Vittuone
21-02-1989
Caro Alen cercherò di rispondere alla tua lunga lettera, ma
non so se sarò abbastanza chiaro nell’esporre quelli
che non sono affatto concetti semplici. Oggi la religione
non è più di moda. Siamo così abituati a seguire la
corrente, che ci è difficile distinguerci dall’agire
comune. Spesso lo facciamo senza rendercene conto. Quante
volte non riflettiamo a sufficienza prima di parlare. La
cosa più importante diventa la nostra totale e personale
affermazione. Il Vangelo ci ammonisce in più punti di
abbandonare le cose terrene. E’ difficile puntare in
alto. La gente comune, ma quello che è peggio anche certo
cristiani, non sanno rinunciare a un numero incredibile di
beni di consumo, che nulla portano alla vita
dell’uomo. Non voglio criticare le conquiste che in
ogni campo ci hanno permesso una vita con meno pericoli (
atrazina a parte ), oggi però sembra contare più la
quantità della vita che non la qualità. E’ un
atteggiamento comune nei nostri vecchi rimpiangere il
passato. Non è solo una questione di tempo perduto.
E’ il ricordo di un tempo in cui quello che aveva
maggior valore era il rapporto interpersonale. Oggi invece
si vive sconosciuti in un mondo di ignoti. Forse noi che
viviamo un po’ fuori dalle grandi città, lo sentiamo
meno. La gente è diventata diffidente come non mai. Bisogna
riconoscere che mai prima d’ora la nostra società
aveva raggiunto un tale degrado morale. Sono
all’ordine del giorno ogni tipo di sopruso e di
violenza. La violenza porta altra violenza. Ci sono molti
modi di essere violenti, non solo quello del pugno chiuso.
L’importante è sapersi fermare ed ascoltare. Chi ci è
vicino ci parla in continuazione., anche con i suoi
silenzi. Vogliamo imparare il più possibile e ci
dimentichiamo quello che più ci serve: capire chi ci
circonda. Sembra una banalità. Tutti sono convinti di
capire tutto di tutti! Mai una volta che siamo colti dal
dubbio. Ci riteniamo infallibili. E’ difficile
ammetterlo. Siamo superbi.
Ci sono molti modi di rispondere alle nostre necessità, che
prima o poi si fanno sentire. Una delle risposte più
esaurienti è nella religione, anzi è l’unica che può
completare in modo sano ( permettimi questa parola ) la
nostra personalità. Chi osa più trascendere se stesso per
puntare in alto, dove c’è l’unica salvezza?
Quanti sono disposti a soffrire per raggiungere la meta
finale? Vogliamo tutto facile. Io mi metto per primo,
perché tante volte non ho saputo essere come Gesù ci vuole:
mite ed umile di cuore. Il messaggio del Vangelo è
infallibile. Se noi osiamo negarne la verità, lo facciamo
per nostro comodo. Il Vangelo è divenuto scomodo. Molti non
lo leggono più, dimenticando la fonte della loro vita
spirituale: non si vive di solo pane… Se non ci
fosse l’immensa bontà di Dio l’uomo sarebbe
perduto. Per fortuna Lui ci ama molto di più di quanto
riusciamo a comprendere. E’ difficile accettarsi per
quello che si è, solo fino a quando mettiamo il nostro io
davanti a tutto. La vita sarebbe molto più semplice, se noi
lo volessimo veramente. Non perché ci sarebbero meno
difficoltà, ma perché niente sarebbe un peso e noi
accetteremmo con gioia profonda tutto quello che ci viene
donato dall’alto, con profonda gratitudine e
speranza. Ma non sono questi i valori che vengono coltivati
dalle nuove famiglie, anche quelle cristiane. Non voglio
sempre mettermi qui a giudicare. Sarebbe però altrettanto
sbagliato tacere per il proprio quieto vivere. Si parla
tanto di problema sociale, della società e via dicendo.
Quando parleremo una buona volta dei problemi che toccano
l’uomo? Ecco che si torna ancora una volta al
Vangelo. Contiene tutte le risposte a tutte le domande a
volte angosciose che ognuno di noi, prima o poi si deve
fare. Vivere il Vangelo pienamente è quello che sto
cercando di fare, ma sono molti i fallimenti a cui vado
incontro. Debolezze personali, incomprensioni familiari,
mancanza di abitudine a coltivare la vera fede. Bisogna
tornare bambini nel cuore, per scoprire la bellezza di
tutto quello che ci circonda, per riuscire a meravigliarci
tutte le volte che vediamo un nuovo giorno. Daniele
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Venice, California 12-10-1992
Spero tutto bene in quel di Bareggio. Mi sono già sistemato
ed i corsi sono iniziati da un paio di settimane. Salutami
il don Luigi. Ciao Daniele