I
VIDEO ED I TESTI
DELL’ INTERVISTA A MONS. VILLA
1) Domanda: Monsignore, quali sono le urgenze delle Chiesa
di oggi?
Risposta: Innanzitutto le vocazioni sacerdotali, le quali
devono essere formate e preparate da sacerdoti entusiasti
del loro ministero, e non da sacerdoti “da
cortile” e da sacerdoti manager. Come mi diceva il
Card.Martini: hanno speso miliardi per fare gli oratori,
per fare diverse costruzioni, ma dovevano prima
preoccuparsi di formare e di seguire i giovani. Ora abbiamo
grandi costruzioni con edifici vuoti e non abbiamo più
gioventù.
2) Domanda: Monsignore, Le chiediamo come possono i mass-media, i mezzi di comunicazione sociale, aiutarci a rispondere a queste urgenze?
Risposta: Dando rilievo ad argomenti seri, tanto riguardo ai problemi politici e più ancora nei confronti dei problemi religiosi. Questi ultimi, invece, sono pressoché sempre universalmente disattesi, anche i più importanti.
3) Domanda: La crisi della famiglia: riusciremo a risolverla?
Risposta: Difficilmente, finchè durino le leggi del divorzio e dell’aborto, e finchè non si educhino il giovane e la giovane nell’età del fidanzamento ad una pratica corretta della castità coniugale.
4) Domanda: Volevo fargliela come prima domanda, ma la faccio adesso: come va affrontato, secondo Lei, il dialogo inter-religioso, che forse è il principale messaggio del Concilio, che ci dice di fare il dialogo religioso a tutto campo, a 360 gradi?
Risposta: Il dialogo religioso ( fra le religioni N.d.R.) non può prescindere dalle verità fondamentali sul piano etico e sul piano religioso. Finchè durano la infinite sette create dalla riforma luterana o da altre religioni, il dialogo religioso è pressoché impossibile, come pensava giustamente Romano Guardini. Il dialogo religioso suppone incontri seri su problemi seri, e la ricerca sincera della verità. Io ricordo quello che diceva Dostoeevskij: se da un lato ci fosse Cristo e dall’altra parte la verità, lui si porrebbe dalla parte di Cristo, perché solo Cristo ha osato dire, e lo ha detto come Figlio di Dio: Io sono la Verità.
5) Domanda: Quindi mi viene da pensare che l’Eucarestia, ad esempio, diventa un ostacolo nei confronti di certe chiese, per portare avanti il dialogo.
Risposta: L’Eucarestia è già stato un ostacolo per gli ebrei: la massima parte dei quali, come dice il Vangelo di Giovanni, si scostarono da Cristo, lo hanno abbandonato, preparandogli il supplizio della croce.
6) Domanda: Quindi i Papi devono tenere conto di queste riserve che hanno le chiese nei confronti dell’Eucarestia: Le sembra che lo abbino fatto negli ultimi 100 anni?
Risposta: In genere si. Nei primi secoli della Chiesa e anche nel Medioevo, quando è stata istituita la Festa del Corpus Domini, e in seguito alla moltiplicazione dei miracoli strepitosi come quello di Lanciano (dove un’Ostia consacrata sotto gli occhi di un Sacerdote è divenuta carne umana N.d.R.. A tutt’oggi la reliquia di quell’Ostia è custodita a Lanciano in Abruzzo )
7) Domanda: Lei ha scritto un libro che è una raccolta di omelie e si intitola: I Tempi di Dio. Qual è il messaggio di questo libro?
Risposta : Il messaggio fondamentale è la fede nella divinità di Cristo. O Cristo è Dio, oppure Cristo si riduce ad uno qualunque dei fondatori delle varie religioni più o meno vere, più o meno false. Ma se è Dio, allora Lui è il Sommo Bene, è la Verità, è l’Amore Infinito. Dio è Tutto, come dice Dante nel XXXIII Canto del Paradiso. E chi ha visto Dio, non può scegliere che Lui. Ma questo suppone la fede. E la fede è un dono che Dio dà a coloro che pregano, che sanno praticare l’umiltà e che sanno vivere in comunione con Cristo.
