FOLLIA, AGGRESSIVITA’ NELLE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI

Il Convegno di Medicina Psico-Sociale promosso dal Prof. Tonino Cantelmi (Presidente Psichiatri e Psicologi Cattolici): “Follia Aggressività e Rappresentazioni Sociali”, tenutosi Venerdi 12 Novembre 2010 all’Università Gregoriana, che ospita nel cuore di Roma studenti provenienti da 136 Paesi, ha toccato argomenti di notevole importanza per tutto l’assetto socio-demografico dei prossimi tempi, trovando profonde sintonie con le linee-guida che i Vescovi Italiani hanno dedicato ai prossimi 10 anni pastorali: “Educare alla vita buona del Vangelo”, e in particolare dove si invita a “
promuovere la mutua conoscenza” per una sinergia che è una “rete di servizi” come si è documentato recentemente al Convegno di Regione Lombardia del 9 Ottobre u.s. “Assistenza ai Fragili nella Continuità Assistenziale fra Ospedale e Territorio”, e si è documentato a Roma al Convegno della Fondazione Fatebenefratelli del 9 Novembre u.s. “Bioetica e Medicina Narrativa”. cfr www.aleluja.info/testi/articoli

Com’è stato percepito in un analogo Convegno Psico-Sociale svoltosi a Peschiera del Garda il 21-23 Ottobre u.s. a cura di Medicina e Persona
www.medicinaepersona.org anche nel Convegno della Gregoriana la diversità delle professioni psico-umanistiche ha postulato il fatto di un “io relazionale”, cioè un approcio personalistico basato su una concezione metafisica della persona umana ontologicamente fondata (antropologia teologica agostiniana) che il Dr. Alessandro Meluzzi, psichiatra, pubblicista, e fondatore di una comunità religiosa in Piemonte, ha proposto come chiave di lettura del Convegno (cfr. l’opera di Giorgio Israel, Per una Medicina Umanistica, Ed.Lindau).

Nella prima parte del Convegno, le Relazioni hanno riguardato la situazione attuale a 30 anni dalla Legge 180 di Riforma dei Servizi Psichiatrici, ed ancora c’è confusione nelle terminologie adottate fra specialisti, tv generaliste ed opinione pubblica, come ha notato il Prof. Luigi Janniri Psichiatra dell’Università Cattolica Policlinico Gemelli, per cui si alimentano pregiudizi, perturbazioni, comportamenti dissociali che generano lo stigma come marchio infamante, l’isolamento, e le conseguenze giudiziarie che giungono fino agli spettacoli televisivi (di cui si è occupata la seconda parte del Convegno). Del bisogno di promuovere una cultura di accettazione del disturbo psico-sociale ha parlato l’Onorevole Ciccioli del PdL, che nella sua esperienza di psichiatra ha ricordato come spesso nelle raccolte di anamnesi delle cartelle cliniche, si intercettano problemi della vita intrauterina, familiare, scolastica, militare, lavorativa, che poi generano il percorso del disagio. Di problematiche trans-culturali e medicina degli immigrati ha parlato la Dr.ssa Cerbo della Regione Lazio, Coordinatore di Terapia del Dolore e del Programma Salvamamme, mentre del bisogno di creare un clima di fiducia favorevole al progetto terapeutico ha parlato il Prof. Alberto Siracusano, Psichiatra dell’Università Roma 3 di Torvergata, e il Dr. Bonarrio di Ugl Sicilia ha ricordato la bassa scolarità giovanile della popolazione italiana fra i 18 e i 25 anni, come concausa del disagio.

Nella seconda parte del Convegno le Relazioni hanno riguardato le manifestazioni sociali delle sofferenze psichiche fra informazione e spettacolo, con i contributi di Maria Rita Parsi (Movimento del Bambino), Alessandro Meluzzi (Monastero del Rul), Federico di Castelbianco (Istituto di Ortofonia e progetto diregiovani.it), Francesco Bruno Psichiatra dell’Università della Calabria, i quali nelle loro vesti di professionisti consueti con i mass-media hanno evidenziato problemi ed esperienze personali, che li hanno portati a toccare con mano i meccanismi di amplificazione del male connessi alle nuove tecnologie di comunicazione, che il Prof. Francesco Bruno ha detto essere racchiuse tutte nella telefonia cellulare, come vero sistema di rete globale (
cfr. Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla Buona Vita del Vangelo, n. 29, 33,51). Non si tratta soltanto di tornare ai tempi in cui ci si poteva toccare la mano, ma si tratta anche di conoscersi in esperienze di convivenza (come questo Convegno) che nutrono le comunicazioni fra persone, come ha detto Piero Damosso di RaiTg1 e come ha dimostrato Federico Bianchi di Castelbianco, raccontando alcune esperienze fatte con i giovani. Tonino Cantelmi ha concluso il Convegno, riecheggiando le parole del Rettore P.Hans Zollner, il quale ha invitato a vedere il Regno di Dio nel profondo del nostro cuore, ed a farne esperienza nell’appartenenza ad una comunità.