:35-38; 26:227; 62:9-10; 87:1-17,
et al.)
1
Il Sacro Corano è ugualmente pieno di versetti che
evidenziano la capitale importanza del
ricordo di Dio (vedere: 2:151-7; 5:4; 6:118; 7:201; 8:2-4;
13:26-28; 14:24-27; 20:14; 20:33-34; 24:1;
29:45; 33:35; 35:10; 39:9; 50:37; 51:55-58; e 33:2;
39:22-23 e 73:8-9 come già citati, et al. ), e le terribili
conseguenze di non praticarlo (vedere: 2:114; 4:142;
7:179-180; 18:28; 18:100-101; 20:99-101; 20:124-
127; 25:18; 25:29; 43:36; 53:29; 58:19; 63:9; 72:17 et al.;
vedere anche 107:4-6). Per cui Dio dice infine
nel sacro Corano:
Non è forse arrivato il tempo per i credenti che i loro
cuori in tutta umiltà
debbano ingaggiarsi nell’invocazione di Dio ….
? (Al-Hadid, Sura del ferro 57:16);
…. Non dimenticate di invocarMi (Taha, Sura Ta-ha
20:42),
e: Ricorda il tuo Signore ogni volta che lo dimentichi
(Al-Kahf, sura della
caverna18:24).
XV In questo testo tutti gli scritti biblici sono tratti
dal New King James Version. Copyright © 1982
by Thomas Nelson, Inc. Usati con licenza. Tutti i diritti
riservati.
XVI Sunan Al-Tirmithi, Kitab Al-Da’wat, Bab
al-Du’a fi Yawm ‘Arafah, Hadith no. 3934. Op.
cit..
XVII
La forma più perfetta
Il Cristianesimo e l’Islam hanno concezioni
paragonabili sul genere umano creato nella forma più
perfetta e dal Soffio divino. Il libro della Genesi dice:
(Genesi, 1:27) Così Iddio creò l’uomo a sua immagine;
Così a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina Egli li creò.
E:
(Genesi, 2:7) Allora il Signore Iddio formò l’uomo
dalla polvere della terra e
alitò nelle sue narici un soffio vitale, e l’uomo
divenne un essere vivente.
E il Profeta Muhammad (su di lui la Pace e la Benedizione
Divina) disse: In verità Dio
creò Adamo a Sua immagine. (Sahih Al-Bukhari, Kitab
Al-Isti’than, 1; Sahih Muslim, Kitab Al-Birr 115;
Musnad Ibn Hanbal, 2: 244, 251, 315, 323 ecc. et al.)
E vi abbiamo creati, poi vi abbiamo formati, poi abbiamo
detto agli angeli: Prostratevi davanti ad
Adamo! E si prostrarono tutti, eccetto Iblis, che fra i
prostrati non fu (Al-A’raf, La sura del limbo 7:11)
Per il fico e l’olivo/ E per il monte Sinai/ E per
questa Contrada sicura/ In verità noi creammo
l’uomo delle forme la più perfetta / e poi lo
riducemmo degli abbietti il più abbietto/ Salvo coloro che
credono e che operano il bene, che riceveranno una
ricompensa che non sarà mai rinfacciata. E cosa mai
potrà, allora, spingerti a negare il dì del giudizio?/ Non
è Dio il più giusto dei giudici? (Al-Tin, Sura del
fico 95:1-8)
Dio è Chi che ha fatto per voi la Terra un luogo di
soggiorno e del cielo una volta, e vi modellò e
perfezionò le vostre forme e vi ha dato cose buone. Così e
Dio, il vostro Signore. Benedetto sia Dio, il
Signore dei mondi! (Al-Ghafir Sura del Perdonatore, 40:64)
Anzi, quelli che sbagliano seguendo le loro passioni senza
sapere. Chi potrà guidare chi Dio ha
traviato? Essi non avranno chi li soccorra / Così indirizza
la tua intenzione (O Muhammad) verso la
religione come un uomo dalla natura retta – la natura
(formata) di Dio, nella quale Egli ha creato l’uomo.
