Caro Piero,
mi è sembrato molto piacevole il nostro dialogo di ieri sera, con i tanti racconti di esperienze che abbiamo fatto, gli scambi di notizie professionali come colleghi, le affinità che sono emerse per tutto ciò che abbiamo in comune, tu con i tuoi 53 anni, ed io con i miei 45.

Per continuare il discorso che è nato quando ci siamo conosciuti, all'incontro della Fonte ospiti della parrocchia di don Giuseppe Grampa, ti scrivo alcuni punti che ci siamo detti, partecipandoli al Chicco. Eventualmente, ne possiamo parlare fra di noi, magari a cena con altri amici.

1) il discorso fatto da don Domenico Pezzini, ormai da una trentina di anni, di cura pastorale delle persone omossessuali con la possibilità di vivere relazioni nella prospettiva della fede a cui la Chiesa ci ha generati, è un discorso che ancora riguarda poche persone, ma interessa ambienti anche lontani dal movimento glbt, che scoprono (per dirla con il titolo di un testo che ho letto pochi mesi fa): l'omosessualità come paradigma di emancipazione. Credo si tratta di porci nell'orizzonte di un umanesimo cristiano che si sta facendo, e che trova una delle sue stelle nella figura di Papa Ratzinger.

2) da questo discorso sono nati momenti di esperienza della fede, come quelli che anche tu ed io abbiamo vissuto, che insieme a profondi sentimenti fanno venire il desiderio di aiutare altre persone, a conoscere la gioia che abbiamo conosciuto noi, poichè sappiamo che a volte l'omosessualità porta con sè un vissuto costituito di problemi non piccoli (come dicevo a Lele Macca, il 28 Settembre, nella lettera che gli ho scritto: il dono dell'incontro alla Fonte). Si può dire che l'amicizia fra persone omosessuali che hanno incontrato l'amore di Dio nella Chiesa (ognuno ha il proprio percorso e tutti siamo uno in Cristo per il sacramento del battesimo), è già nota nei secoli passati. Don Domenico ha studiato gli scritti di Aelredo di Rievaulx, trovando esperienze di relazioni fra persone, che sono attuali anche per noi oggi: un tipo di umanesimo cristiano desiderabile anche oggi.

3) questo discorso frequentato nel tempo (come ti dicevo, a me gli scritti di Pezzini sono noti da 12 anni), porta ognuno di noi per le esperienze fatte nel proprio percorso di vita, a paragonarlo con discorsi diversi che si possono sentire, in particolare nell'ufficialità della Chiesa per mezzo di documenti del magistero, lettere pastorali, scritti, testi di catechismo, eccetera. Così si approfondisce l'amore che rende figli della Madre Chiesa, quel senso di appartenenza totale che un bambino sente per la mamma. Così nasce un dialogo d'amore che è fatto di gesti come le cene che abbiamo fatto con diversi amici, (anche la liturgia è fatta di gesti, che rischiamano l'idea della cena), gesti che coinvolgono la persona in un amore totale. E quindi è un dialogo d'amore fatto di rapporti che si approfondiscono, di una parola che si può dire, di domande e risposte che nascono.

Nell'orizzonte di questo dialogo d'amore, sono venuti formulandosi alcuni quesiti, che anche ieri sera ci siamo posti:
a) nella concezione dell'uomo propria della Chiesa (antropologia teologica che l'ultimo Concilio ha promosso), c'è un posto per chi è omosessuale, o questi è visto come una persona per cui è impossibile la realizzazione della vocazione cristiana?
b) com'è possibile che il disegno di Dio non preveda che due persone omosessuali cristiane possano innamorarsi fra di loro, e chiedano come tutti le cure, il nutrimento, la benedizione che la Santa Madre Chiesa garantisce ai Suoi figli?
c) a che punto sono le elaborazioni di queste tematiche negli istituti di scienze religiose?
d) come vedono le Istituzioni le domande di riconoscimento da parte di coppie omo?
e) un atto formale della Chiesa, ad esempio un certo tipo di benedizione (eventualmente descritto nelle sue codificazioni), che valenze umane, socio-politiche, giuridiche potrebbe avere?

Credo si tratti di domande che è lecito farsi (ed alcune realtà cristiane e non, se le stanno facendo), anche dando il proprio ossequio alle direttive del magistero, alla morale cattolica in campo sessuale, e prevedendo un accompagnamento pastorale per queste persone, come è già avvenuto con i documenti di diverse istituzioni pubbliche in Usa e Regno Unito.
Se vuoi, continuiamo il discorso.