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IL
PATRIARCA DELLA GIUGALARGA
Domenica 5 settembre 2005, Monsignor Villa è tornato alla
Cascina Giugalarga, nel Comune di Gorgonzola. Monsignore è
nato proprio in questa Cascina. Ora vi abitano dei vecchi
cugini, il signor Franco Villa e la moglie Rosa, di cui
siamo stati volentieri ospiti. Si tratta di una delle più
antiche cascine d’Italia: la sua fondazione data
intorno al 1560 e potrebbe diventare Monumento Nazionale.
In tale contesto familiare, con altri ospiti convenuti nel
clima amabile di una bella domenica, Monsignore ci è
sembrato assumere i tratti del ‘patriarca’, nel
senso biblico della parola: un uomo che ha capitalizzato
tempo, conoscenze ed esperienze, fino a diventare
depositario della memoria di un popolo, e quindi
alimentatore di affetti e di relazioni umane, capaci di
orientarci per le strade di questo mondo. Mettiamo a
disposizione il tesoro di questa saggezza, attraverso le
parole che qui riportiamo e che mostrano a tutti
“come l’uom s’etterna”
( Dante, Inferno, XV, 85 )
Dr.Pandolfi:
ci
troviamo oggi qui a Gorgonzola, nella campagna della
provincia est di Milano e visitiamo il tuo luogo natale,
monsignore. Sei nato in questa Cascina dal nome un
po’ collodiano: Cascina Giugalarga, che fa pensare ai
viandanti che vi passavano, per chiedere ristoro, come ci
ha raccontato il signor Franco Villa, proprietario di
questi locali. Forse oggi non ci sono più quei viandanti.
Qui nei terreni adiacenti c’è la Metropolitana MM,
che ti collega in poco tempo al centro della città, oppure
con Internet raggiungi chissà quale punto della Terra, in
pochissimo tempo. E’ avvenuto un cambiamento radicale
nei modi di vivere, ed è in atto una totale rivoluzione nei
modi di comunicare. Monsignore, dove stiamo andando? Che
cosa stiamo diventando?
Mons.Villa: ricordo
che la mia era una famiglia patriarcale, dove
l’ospitalità era sacra. Ho sempre ospitato tante
persone, anche politici come Prodi, che è venuto a
salutarmi al mio confessionale pochi giorni fa. Il mondo è
davvero cambiato, soprattutto sul piano religioso. Le
famiglie non possono più generare figli come una volta. Mia
nonna materna ha avuto 13 figli. Allora non facevano paura.
In famiglia ci si sforzava di andare d’accordo, si
riceveva facilmente la vocazione cristiana. Anche allora
comandavano più le mogli che i mariti, e i giovani si
riconoscevano nelle manifestazioni religiose e c’era
più gioia. Oggi ci sono meno giovani in chiesa, e quelli
che vengono, non sono figli di genitori praticanti. In
questa situazione i cristiani devono avere fede, devono
coltivare il centro di interesse che possiede questo Papa e
i suoi predecessori. E quel centro è l’amore
personale di Gesù Cristo.
Dr. Pandolfi: nei
tempi passati c’era il comunismo…
Mons.Villa:
come ha
predetto la Madonna, il comunismo ha diffuso i suoi errori
nel mondo intero con germi fatali che fanno danni ancora
oggi nei giovani, i quali li assorbono nel sub-cosciente e
introiettano idee nefaste. Questo è il dramma del nostro
tempo. Poi si parla anche di un falso ecumenismo, che il
Papa combatte, per promuovere un vero ecumenismo. Ci sono
stati momenti di indulgenza: il Papa è arrivato a baciare
il Corano nella Moschea di Damasco. Ma il Corano non è un
libro di pace: una delle prime sure dice di sterminare gli
infedeli, ingannandoli con ogni tipo di tranelli. E poi
c’è stato questo avvicinamento a Lutero, senza
rendersi conto che Lutero ha fatto tanto male: ha accusato
il Papa di tante cose e diffonde ancora i suoi errori. Ma
certamente il comunismo ha prodotto almeno 100 milioni di
morti. Per questo dobbiamo convertirci e santificarci. Se
qualcuno di noi avesse il coraggio di convertirsi e di
santificarsi, potrebbe fare miracoli. Ciascuno nel proprio
piccolo mondo. Infatti bisogna prima conquistare il piccolo
mondo, per potere conquistare il mondo grande… se
c’è un goccio di grappa, mi correggo il caffè…
Dr.Pandolfi:
è qui il
Dr. Ricci, del quale conservo una lettera inviatami nel
1993, e pubblicata nel mio sito web
www.aleluja.info. Nella
sua lettera sono scritte cose interessanti per tutti.