Non c’è alterazione (delle leggi) della creazione di
Dio. Questa è la retta religione, ma la maggior parte
degli uomini non sa - / (Al-Rum Sura dei Romani, 30:29-30)
E quendo l’avrò plasmato e avrò soffiato in lui il
Mio spirito, allora prosternatevi davanti a lui,
(Sad, Sura del Sad 38:72).
E quando il tuo Signore disse agli angeli: Ecco! Sto per
porre un vicario sulla terra, essi dissero:
vuoi porvi uno che farà del male e verserà del sangue,
mentre noi cantiamo le Tua lodi e Ti santifichiamo?
Egli disse: Io so ciò che voi non sapete. / Ed Egli insegnò
ad Adam i nomi di tutte le cose, poi le mostrò
agli angeli dicendo: ditemi i nomi di queste, se siete
sinceri. / Essi dissero: Sia Gloria a Te! Noi non
sappiamo altro che quello che tu ci hai insegnato. Tu, solo
Tu sei il Sapiente il Saggio. / egli disse: O Adam
19
dì loro i nomi, e quando egli disse loro i nomi, Egli
disse: E non vi dissi che i conosco i segreti dei Cieli e
della terra? E conosco ciò che manifestate e ciò che
celate. / E quando Noi dicemmo agli angeli:
prosternatevi davanti ad Adam, essi si prosternarono salvo
Iblis. Egli rifiutò orgoglioso e così divenne un
negatore.../ E noi dicemmo: O Adam abitate tu e la tua
sposa nel Giardino e mangiate liberamente (dei
frutti) dove voi volete; ma non vi avvicinate a questo
albero affinché non diventiate dei peccatori. (Al-
Baqarah Sura della vacca, 2:30-35)
XVIII Sahih Al-Bukhari, Kitab al-Iman, Hadith n.13.
XIX Sahih Muslim , Kitab al-Iman, 67-1, Hadith n.45.
XX I commentatori classici del Sacro Corano (vedi: Tafsir
Ibn Kathir, Tafsir Al-Jalalayn) concordano
generalmente nell’affermare che questo si riferisce
alla posizione finale della preghiera del Musulmano.
XXI Abu Ja’far Muhammad Bin Jarir Al-Tabari,
Jami’ al-Bayan fi Ta’wil al-Qur’an, (Dar
al-Kutub
al-‘Ilmiyyah, Beirut, Lebanon, 1st ed, 1992/1412,)
tafsir di Aal-‘Imran, 3:64;Volume 3, pp. 299-302.
XXII Secondo i grammatici citati da Tabari (op cit.) il
termine ‘comune’ (sawa’) in ‘una
parola comune
fra noi e voi’ significa anche ‘giusta’,
‘chiara’ (adl).
XXIII Il Beato Teofilatto (1055-1108 C.E.) fu Arcivescovo
Ortodosso di Ocride e Bulgaria (1090-1108
C.E.). La sua lingua materna era il greco del Nuovo
testamento. Il suo Commentario è attualmente
disponibile in inglese presso Chrysostom Press.
