MESSAGGIO
A S.E.R. MONS. COLETTI - VESCOVO DI COMO
12 novembre 2008
Cara e Stimata Eccellenza,
ci uniamo al profondo cordoglio e alle lacrime di coloro
che amano Mons.Maggiolini, testè scomparso. Ieri sera, era
da poco terminata la Conferenza a Villa Cagnola de La
Gazzada, dove Mons.Mistò ha accolto il Card.Scola e il
Prof.Botturi che hanno svolto il tema de La Libertà
Religiosa, e poco tempo dopo, alle 22 e 13 rendeva l'anima
a Dio il nostro amato Mons.Maggiolini, nato nel paese dove
abito, qui a Bareggio, dove è viva la sua memoria, e dove
io stesso ho potuto raccogliere diverse testimonianze di
chi lo ha conosciuto da bambino. Mons.Maggiolini è una
delle più luminose figure sacerdotali che ci siano state
offerte da Dio, e lo si può dire in base alle testimonianze
di molti suoi Colleghi, Amici, Estimatori, e da un numero
incalcolabile di persone che sono rimaste influenzate dai
suoi contributi dati per mezzo dei mass-media.
A me è toccata la grazia di conoscerlo, ed ultimamente l'
ho visitato all' Ospedale di Como, era il 1 maggio 2007,
dove gli ho donato un Rosario di legno d' ulivo autentico
della Terrasanta, che avevo preso a Gerusalemme. E poi l'
ho salutato con una carezza, quando è venuto qui a Bareggio
per il centenario della Scuola Materna Parrocchiale, che
lui stesso ha frequentato.
Nei prossimi tempi, sentiremo e diremo tante cose di
quest'uomo, che ha consacrato se stesso all' amore di Dio
nella Persona Gesù Cristo e della Sua Sposa la Chiesa,
talvolta con una libertà di parola che non ci aspettavamo,
talvolta con prese di posizioni che hanno aiutato tutti ad
amare Dio, a confessare la Sua Misericordia ( Misericordia
è scritto nel suo motto, trovando in questa parola il
messaggio più forte di Dio per i nostri tempi, come ci
dicono innumerevoli segni ), e cosi' ha aiutato tutti,
mi permetta di riconoscerlo, ad evitare le secche del
clericalismo che ammorba anche i ragazzi delle nostre
chiese. Ma l'ha fatto in alcuni momenti, esercitando
un' obbedienza che ha pagato col prezzo di una sofferenza
atroce, a cominciare dall' elezione all' episcopato a
Carpi, dove mi confidava un suo amico di
gioventù, ora vecchio medico qui a Bareggio, lui non
voleva essere inviato. E Dio sa cosa gli è costato.
Una sera tenne una conferenza a Milano intorno
all' Escatologia, e riuscì a toccare i cuori del pubblico
usando toni di raccoglimento così intimo, come
lui sapeva fare, alternati a toni di fine ironia che lo
hanno reso un degli intellettuali più acuti a cavallo dei
due secoli. Ebbene quella sera eravamo in un
Convento di Frati Minori Cappuccini, e l' ho
sentito parlare del cielo, della sua viva attesa di
incontrare i suoi morti, e di loro che
attendevano lui, e lentamente, disse chi erano queste
persone. Erano il papà, la mamma, la zia Piera
(quante volte l'ho vista raccogliere le offerte in
chiesa), e confessava di avere un desiderio particolare,
che chiedeva a Dio di soddisfare, e cioè che nel momento
finale ci fosse qualcuno con amore a tenergli la
mano.
Eccellenza, mi senta prossimo nel Ministero che La vede
Vicario nella Chiesa amata da Monsignor Maggiolini, e
voglia ricevere un testo in allegato, che ho dato
anche a Mons.Delpini ieri sera a La Gazzada.
Arrivederci
Alen Pandolfi - Medico di Medicina Generale - Bareggio (Mi)