8) Domanda : Monsignore, Lei ha conosciuto diversi Pontefici. Come vede, cioè qual è il suo giudizio su quello attuale?
Risposta : Lo vedo come un grande teologo. Possedevo i suoi volumi di altissima teologia editi in italiano dalla Pro-Civitate di Assisi. Il Rettore di un Ateneo Pontificio Romano mi diceva che quei libri di Ratzinger sono serviti a lui e ai suoi colleghi di insegnamento , per trasmettere un insegnamento chiaro, ortodosso e profondamente ispirato dalla fede.
9) Domanda : Come è nato e come si è sviluppato il suo interesse per l’Agiografia, cioè per lo studio delle vite dei Santi? So che il Padre Gemelli ventilava la possibilità di conferirLe la Cattedra di Agiografia in Università Cattolica, o sbaglio?
Risposta : No, ero io che desideravo prendere la Libera Docenza in Agiografia, ma il Prof.Calderini mi ha sconsigliato, perché proprio in quel tempo al Ministero della Pubblica Istruzione avevano confuso l’Agiografia con la Geografia, per cui un concorso era fallito. Probabilmente – mi disse – fallirebbe anche il suo. Ma il mio culto per l’Agiografia data dai primissimi anni del Seminario. Ho sempre amato le Vite dei Santi, soprattutto le più serie, le più critiche, e potrei dire, anzitutto i santi missionari, come i Martiri del Vietanm, a cominciare dal Beato Teofane Venard, e poi l’Autobiografia di Santa Teresina di Gesù Bambino e gli scritti di Santa Gemma Galgani, gli scritti relativi al Santo Padre Pio, il diario spirituale di Elisabetta Leuseur il cui marito era ateo ed era il capo di un circolo di medici atei parigini, il quale dopo la lettura del diario si è convertito, si è fatto domenicano ed è mancato molto presto. Di lui è introdotta la causa di beatificazione.
Comunque avevo una ricchissima raccolta di magnifiche Vite dei Santi, perlopiù vite critiche, insieme all’opera monumentale del Braumond. Purtroppo quando ho regalato le mie case ai Legionari di Cristo, loro senza dirmi nulla, hanno preso tutta la mia prestigiosa libreria agiografica, ed io sono rimasto privo della parte più preziosa dei miei libri.
10) Domanda: In questa luce della santità di Dio, Lei, Monsignore ha il carisma dell’amicizia. Lei coltiva amicizie si può dire da 50, 60 anni di tempo. Volevo chiedere: che cos’è l’amicizia?
Risposta: L’amicizia è una comunione intima profonda e sincera, discreta e non curiosa, ma anche senza segreti, per quanto è possibile. Perché la comunione sia piena, bisogna che in qualche modo vi entri un riflesso della fede di Dio, che ci ispira amore, comprensione, carità, donazione, dedizione, profonda capacità di sacrificio, perché chi non si sa sacrificare per l’amico, chi non sa ascoltare, chi non ha la pazienza e la bontà di capire, è negato all’amicizia. L’amicizia se vuole essere totale e profonda, deve essere anche una piena e totale religiosa comunione, anche con persone non propriamente religiose, se è possibile.
12) Domanda: Proseguo: a proposito di amicizia (ma qui con amicizia intendiamo paternita'), mi viene in mente un amico che vive in Arizona e che abbiamo visitato questo inverno. Lui si chiama Burt. Come e' nata e come si e' sviluppata questa amicizia?
Risposta: L’amicizia è nata d'improvviso una sera, quando un mio amico organista mi comunica non al telefono ma al citofono che dovevo ospitare un giovane ebreo di vent'anni, che lui non aveva potuto ospitare, perche' aveva un concerto fuori Milano. Io avevo la mamma gravemente ammalata, ma non ho potuto dire di no a questo giovane ebreo americano. L'indomani l'ho mandato nella casa che avevo in montagna e che allora tenevo nella frazione Graglia di Baceno ( provincia dell'Ossola), di cui sono cittadino prima benemerito e poi onorario. Questo giovane e' rimasto da me tutta l'estate, prima a Baceno e poi a Milano: dal 9 luglio al 7 settembre, ed era l'ultimo giorno utile perche' non gli scadesse il biglietto per Londra-New York. Praticamente ha passato con me tutta l'estate...