2
Firmatari (in ordine alfabetico)
His Royal Eminence Sultan Muhammadu Sa’ad Ababakar
The 20th Sultan of Sokoto; Leader of the Muslims of Nigeria
H.E. Shaykh Dr. Hussein Hasan Abakar
Imam of the Muslims, Chad; President, Higher Council for
Islamic Affairs, Chad
H.E. Prof. Dr. Abdul-Salam Al-Abbadi
President of Aal Al-Bayt University; Former Minister of
Religious Affairs, Jordan
Prof. Dr. Taha Abd Al-Rahman
President of the Wisdom Circle for Thinkers and
Researchers, Morocco;
Director of Al-Umma Al-Wasat Magazine, International Union
of Muslim Scholars
Imam Feisal Abdul Rauf
Co-founder and Chairman of the Board of the Cordoba
Initiative; Founder of the ASMA
Society (American Society for Muslim Advancement); Imam of
Masjid Al-Farah, NY, NY,
USA
Sheikh Muhammad Nur Abdullah
Vice President of the Fiqh Council of North America, USA
Dr. Shaykh Abd Al-Quddus Abu Salah
President of the International League for Islamic Ethics;
Editor of the Journal for
Islamic Ethics, Riyadh, Saudi Arabia
H.E. Prof. Dr. Abd Al-Wahhab bin Ibrahim Abu Solaiman
Member of the Committee of Senior Ulama, Saudi Arabia
Dr. Lateef Oladimeji Adegbite
Acting Secretary and Legal Adviser, Nigerian Supreme
Council for Islamic Affairs
H.E. Amb. Prof. Dr. Akbar Ahmed
Ibn Khaldun Chair of Islamic Studies, American University
in Washington D.C., USA
H.E. Judge Prince Bola Ajibola
Former International High Court Judge; Former Minister of
Justice of Nigeria; Former
Attorney-General of Nigeria; Founder of the Crescent
University and Founder of the
Islamic Movement of Africa (IMA)
H.E. Prof. Dr. Kami l Al-Ajlouni
Head of National Centre for Diabetes; Founder of the
Jordanian University of Science
and Technology (JUST), Former Minister and Former Senator,
Jordan
Shaykh Dr. Mohammed Salim Al-‘Awa
Secretary General of the International Union of Muslim
Scholars; Head of the Egyptian
Association for Culture and Dialogue
Mr. Nihad Awad
National Executive Director and Co-founder of the Council
on American-Islamic
Relations (CAIR), USA
H.E. Prof. Dr. Al-Hadi Al-Bakkoush
Former Prime Minister of Tunisia, Author
H.E. Shaykh Al-Islam Dr. Allah-Shakur bin Hemmat Bashazada
Grand Mufti of Azerbaijan and Head of the Muslim
Administration of the Caucasus
H.E. Dr. Issam El-Bashir
Secretary General of the International Moderation Centre,
Kuwait; Former Minister of
Religious Affairs, Sudan
H.E. Prof. Dr. Allamah Shaykh Abd Allah bin Mahfuz bin
Bayyah
Professor, King Abdul Aziz University, Saudi Arabia; Former
Minister of Justice, Former
Minister of Education and Former Minister of Religious
Affairs, Mauritania; Vice
President of the International Union of Muslim Scholars;
Founder and President, Global
Center for Renewal and Guidance
Dr. Mohamed Bechari
President, Federal Society for Muslims in France; General
Secretary of the European
Islamic Conference (EIC), France; Member of the
International Fiqh Academy
Prof. Dr. Ahmad Shawqi Benbin
Director of the Hasaniyya Library, Morocco
Prof. Dr. Allamah Shaykh Muhammad Sa‘id Ramadan
Al-Buti
Dean, Dept. of Religion, University of Damascus, Syria
Prof. Dr. Mustafa Çarıci
Mufti of Istanbul, Turkey
H.E. Shaykh Prof. Dr. Mustafa Ceri
Grand Mufti and Head of Ulema of Bosnia and Herzegovina
Professor Ibrahim Chabbuh
Director General of the Royal Aal al-Bayt Institute for
Islamic Thought, Jordan;
President of the Association for the Safeguarding of the
City of Qayrawan, Tunisia
H.E. Prof. Dr. Mustafa Cherif
Muslim Intellectual; Former Minister of Higher Education
and Former Ambassador,
Algeria
Dr. Caner Dagl i
Assistant Professor, Roanoke College, USA
