2 novembre 1975: PIER PAOLO PASOLINI

Parlare di Pasolini a 30 anni da quel 2 novembre 1975
(allora il sottoscritto lettore aveva 10 anni, l’età del Concilio Vaticano Secondo) è un atto di amicizia per tutti coloro, i quali da lui sono stati aiutati ad amare la vita. Infatti l’amore è il motivo dominante dell’opera di Pasolini, quell’amore di cui il nostro tempo è assetato, quell’amore che Papa Woitila chiamerà “bello” perché “vero”: è il “bell’amore” della Lettera alle Famiglie del 1994. Non se ne può fare a meno.

Nella vita di Pasolini questo amore si è manifestato, passando al vaglio di esperienze atroci: crolli ideologici e tecniche nichiliste hanno segnato la sua straordinaria opera.

Ma Pasolini è stato un intellettuale del suo tempo: ha indagato per conoscere come stanno le cose, ed ha dato la cura per i mali che ha trovato. Innanzitutto per i fascismi di ogni colore, i quali hanno in comune la puzza di chi non vuole puttane, ebrei e preti … e pretendono un mondo diverso da come l’ha fatto Dio.

Fa male pensare all’esperienza di disperazione, che Pasolini ha sofferto fino ad abissi d’inferno. In certi momenti, ci voleva un amico per consolarlo con questa sicurezza: le lucciole non sono finite. E le lucciole potevano penetrare il buio della sua notte, che è propriamente la notte di Mamma Roma e del mondo globale che ha pre-sentito (per un riflesso professionale, il sottoscritto dice Mamma Roma come dice Mamma Mutua, e pensa che sarebbe piaciuto a Pasolini, il quale era un po’ cattolico, un po’ statalista, un po’ nazional-popolare).

Per il resto, questo “figlio” va accostato con una certa simpatia umana, con ogni rispetto per i sentimenti d’apocalisse che lo hanno attraversato. Poi andrebbe lasciato nella penombra della preghiera a quel Dio, che forse non ha conosciuto bene, ma senza saperlo, ha cercato sempre: quel Dio di Misericordia che poteva pacificare il suo cuore e il cuore di una generazione intera. Infatti, il cuore dell’uomo è fatto per l’amore di misericordia: un amore che dura sempre e non si consuma mai.

Dunque, celebrare Pasolini significa celebrare l'amore. Lo facciamo in questo anno 2005: per la Chiesa è stato l’Anno Eucaristico, per l’Italia è stato il 60mo della Liberazione, per il mondo è mancato Papa Woitila e si è ricordata la fondazione delle Nazioni Unite. Per Pasolini è il 50mo della pubblicazione di - Ragazzi di vita - : l’opera per la quale è stato denunciato e processato, e premiato col Premio Colombi-Guidotti da Gadda, Piero Bigongiaro, Bertolucci, Anna Banti, Giuseppe De Robertis, Carlo Bo, Cassola, Sereni, Mario Luzi e altri.

Comunque, a tuttoggi Pier Paolo Pasolini rimane un problema.