Dott.ssa
Rita Monotti
Medico
29 Giugno 2012
Caro Alen,
grazie per le tue parole.
Hai approfondito quello che volevo dire.
Penso che la nostra testimonianza su Don Eugenio
possa essere preziosa e di aiuto.
E’ anche questo il senso della mostra.
Mi spiace per la morte di tuo papa’.
Lo ricordo nella preghiera.
Lo strappo della radice di colui che
per volontà del Signore
ci ha introdotti nel mondo,
e’ sempre grande.
Ti sia di consolazione l’averlo potuto accompagnare
e sostenere nel suo cammino verso il compimento.
Lui ora e’ con Gesù
e contempla la gloria del Risorto.
La vita eterna e’ un mistero,
ma non per questo meno reale
e intuibile agli occhi della nostra mente e del nostro
cuore.
Essere con Gesù e’ lo scopo della nostra esistenza.
La trasformazione che la morte fa della nostra persona
non lascia cadere nulla di noi,
se non ciò’ che e’ destinato a cadere,
cioè il nostro peccato e la nostra fragilità.
Tutto sarà ricompreso
e ricomposto nella luce della Trinità
(e proprio nel giorno della sua festa lui l’ha
incontrata).
Tutta la nostra storia,
tutte le circostanze di gioia e di dolore
che l’hanno caratterizzata,
tutti i rapporti, tutto l’amore dato e ricevuto,
tutto sarà’ vissuto nella luce della Trinità.
Buona festa dei santi Pietro e Paolo,
e un caro saluto
Rita
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