13) ... continua: lui non era un ebreo molto praticante ma seguiva giornalmente la mia Messa e mi serviva la Messa con devozione. Ci siamo recati a Lourdes diverse volte. Di lui conservo un'amicizia sempre piu' profonda. Mi sono recato da lui in Arizona d'estate ma anche d'inverno, non meno di una ventina di volte. Mi consolava il fatto che passasse ogni sera nella mia stanza per dirmi: la tua presenza mi da' una grande pace. Questo senza che io abbia mai fatto nessun proselitismo, ma lasciandolo in buona fede nella sua religione, che e' anche la religione della sua famiglia, di sua moglie e dei suoi figli.
14) Domanda : A proposito degli Stati Uniti e del mondo dei media: che argomento sceglierebbe per un eventuale film al cinema?
Risposta: Non ho molta cultura cinematografica, anche perché dedico il mio tempo di giorno a ricevere molte persone, per le confessioni e per consigli spirituali, la sera dedico il mio tempo alla lettura, non alla televisione e meno ancora al cinema. Di tutti i film, non molti, che ho visto, quello che mi è piaciuto veramente e che io condivido è la traduzione cinematografica del libro di Bernanos: - Il diario di un curato di campagna – e l’altro di Graham Green sulla vicenda di un prete, dal titolo: - Il potere e la gloria -.
15) Domanda : Come è nata la Sua vocazione?
Risposta : La mia nonna paterna tanto amata mi diceva che già a due anni io mi avvolgevo il collo con un asciugatoio, quasi fosse una stola e la mia mamma, che mi ha insegnato le prime preghiere, in particolare una bellissima preghiera a San Giuseppe, che ripeto ogni sera, ecco la mia mamma mi diceva che ero nato quasi con la vocazione sacerdotale. Poi incontrai a 6 anni il mio Assistente d’oratorio, un prete veramente santo, un’anima candida, davvero santa e illibata, che ogni giorno in ginocchio faceva la sua ora di adorazione, anche la domenica dopo il teatro dell’oratorio o il cinema che già allora si proiettava, lui sempre si recava in chiesa per essere fedele alla sua ora di adorazione quotidiana diurna e notturna. E questo prete al quale io servivo la Messa, mi ha talmente edificato che questa vocazione al sacerdozio è stata per me come una suggestione, ma non osavo dirlo al mio assistente d’oratorio, don Ercole Galimberti, che è ancora ricordato al mio paese, è morto di tifo a 46 anni e gli hanno dedicato una via. Ecco io non osavo dirgli che desideravo entrare in seminario...
16) ... continua: posso dire questo: la mattina del 26 maggio 1934, finiti gli esercizi spirituali al Santuario di Rho, il campanone suonò l’Ave Maria alle 5, mi buttai dal letto e misi in ginocchio e ringraziai Dio che fosse venuto quel giorno. Ero gracile di salute ( ero stato anche un anno dai Comboniani, ma mi dimisero per la mia salute gracile, non considerandomi adatto alla vita missionaria), temevo di morire il giorno prima dell’ordinazione sacerdotale...
17) ... continua: i momenti più belli della Messa per me sono due: quello della Consacrazione e quello in cui, dalla famiglia povera da cui ero uscito, e da ragazzo gracile di salute, nel Canone della Messa ringrazio Dio di avermi ammesso al Suo Servizio Sacerdotale, pur essendone indegno e compirò fra breve, il prossimo 26 maggio, 71 anni di Sacerdozio. E mi sento sempre più indegno di questo grande dono. Però avverto anche la gioia di servire Dio: la mia più grande gioia è celebrare la Messa ogni giorno, dire con devozione il mio Breviario, e di comunicare a lungo nella preghiera con Dio pregando a lungo per me, per la mia santificazione, per tutti quelli che amo e che porto nel cuore: i vivi che continuo ad amare, ed i morti con i quali vivo nella comunione dei santi, pregando anche per quelli che, per una ragione o per l’altra, non sembrano essere stati sempre fedeli alla Chiesa. Qualcuno è morto senza sacramenti, ma io confido che Dio ascolti anche la preghiera con cui ho accompagnato il loro cammino, e spero di vederli salvi nella comunione dei santi, nella vita eterna.