Ayatol lah Prof. Dr. Seyyed Mostafa Mohaghegh Damad
Dean of Department of Islamic Studies, The Academy of
Sciences of Iran; Professor of
Law and Islamic Philosophy, Tehran University; Fellow, The
Iranian Academy of
Sciences, Iran; Former Inspector General of Iran
Ayatol lah Seyyed Abu Al-Qasim Al-Deebaji
Imam Zayn Al-Abideen Mosque, Kuwait
H.E. Prof. Dr. Shakir Al-Fahham
Head of the Arabic Language Academy, Damascus; Former
Minister of Education, Syria
Shaykh Seyyed Hani Fahs
Member of Supreme Shia Committee, Lebanon; Founding Member
of the Arab
Committee for the Islamic-Christian Dialogue, and the
Permanent Committee for the
Lebanese Dialogue
H.E. Shaykh Salim Falahat
Director General of the Muslim Brotherhood, Jordan
Chief Abdul Wahab Iyanda Folawiyo
Member, Supreme Council for Islamic Affairs of Nigeria;
Vice President, Jamaat Nasril
Islam
H.E. Shaykh Ravil Gainutdin
Grand Mufti of Russia
Justice Ibrahim Kolapo Sulu Gambari
Justice of Nigerian Court of Appeal; National Vice
Chairman, Nigerian Football
Association (NFA)
Prof. Dr. Abd Al-Karim Gharaybeh
Historian and Senator, Jordan
H.E. Prof. Dr. Abdul lah Yusuf Al-Ghoneim
Director of the Kuwaiti Centre for Research and Studies on
Kuwait; Former Minister of
Education, Kuwait
H.E. Prof. Dr. Bu Abd Allah bin al-Hajj Muhammad Al Ghulam
Al lah
Minister of Religious Affairs, Algeria
Prof. Dr. Alan Godlas
Co-Chair, Islamic Studies, University of Georgia, USA;
Editor-in-chief, Sufi News and
Sufism World Report; Director, Sufis Without Borders
H.E. Shaykh Nezdad Grabus
Grand Mufti of Slovenia
H.E. Shaykh Dr. Al-Habib Ahmad bin Abd Al-Aziz Al-Haddad
Chief Mufti of Dubai, UAE
Shaykh Al-Habib Ali Mashhour bin Muhammad bin Sal im bin
Hafeeth
Imam of the Tarim Mosque and Head of Fatwa Council, Tarim,
Yemen
Shaykh Al-Habib Umar bin Muhammad bin Salim bin Hafeeth
Dean, Dar Al-Mustafa, Tarim, Yemen
Professor Dr. Farouq Hamadah
Professor of the Sciences of Tradition, Mohammad V
University, Morocco
Shaykh Hamza Yusuf Hanson
Founder and Director, Zaytuna Institute, CA, USA
H.E. Shaykh Dr. Ahmad Badr Al-Din Hassoun
Grand Mufti of the Republic of Syria
H.E. Shaykh. Sayyed Ali bin Abd Al-Rahman Al-Hashimi
Advisor to the President for Judiciary and Religious
Affairs, UAE
Prof. Dr. Hasan Hanafi
Muslim Intellectual, Department of Philosophy, Cairo
University
Shaykh Kabir Helminski
Shaykh of the Mevlevi Tariqah; Co-Director of the Book
Foundation, USA
H.E. Shaykh Sa‘id Hijjawi
Chief Scholar, The Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic
Thought; Former Grand Mufti
of Jordan
H.E. Prof. Dr. Shaykh Ahmad Hlayyel
Chief Islamic Justice of Jordan; Imam of the Hashemite
Court; Former Minister of
Religious Affairs
H.E. Amb. Dr. Murad Hofmann
Author and Muslim Intellectual, Germany
H.E. Dr. Anwar Ibrahim
Former Deputy Prime Minister of Malaysia; Honorary
President of AccountAbility
H.E. Shaykh Dr. Izz Al-Din Ibrahim
Advisor for Cultural Affairs, Prime Ministry, UAE
H.E. Prof. Dr. Ekmeleddin Ihsanoglu
Secretary-General, Organization of the Islamic Conference
(OIC)
H.E. Prof. Dr. Omar Jah
Secretary of the Muslim Scholars Council, Gambia; Professor
of Islamic Civilization and
Thought, University of Gambia
H.E. Prof. Dr. Abbas Al-Jarari
Advisor to HM the King, Morocco
Shaykh Al-Habib Ali Zain Al-Abidin Al-Jifri
Founder and Director, Taba Institute, United Arab Emirates
H.E. Shaykh Prof. Dr. Ali Jum‘a
Grand Mufti of the Republic of Egypt
Prof. Dr. Yahya Mahmud bin Junayd
Secretary General, King Faisal Centre for Research and
Islamic Studies, Saudi Arabia
Dr. Ibrahim Kalin
Director, SETA Foundation, Ankara, Turkey; Asst. Prof.
