NOI CRISTIANI SIAMO SEMITI SPIRITUALI


Testi tratti da un’intervista a Mons.Luigi Giussani nel settembre 1986


Giussani: fra le tante riflessioni di questa giornata, la più interessante è che il cristianesimo nasce, nel senso letterale della parola, come movimento. “Movimento”: vale a dire una compagnia che lentamente si è diffusa. Ma
che il cristianesimo sia nato come movimento di amici che si incontravano, vivendo una compagnia fra di loro, che coinvolgeva le loro famiglie, è ciò che sta alla radice della nostra stessa idea, della nostra immagine di cristianesimo rivitalizzato. Comunque la cosa più impressionante è che tutto è nato da quei “buchi”, da una povertà assoluta. Mi fa impressione, perché per sua natura il cristianesimo comincia così, sempre. Una vitalità di fede comincia sempre in questi termini, non ha bisogno di giornali, di settimanali, di grandi strutture. Rinunciare a degli strumenti è grave come non rispondere a un appello. Vedere la casa di San Giuseppe mi ha quasi più colpito che vedere il luogo disadorno dove è avvenuto secondo il contenuto della fede il fatto più grande della storia … vedendo la grotta di Elia ed poi quella dell’Annunciazione, o la casa di San Giuseppe, o quella delle nozze di Cana: quattro luoghi fondamentali dell’itinerario di oggi, è stato come prendere atto che la sfida di Dio al mondo (che non può non apparire come una lotta aperta e una contraddzione radicale) noi cristiani la sentiamo resa umana. Umana perché questa sfida passa attraverso una ragazza di quindici, diciassette anni. La stessa figura di San Giuseppe è impressionante, perché un uomo, un uomo che ha portato il peso di quella contraddizione, è una cosa inconcepibile: doveva avere una povertà di spirito assoluta … il Dio della tradizione ebraica diventa il seme di una umanità più umana, dove la semplicità della gratuità e soprattutto il valore dell’effimero, dell’istante passeggero, e perciò della totalità della vita, diventano norma. In questo senso lo Stato d’Israele ha un compito umano, a prescindere dalla politica, ed e’ uno dei compiti piu’ grandi: quello di lasciar vivere nella liberta’ religiosa questi segni. Una liberta’ che non puo’ essere un’indifferenza, ma e’ sempre rispetto nei confronti di un valore.

Domanda: c’e’ il rischio che il cristianesimo non diventi altro che una montagna di sassi. Cosa ne pensa?
Giussani: quelle due o tre grotte che abbiamo visitato devono difendersi da tutta l’evoluzione urbanistica… Deve riaccadere un avvenimento come all’origine… c’è da dire un’altra cosa, e cioè che una fede cristiana autentica rivive la storia ebraica… mi venivano in mente le parole di Pio XI quando Mussolini ha chiesto alla Santa Sede di non intervenire sulla legge razziale che stava per essere emanata, secondo la quale gli europei non avrebbero piu’ potuto sposare gli ebrei. Pio XI ha detto (e la dichiarazione e’ stata registrata dalla stampa estera, ma non mi risulta da quella italiana):
“noi cristiani siamo semiti spirituali”.

Domanda: pensavo a come Gesu’ avesse sempre presente il disegno che il padre aveva su di Lui…mi domandavo se anche per me e’ cosi’…
Giussani: quello che lei dice, il vangelo lo indica con il termine: memoria, perche’
l’etica cristiana e’ la memoria di quello che e’ accaduto. Questo e’ tutto. Percio’ non usiamo la categoria di coerenza, ma la categoria di ripresa, che e’ proprio la categoria morale del bambino.

Domanda: quando l’angelo e’ apparso alla vergine, lei ha risposto in modo piuttosto razionale: “ma come? non conosco uomo…” e l’angelo le ha detto: “Ma credi che Dio non possa?”. Allora Lei ha percepito che le veniva proposto un progetto piu’ grande, e lo ha accettato…
Giussani: il gratuito e’ affermare il Mistero,
affermare la diversita’…affermarla come una cosa conveniente a se’ piu’ della propria misura. Quello che ha detto il professore e’ un concetto importante, cioe’ che il criterio di verita’ in noi e’ la nostra umanita’. Ma la suprema dote della nostra umanita’ sta nel riconoscere che la completezza della questione non e’ nei termini in cui la si immagina…e’ sempre un progetto piu’ grande…(e vuol dire che non c’e’ contraddizione fra quello che ha detto l’angelo e quello che ha detto la vergine, n.d.r.)… il vero dramma dell’uomo e’ proprio questo: se la salvezza debba venire dalle sue mani o la salvezza viene da un Altro. Questa e’ la grande questione della storia dagli inizi fino ad oggi. Si potrebbe dire con termini piu’ di moda: se la salvezza viene dai valori umani riconosciuti insieme e insieme portati avanti, oppure se questo non e’ sufficiente e quindi la salvezza deve venire da qualcos’Altro… e’ proprio questa la questione teologica anche all’interno del cattolicesimo … e’ il concetto di misericordia presente nell’enciclica del Papa: e’ qualcosa di piu’ profondo di tutte quante le cose che accadono… e non lascia tregua… al di fuori del cristianesimo non c’e’ questa lotta morale… invece nel cristianesimo avviene quello che avviene con i vostri bambini: qualunque errore facciano, voi siete sempre padri e madri… e questo mette i bambini in una sollecitazione continua… perche’ non puo’ mai esserci un momento in cui un padre e una madre dicano del figlio: “e’ fatto cosi’… non c’e’ niente da fare”… sarebbe contrario alla paternita’ e alla maternita’… solo il cristianesimo rende la lotta morale espressione della capacita’ di amare ( a causa del concetto di misericordia, n.d.r.)