18) Domanda : In che cosa consiste il potere sacerdotale?
Risposta : Il potere sacerdotale è solo di Cristo che mi guida e mi accompagna con l’intercessione della Vergine nella comunione di tutti i santi.Il potere sacerdotale è un servizio, per cui il prete deve essere sempre a disposizione degli altri di giorno, e se possibile, anche di notte. Per questo io cerco di coricarmi a sera tarda, e di alzarmi nella prima ora mattutina, anche se stanco per i miei 95 anni e cerco di dedicarmi alle mie preghiere e alle anime, che sempre vengono a chiedermi aiuto e consiglio, o a domandarmi il dono dell’assoluzione sacramentale.
19) Domanda: Scusi la domanda, se vuole possiamo anche evitarla: Lei ha conosciuto il potere del demonio?
Risposta: Si il potere del demonio l’ho conosciuto anche recentemente. Io non ho mai fatto esorcismi. Ho dato delle benedizioni, anche a un giovane che pareva tormentato da forze misteriose, che era venuto a trovarmi, indirizzato da un comune amico. Poi ho incontrato qualche persona che comunicava con i defunti e che ho indirizzato a degli esorcisti. Comunicando con i defunti, ha dato l’impressione, e non a me solo, che comunicasse con il demonio.
domanda: anche la Maddalena era stata posseduta da 7 demoni, poi e' stata liberata dall'Amore …
risposta: si da 7 demoni. E c’è una signora che ha comunicato con un defunto, che a giudizio di quelli che l’hanno incontrata con una certa intimità, non era che il demonio o un’anima dannata. Questa signora sarà esorcizzata in questi giorni, e ha influenzato tutto il suo paese, perchè Lei diceva che attraverso questa comunicazione, era a conoscenza di tanti segreti , e la gente di questo paese del cremasco ne è stata molto malamente influenzata.
20) Domanda: a proposito della Maddalena, io ricordo una frase di Giussani al suo amico Majo, quando erano compagni di seminario e che si trova nelle loro lettere che sono state pubblicate. Giussani dice a Majo: che la tua vita sia un annuncio della Resurrezione. E’ come dire: cerca di essere come la Maddalena. Lei come sente questa frase?
Risposta: La sento come una frase bellissima, perché è significativo che il primo annuncio della Resurrezione (anche se qualcuno dice che il primo annuncio sia stato dato alla Madonna, ma i Vangeli non ne parlano, e ne parlano certi pii autori, non so con quale autorità e con quale veridicità), ma i Vangeli parlano del primo annuncio della Resurrezione dato in modo un po’ strano alla Maddalena, che si illudeva di essersi imbattuta nel giardiniere, mentre il giardiniere era Gesù risorto e la chiama per nome. E’ certamente commovente e indicativo della grande, infinita Misericordia che Gesù aveva per i peccatori. Basta che il peccatore abbia un palpito di umiltà e riconosca la propria miseria e ne chieda perdono a Gesù Cristo con un palpito di amore. E Gesù Cristo va incontro a quest’anima e la riempie della Sua Grazia e del Suo Amore.
21) ... continua: di più è significativo che questo annuncio è stato dato a una donna già posseduta da sette demoni, e per la quale, come in genere per le donne, gli ebrei, specie i rabbini non avevano un grande rispetto. Già un rabbino contemporaneo di Cristo diceva che è meglio parlare con un asino che non con una donna: tale era il concetto che avevano loro. Dunque quel fatto è molto bello, per cui nessuno deve disperare. Nessuno.