Georgetown University, USA
H.E. Amb. Aref Kamal
Muslim Intellectual, Pakistan
Professor Dr. ‘Abla Mohammed Kahlawi
Dean of Islamic and Arabic Studies, Al-Azhar University
(Women’s College), Egypt
Prof. Dr. Said Hibatul lah Kami lev
Director, Moscow Institute of Islamic Civilisation, Russian
Federation
Prof. Dr. Hafiz Yusuf Z. Kavakci
Resident Scholar, Islamic Association of North Texas,
Founder & Instructor of IANT
Qur’anic Academy; Founding Dean of Suffa Islamic
Seminary, Dallas, Texas, USA
Shaykh Dr. Nuh Ha Mim Keller
Shaykh in the Shadhili Order, USA
Prof. Dr. Mohammad Hashim Kamal i
Dean and Professor, International Institute of Islamic
Thought and Civilization (ISTAC),
International Islamic University, Malaysia
Shaykh Amr Khaled
Islamic Missionary, Preacher and Broadcaster, Egypt;
Founder and Chairman, Right
Start Foundation International
Prof. Dr. Abd Al-Karim Khal ifah
President of the Jordanian Arabic Language Academy; Former
President of Jordan
University
H.E. Shaykh Ahmad Al-Khalili
Grand Mufti of the Sultanate of Oman
Seyyed Jawad Al-Khoei
Secretary-General, Al-Khoei International Foundation
Shaykh Dr. Ahmad Kubaisi
Founder of the ‘Ulema Organization, Iraq
Mr. M. Al i Lakhani
Founder and Editor of Sacred Web: A Journal of Tradition
and Modernity, Canada
Dr. Joseph Lumbard
Assistant Professor, Brandeis University, USA
H.E. Shaykh Mahmood A. Madani
Secretary General, Jamiat Ulama-i-Hind; Member of
Parliament, India
H.E. Prof. Dr. Abdel-Kabeer Al-Alawi Al-Madghari
Director General of Bayt Mal Al-Quds Agency (Al-Quds Fund);
Former Minister of
Religious Affairs, Morocco
H.E. Imam Sayyed Al-Sadiq Al-Mahdi
Former Prime Minister of Sudan; Head of Ansar Movement,
Sudan
H.E. Prof. Dr. Rusmir Mahmutcehajic
Professor, Sarajevo University; President of the
International Forum Bosnia; Former
Vice President of the Government of Bosnia and Herzegovina
Allamah Shaykh Sayyed Muhammad bin Muhammad Al-Mansour
High Authority (Marja’) of Zeidi Muslims, Yemen
Prof. Dr. Bashshar Awwad Marouf
Former Rector of the Islamic University, Iraq
H.E. Prof. Dr. Ahmad Matloub
Former Minister of Culture; Acting President of the Iraqi
Academy of Sciences, Iraq
Prof. Dr. Ingrid Mattson
Professor of Islamic Studies and Christian-Muslim Relations
and Director, Islamic
Chaplaincy Program, Hartford Seminary; President of the
Islamic Society of North
America (ISNA), USA
Dr. Yousef Meri
Special Scholar-in-Residence, Royal Aal al-Bayt Institute
for Islamic Thought, Jordan
Dr. Jean-Louis Michon
Author; Muslim Scholar; Architect; Former UNESCO expert,
Switzerland
Shaykh Abu Bakr Ahmad Al-Milibari
Secretary-General of the Ahl Al-Sunna Association, India
Pehin Dato Haj Suhaili bin Haj Mohiddin
Deputy Grand Mufti, Brunei
Ayatol lah Sheikh Hussein Muayad
President and Founder, Knowledge Forum, Baghdad, Iraq
Prof. Dr. Izzedine Umar Musa
Professor of Islamic History, King Sa‘ud University,
Saudi Arabia
Prof. Dr. Mohammad Farouk Al-Nabhan
Former Director of Dar Al-Hadith Al-Hasaniya, Morocco
Prof. Dr. Zaghloul El-Naggar