C’è scritto uno dei messaggi più preziosi di
monsignore: fare dello studio una forma di ascesi, in
attesa del giorno in cui non avremo più bisogno né di
medici, né di teologi.
Dr. Ricci: sai
chi mi ha detto, che nell’aldilà non c’è più
bisogno di medici e di teologi ? Don Ferdinando Citterio.
Dr. Pandolfi: l’ho
trovato nell’elenco dei Docenti al Corso per
Operatori della Salute, che viene organizzato
all’Ospedale dei Fatebenefratelli. Fanno sempre cose
interessanti. Come al San Raffaele di Venezia, dove ho
portato la mamma.
Dr.
Ricci: alla
Giudecca ?
Dr.
Pandolfi: a
Cannaregio. Sai dov’è ?
Dr.
Ricci: ricordo
che una volta ci sono andato.
Dr. Pandolfi: il
Direttore è padre Massimo Villa, un lombardo di Casorate
Primo
Sig. Franco Villa: Monsignore,
un po’ di whisky ?
Mons.Villa:
ne
prendo poco. Lo bevo anche con Burt (Dr.Faibisoff , medico
negli Stati Uniti, ndr)
Dr. Ricci: Burt
verrà qui in ottobre
Dr.Pandolfi: beviamo
al Patriarca della Giugalarga: sei una memoria preziosa.
Speriamo che il tuo patrimonio non vada disperso. Speriamo
che sia impiegato a vantaggio del prossimo. Speriamo che
venga scoperto il tuo segreto: il dono dell’amicizia,
perché l’amicizia è l’investimento migliore.
Dr. Ricci: quest’estate
sono andato in Umbria e ho visto dei posti pieni di
attività per la salute, come centri di agri-turismo, ed
altri …
Sig.ra Mariuccia: siamo
sempre stressati, non abbiamo mai tempo per pensare a noi
stessi …
Mons.Villa: ma lo sa
come lavora il diavolo? con la depressione, che porta alla
disperazione …
Dr.
Ricci: ci sono
persone che sembrano contente, ma in realtà sono depresse.
Ti capita di vederne?
Dr. Pandolfi: ci sono
delle statistiche presentate alle Camere in una Relazione
del Ministero del 2004, e dicono che il 40% delle visite
mediche effettuate sul territorio italiano, sono collegate
a cause depressive
Mons.Villa: non ci
sono medicine?
Dr.Ricci: ci sono
e le prescriviamo …
Mons.Villa:
Dio è
buono. Non bisogna disperare. Dio è Amore, Dio è
Misericordia. Dio ci ama sempre. Bisogna coltivare la virtù
della speranza. E’ importante la fede, ma non
c’è vera fede, senza la speranza. Infatti, anche i
demoni credono in Dio. Sono gli uomini che lo negano.
Invece i demoni credono, ma sono disperati.
Dr. Pandolfi: chi è
stato a Medjugorje? E’ vero che vi appare la Madonna
da 24 anni ?
Mons.Villa: bisogna
essere devoti della Madonna, perché è la Madre della
Misericordia: è Lei che ce la fa conoscere, come ai suoi
bambini. La Madonna è la nostra mamma. Io non sono un prete
brillante, non ho complessi, ma credo che la Madonna non ci
lascia soli, se la preghiamo, anche nel momento della morte
(due signore presenti mostrano una statuina della Madonna,
che Monsignore ha portato in dono). Sono stato da poco al
Santuario di Re, dove è custodita un’immagine sacra,
che era stata colpita da un bestemmiatore. L’immagine
ha versato lacrime di sangue, come a Civitavecchia. E
ricordo il fatto successo nella chiesa di Cravegna al tempo
del Vescovo Bascapè, segretario di San Carlo Borromeo. In
quella chiesa c’è un’immagine della Madonna
dipinta sul muro, la quale versò tante lacrime umane. Ci
sono i documenti che lo provano, ed io vorrei che la Curia
intervenisse per riconoscere e propagandare
l’avvenimento. Come si fa a non credere negli
interventi della Madonna? Lutero non ci credeva. E
c’erano dei pazzi che volevano farlo santo! Siamo a
questo punto! Continuano a nascere e morire tante sette. In
una cittadina dell’Arizona dove sono stato, nascono
due o tre sette ogni anno. E la gente si fa abbindolare.
Dr.Pandolfi: è
proprio una babilonia …
Dr. Ricci: certo
che vedere per televisione questa mancanza di fede non è
bello …
Mons.Villa: però
devo dire che non va tutto male: un mio amico malato di
cancro al pancreas mi ha telefonato da Ginevra, per dirmi
che è guarito completamente. Lui lo riferisce
all’intercessione di un santo che io prego molto: san
Riccardo Pampuri. Si, i miracoli si verificano ancora. Se
avessimo più fede, potremmo ottenere tante cose.