22) Monsignore mostra un libro con la copertina illustrata da una figura del Volto di Cristo: è un saggio intitolato – Il male – scritto dal padre passionista Enrico Zoffoli per le Edizioni Segno, è lo stesso autore della monumentale biografia di San Paolo della Croce, fondatore dell’Ordine dei Passionisti, ed è anche autore della stupenda biografia della povera Gemma, Santa Gemma Galgani di Lucca.
23) Domanda: nessuno deve disperare ... ed io ho visto quanta speranza e quanto amore lei ha dato al compianto e grande Vescovo di Lugano Monsignor Eugenio Corecco. Che cosa ci dice di questa amicizia?
Risposta: dico che ho conosciuto Monsignor Corecco gia' seminarista ed ho pregato il Vescovo che lo avviase agli studi. Il Vescovo era Mons Jelmini, il cui nome era stato suggerito a Pio XI da Padre Gemelli, ed era l'assistente dell'oratorio maschile di Lugano. Coi giovani era un Vescovo dal cuore ardente, specialmente cogli umili, ed io mi sono trovato in grande confidenza con lui. A lui debbo che Monsignor Corecco sia stato avviato agli alti studi, specialmente nel diritto canonico, tanto da diventare quell'insigne canonista che tutti conoscono e Presidente a vita di tutti i canonisti della Chiesa. Ed e' un vero peccato che sia stato rapito da morte precoce, quando la sua opera si stava allargando in tutta la Chiesa.
24) Domanda: quando l'ha conosciuto?
Risposta: l'ho conosciuto quand'era ragazzo di 15/16 anni, ed era seminarista dove io andavo a confessare come confessore straordinario, mentre ero assistente generale in Universita' Cattolica, ed attraverso Padre Gemelli (che era amico del Vescovo di Lugano) io avevo la possibilita' di accedere al seminario di Lugano quasi mensilmente.
25) Domanda: quali sono i tratti principali del carattere di Mons. Corecco?
Risposta: una vivida intelligenza, una profonda fede un amore straordinario alla Verita' e il grande equilibrio che non gli consentiva di muovere nessuna critica nei confronti di nessuna persona. Difficilmente ho trovato un uomo saggio, profondo, equilibrato come Monsignor Corecco, del quale sono stato confessore per tutta la vita.
26) Domanda: formuliamo una domanda sulla Vergine Maria nel mondo, nel passato e nel presente. Sembra che continuano grandi apparizioni anche oggi nel 2005. Che giudizio ne da'?
Risposta: io delle apparizzioni do' un giudizio estremamente positivo, perche' ricordo la parola del profeta Gioele otto secoli prima di Cristo, ripreso da San Pietro nella sua Prima Lettera il giorno di Pentecoste dopo la discesa dello Spirito Santo, nel suo primo discorso. Gioele dice: verranno tempi (che sono i tempi messianici che durano tutt'ora e dureranno fino alla fine del mondo) in cui i vostri giovani avranno visioni e i vostri vecchi faranno sogni. Mi pare che il non credere a queste parole significhi mancare di fede in quelle che sono le manifestazioni miracolose della Madonna in ogni tempo e specialmente nel nostro tempo.
27) Domanda: l'invocazione che Giussani faceva ripetere sempre: "Veni Sancte Spiritus, Veni per Mariam" ....
Risposta: e' la preghiera piu' bella, una preghiera da ripetere, perche' e' una preghiera ispirata.
28) Domanda: si parla tanto della dialettica fra istituzione e carisma. Ma da un certo punto di vista, anche l'istituzione e' un carisma...
Risposta: si anche l'istituzione e' un carisma e la Chiesa non potrebbe esistere se non fosse insieme un miracolo (il Corpo Mistico di Cristo) e un' istituzione soprannaturale in termini divini ma anche umani.
29) Domanda: a questo proposito, ci puo' dire qualcosa di chiaro e chiarificatore sulla relazione profonda fra Padre Gemelli e Padre Pio?