Professor, King Abd Al-Aziz University, Jeddah, Saudi
Arabia; Head, Committee on
Scientific Facts in the Glorious Qur’an, Supreme
Council on Islamic Affairs, Egypt
Mr. Sohai l Nakhooda
Editor-in-Chief, Islamica Magazine, Jordan
Prof. Dr. Hisham Nashabeh
Chairman of the Board of Higher Education; Dean of
Education at Makassed
Association, Lebanon
H.E. Professor Dr. Seyyed Hossein Nasr
University Professor of Islamic Studies, George Washington
University, Washington D.C,
USA
Prof. Dr. Aref Al i Nayed
Former Professor at the Pontifical Institute for Arabic and
Islamic Studies (Rome);
Former Professor at International Institute for Islamic
Thought and Civilization (ISTAC,
Malaysia); Senior Advisor to the Cambridge Interfaith
Program at the Faculty of
Divinity in Cambridge, UK
H.E. Shaykh Sevki Omarbasic
Grand Mufti of Croatia
Dato Dr. Abdul Hamid Othman
Advisor to the H.E. the Prime Minister of Malaysia
Prof. Dr. Ali Ozak
Head of the Endowment for Islamic Scientific Studies,
Istanbul, Turkey
Imam Yahya Sergio Yahe Pal lavicini
Vice President of CO.RE.IS., Italy, Chairman of ISESCO
Council for Education and
Culture in the West, Advisor for Islamic Affairs of the
Italian Minister of Interior.
H.E. Shaykh Dr. Nuh Al i Salman Al-Qudah
Grand Mufti of the Hashemite Kingdom of Jordan
H.E. Shaykh Dr. Ikrima Said Sabri
Former Grand Mufti of Jerusalem and All of Palestine, Imam
of the Blessed Al-Aqsa
Mosque, and President of the Islamic Higher Council,
Palestine
Ayatollah Al-Faqih Seyyed Hussein Ismail Al-Sadr
Baghdad, Iraq
Mr. Muhammad Al-Sammak
Secretary-General of the National Council for
Islamic-Christian Dialogue;
Secretary-General for the Islamic Spiritual Summit, Lebanon
Shaykh Seyyed Hasan Al-Saqqaf
Director of Dar Al-Imam Al-Nawawi, Jordan
Dr. Ayman Fuad Sayyid
Historian and Manuscript Expert, Former Secretary General
of Dar al-Kutub Al-
Misriyya, Cairo, Egypt
Prof. Dr. Suleiman Abdallah Schleifer
Professor Emeritus, The American University in Cairo
Dr. Seyyed Reza Shah-Kazemi
Author and Muslim Scholar, UK
Dr. Anas Al-Shaikh-Ali
Chair, Association of Muslim Social Scientists, UK; Chair,
Forum Against Islamophobia
and Racism, UK; Academic Advisor, IIIT, UK
Imam Zaid Shakir
Lecturer and Scholar-in-Residence, Zaytuna Institute, CA,
USA
H.E. Prof. Dr. Al i Abdul lah Al-Shamlan
Director General of the Kuwait Foundation for the
Advancement of Sciences (KFAS);
Former Minister of Higher Education, Kuwait
Eng. Seyyed Hasan Shariatmadari
Leader of the Iranian National Republican Party (INR)
Dr. Muhammad Alwani Al-Sharif
Head of the European Academy of Islamic Culture and
Sciences, Brussels, Belgium
H.E. Dr. Mohammad Abd Al-Ghaffar Al-Sharif
Secretary-General of the Ministry of Religious Affairs,
Kuwait
Dr. Tayba Hassan Al-Sharif
International Protection Officer, The United Nations High
Commissioner for Refugees,
Darfur, Sudan
Prof. Dr. Muhammad bin Sharifa
Former Rector of Wajda University; Morocco; Fellow of the
Royal Moroccan Academy
Prof. Dr. Muzammil H. Siddiqui / on behalf of the whol e
Fiqh Council of North
America