Dr.Pandolfi:
c’è
un prete in America, padre Gerry: anche lui è stato
miracolato da san Riccardo
Mons.Villa: san
Riccardo ha sofferto tanto, come santa Teresina. In realtà,
i miracoli avvengono, quando c’è di mezzo la Croce
Dr.Pandolfi:
sono
stato a Trivolzio, in provincia di Pavia, dov’è
custodito il corpo di san Riccardo, ed ho incontrato il
parroco, il quale ha costruito un Centro di Accoglienza per
i devoti del Santo con bar e ristorante: ci vengono da
tutta Italia e oltre.
Mons.Villa: la Croce
è sempre il segno della presenza di Dio
Sig.ra Mariuccia: allora
mia madre ha presenza di Dio, perché ne passate di tutti i
colori … sente sempre Radio
Sig.ra Rosa: veramente
io sento Radio Mater
Dr.Pandolfi: mi pare
che Radio Mater si collega ad un monastero di clausura in
Toscana: mi è capitato di sentirlo una sera, e sono rimasto
impressionato dalle preghiere recitate da quelle suorine
con delle vocine angeliche: pregavano per coloro che
avevano commesso i delitti più efferati, e facevano
l’elenco dei peggiori crimini che si possano
commettere: mi è sembrata una trasmissione di criminologia.
Sig.ra Rosa: quando
vado a letto, dico sempre una preghiera in dialetto che
dice (si riporta la traduzione, ndr) : “io nel letto
vò, se mi alzo non lo so, ma tre cose ti chiederò:
confessione, comunione e olio santo, l’anima a Dio e
allo Spirito Santo”
Mons.Villa:
come?
non ho capito
Una signora: c’è
una preghiera che dice: “San Luigi penitente, tu sei
l’angelo del candore, che proteggi gli innocenti ed i
poveri peccatori”. E poi c’è questa alla Sacra
Famiglia: “Gesù, Giuseppe, Maria: vi dono il cuore e
l’anima mia”
Mons.Villa:
senza la
preghiera, non si è figli di Dio. Ma non c’è moto
impercettibile del cuore, che Dio non ascolti. Mi domando
come mai Dio non si è rivelato nel Suo Amore ai diavoli
…
Dr.Ricci:
e che
cosa rispondi alla domanda?
Mons.Villa: rispondo
che Dio vuole … sai che cosa? L’umiltà . Certo
il peccato impuro è molto diffuso (i peccati sessuali, ndr)
, ed è molto bello essere limpidi. Ma ci sono dei puri, che
sono superbi come il demonio. All’inferno non ci può
essere nessuno, che non sia superbo. Dico che la virtù
necessaria è l’umiltà. Solo a chi è umile Dio dà la
Sua Luce. E ricordate quel pezzo di Dante: è poesia, ma è
anche teologia: “A quella luce cotal si diventa, /
che volgersi da lei per altro aspetto / è impossibil che
mai si consenta; / però che ‘l ben, ch’è del
volere obietto / tutto s’accoglie in lei, e fuor di
quella / è defettivo, ciò ch’è lì perfetto / …
O luce etterna che sola in te sidi / sola t’intendi,
e da te intelletta / e intendente te ami e arridi !”
( Par. XXXIII ). Dio è questa Luce: “luce
intellettual, piena d’amore; / amor di vero ben, pien
di letizia; / letizia che trascende ogni dolzore”
(Par. XXX , 40). Si deve pregare. Il cardinale Martini mi
diceva che i preti pregano poco. Ma ci sono dei preti
all’inferno: coloro che comunicano con l’aldilà
lo sanno. Un esorcista è venuto a contatto con una creatura
che credeva essere il demonio, invece era l’anima di
un prete dannato, che gli ha detto di non avere mai preso
sul serio la vocazione, di non avere pregato, di essere
disperato per l’eternità. E poi dicono che
l’inferno non esiste.
Una signora: e quel
prete che ha fatto quelle cose ( si fa il nome di un prete,
ndr ), come mai dice ancora Messa? Sembra che ci sia di
mezzo una donna sposata…
Sig.ra
Rosa: ci sono
preti pedofili, ci sono quelli che bevono, ci sono tante
cose … ma esistono dei centri di recupero per casi
del genere …
Mons.Villa:
dobbiamo
pregare per tutti i sacerdoti … adesso andiamo. Hai
tu la mia borsa? Bene. Salutiamo tutti. Arrivederci.