Risposta: Padre Gemelli era uomo retto, uomo di Dio, uomo santo, di cui il Cardinale Antonelli (che fu promotore delle cause di tanti santi, rettore della Pontificia Universita' Antoniana dei francescani in via Merulana a Roma) proponeva la beatificazione. Padre Pio era stato avvicinato da Padre Gemelli, ed io sono certo che se il Santo Uffizio non avesse vietato di far vedere le stimmate sotto pena di scomunica papale, Padre Gemelli si sarebbe convinto. Mentre al Santo Uffizio avevano accolto le accuse dell'Arcivescovo di Manfredonia e di qualche frate, che accusavano Padre Pio addirittura di cose impossibili nella vita di un' anima straordinariamente santa come lui, cioe' di rapporti con donne e di profumi artificiali, non tenendo conto delle sue strepitose bilocazioni. Gemelli aveva il limite di credere a quello che gli si diceva, cioe' non supponeva mai che gli si dicesse il falso, ed ha creduto a quello che gli avevano detto a Roma.
29) Domanda: diciamo che tutti e due, Padre Gemelli e Padre Pio hanno obbedito al Santo Uffizio.
Risposta: il quale avrebbe comminato la scomunica papale qualora ci fosse stata una esposizione delle stimmate. Quindi tutto e' nato da un equivoco.
30) Domanda: mi collego a queste due figure gigantesche e al discorso che facevamo prima a proposito del Cardinal Schuster e della sua pietas ... ci viene in mente l'Enea di Virgilio, ci viene in mente la statua della Pieta' che c'e' in Vaticano, e l'origine stessa dell'Italia. Che cos'e' la pietas, Monsignore?
Risposta: la pietas e' anche un sentimento umano, di comprensione, di compassione e soprattutto di amore. Ma sul piano soprannaturale e' una virtu' che informa tutta la vita cristiana: pietas in Deum e pietas in proximos. La pietas vale per i senatori dell'impero come virtu' principale e la troviamo nelle grandi opere di Cicerone e Virgilio, il mite Virgilio che ha vissuto una pietas quasi cristiana veramente epica.
31) Domanda: che cosa porta la Chiesa di Sant'Ambrogio che era un funzionario dello Stato alla Chiesa universale?
Risposta: Sant'Ambrogio era gia' uno spirito universale come era romano, seppure nato a Treviri. Era uno studioso di diritto e soprattuto un Padre della Chiesa e insigne teologo, e sublime pastore. E' stato il creatore della spiritualita' ambrosiana e riformatore di un clero che egli ha dotato delle virtu' piu' alte. Basti portare l'esempio di Sant'Agostino, che non si sarebbe convertito e non sarebbe venuto alla fede se non avesse incontrato Sant'Ambrogio con le sue omelie che San Sempliciano con le sue mirabili conversazioni. Padre Rigamonti di Rho, grande studioso di Sant'Ambrogio, dice che la sua attualita' consiste nelle sue istruzioni al clero. Basti ricordare il libro di Rigamonti: "Viri pastores sumus", e' un libro tutto ispirato al pensiero santambrosiano.
32) Domanda: qui a Milano abbiamo la fondazione dell'Universita' Cattolica ad opera del Padre Gemelli. Perche' nasce a Milano una istituzione di questo tipo? Certo, Padre Gemelli era milanese. Ma mi chiedo perche' Dio ha scelto Padre Gemelli per dare vita all'Universita' Cattolica.
Risposta: Padre Gemelli e' un fiore nato da un movimento profondamente cattolico, che risale a Leone XIII e a uno dei suoi consiglieri laici, il venerabile Giuseppe Toniolo, che e' stato almeno in partte l'ispiratore della grande enciclica Rerum Novarum contro il socialismo, tanto e' vero che l'Universita' Cattolica ha come ente amministratore l'Istituto Toniolo per volonta' di Padre Gemelli.
33) Monsignor Villa: di fronte al pensiero comunista non abbiamo che il nulla. Lo dimostra il crollo di questo regime in Russia. E nello stesso tempo il nulla, perche' negando Dio si nega l'uomo e si nega la vita eterna. Dio ci aiuti!