Islamic Scholar and Theologian; Chairman of the Fiqh
Council of North America, USA
Shaykh Ahmad bin Sa’ud Al-Siyabi
Secretary General of the Directorate of the Grand Mufti,
Oman
Al-Haji Yusuf Maitama Sul e
Former Nigerian Permanent Representative to the United
Nations; Former Nigerian
Minister of National Guidance
Prof. Dr. Muhammad Abd Al-Rahim Sultan-al-Ulama
Deputy-Dean of Scientific Research Affairs, United Arab
Emirates University, UAE
Shaykh Dr. Tariq Sweidan
Director-General of the Risalah Satellite Channel
H.E. Shaykh Ahmad Muhammad Muti’i Tamim
The Head of the Religious Administration of Ukrainian
Muslims, and Mufti of Ukraine
H.E. Shaykh Izz Al-Din Al-Tamimi
Senator; Former Chief Islamic Justice, Minister of
Religious Affairs and Grand Mufti of
Jordan
H.E. Shaykh Dr. Tayseer Rajab Al-Tamimi
Chief Islamic Justice of Palestine; Head of The Palestinian
Center for Religion and
Civilization Dialogue
Prof. Dr. H.R.H. Prince Ghazi bin Muhammad bin Talal
Personal Envoy and Special Advisor of H.M. King Abdullah
II; Chairman of the Board of
the Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought, Jordan
Prof. Dr. Ammar Al-Talibi
Former Member of Parliament, Professor of Philosophy,
University of Algeria
Ayatollah Shaykh Muhammad Ali Taskhiri
Secretary General of the World Assembly for Proximity of
Islamic Schools of Thought
(WAPIST), Iran
H.E. Prof. Dr. Shaykh Ahmad Muhammad Al-Tayeb
President of Al-Azhar University, Former Grand Mufti of
Egypt
Prof. Dr. Muddathir Abdel-Rahim Al-Tayib
Professor of Political Science and Islamic Studies,
International Institute of Islamic
Thought and Civilization (ISTAC), Malaysia
H.E. Amb. Prof. Dr. Abdel-Hadi Al-Tazi
Fellow of the Royal Moroccan Academy
H.E. Shaykh Naim Trnava
Grand Mufti of Kosovo
H.E. Dr. Abd Al-Aziz bin ‘Uthman Al-Tweijiri
Director-General of the Islamic Educational, Scientific and
Cultural Organization
(ISESCO)
H.E. Prof. Dr. Nasaruddin Umar
Rector of the Institute for Advanced Qur’anic
Studies; Secretary General of the
Nahdhatul Ulama Consultative Council; Lecturer at the State
Islamic University Syarif
Hidayatullah, Jakarta, Indonesia
Shaykh Muhammad Hasan ‘Usayran
Jafari Mufti of Sidon and Al-Zahrani, Lebanon
Allamah Justice Mufti Muhammad Taqi Usmani
Vice President, Darul Uloom Karachi, Pakistan
Prof. Dr. Akhtarul Wasey
Director, Zakir Husain Institute of Islamic Studies, Jamia
Milla Islamiya University,
India
Shaykh Dr. Abdal Hakim Murad Winter
Shaykh Zayed Lecturer in Islamic Studies, Divinity School,
University of Cambridge;
Director of the Muslim Academic Trust, UK
Prof. Dr. Mohammed El-Mokhtar Ould Bah
President, Chinguitt Modern University, Mauritania
H.E. Shaykh Muhammad Sodiq Mohammad Yusuf
Former Grand Mufti of the Muslim Spiritual Administration
of Central Asia, Uzbekistan;
Translator and Commentator of the Holy Qur’an
Prof. Dr. Shaykh Wahba Mustafa Al-Zuhayl i
Dean, Department of Islamic Jurisprudence, University of
Damascus, Syria
H.E. Shaykh Mu’ammar Zukoulic
Mufti of Sanjak, Bosnia
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