MEMORIALE   DEL  GIUBILEO  DEL  2000
 
PELLEGRINAGGIO  A  ROMA
 
16-21 maggio 2000

 
 
 

Cristina, penso alle parole del poeta francese Peguy :  - tale è il mio paradiso, dice Dio -  In queste parole espresso il messaggio che riassume l’esperienza  fatta nei giorni del pellegrinaggio a Roma per l’Anno Santo di questo Grande Giubileo del 2000.
Con un amico peruviano sono partito il 16 maggio per Roma, dove il Santo Padre si preparava a celebrare il Giubileo del Clero nel giorno del Suo compleanno: il 18 maggio.
“ Tale è il mio paradiso – dice Dio …
questi bambini giocano … ecco quello che accade nel mio Paradiso” ( Peguy, Il mistero dei Santi Innocenti )
 

GIUBILEO  DEL  CLERO 
 
Già nel viaggio per Roma ( con me è venuto un peruviano che io chiamo Piciu ) consapevoli di essere diretti alla Casa del Padre, il nostro cuore ha gustato una gioia profonda: durante il viaggio di notte, abbiamo cantato:  que milagro esta noche , che miracolo questa notte ! Poi, una volta giunti a Roma ci ha invasi la meraviglia di trovarci nell’Urbe, dove le strade sembrano il mare, dove il disordine diventa ordine, dove l’Amore prende il volto di un uomo, il dolce Cristo in terra. E’ il volto dell’immenso popolo sacerdotale, come ha detto il Papa in due parole in Piazza San Pietro. E così ha chiuso il Giubileo del Clero in comunione col clero di tutto il mondo con queste parole:   
- Tu popolo sacerdotale rendi grazie a Dio con noi ! -    
 
 
LA  MISERICORDIA  DI  DIO
 
Ecco qual è il massimo Dono della Misericordia di Dio ai nostri tempi: un popolo sacerdotale disperso in tutto il mondo. Ed è un popolo ‘mediatico’, nel senso proprio della parola, cioè un popolo che mette in comunicazione  Dio e l’uomo per la felicità di tutti i popoli e di tutte le persone. Quindi
questo popolo sacerdotale è attore della Misericordia di Dio, in quanto sa tirare fuori il bene dal male. Di questo Mistero ha fatto esperienza San Pietro, e lo ha riconosciuto , cioè lo ha confessato , come ci ricorda la Basilica di San Pietro, che si erge intorno all’Altare della Confessione sulla tomba dell’Apostolo principale. Questo è il punto della massima comunicazione fra Dio e l’uomo. Proprio qui ! Ecco la magnifica verità che sta al centro delle nostre esperienze. Amica mia, non è meraviglioso ? Quindi il Papa ha continuato: Tu popolo sacerdotale rendi  grazie a Dio per il nostro ministero !
 
Cara amica, non pensi che il Papa parli del Ministero della Misericordia ?  E  che questo valga per tutti gli uomini di ogni razza, di ogni colore e di ogni lingua ? Allora il nostro cuore magnifica  Dio per questo mistero di Misericordia, che opera la scelta di un uomo e  lo mette in azione ad impersonare Cristo Re del mondo. Si ! La Misericordia è un fatto che opera per la felicità di tutte le persone umane ! Non dipende da una scelta nostra.      E’ una scelta di Dio innanzitutto ! Per comunicare Se Stesso all’uomo che tende, e non può non tendere a scoprire il senso della propria vita nel mondo. Infatti l’uomo è una domanda infinita. L’uomo è immenso, dice Dostoeevskij.

 

Lo vediamo nel Vangelo: i due discepoli di Emmaus sono due uomini assetati di senso. Stanno camminando verso Gerusalemme e non sanno darsi ragione di quanto è successo a Gesù di Nazareth : uomo potente in parole e opere. Come può essere accaduto tutto questo ?  Perché il male sembra vincere sul bene ?  Perché c’è tanta ingiustizia e tanta sofferenza ?  Perché c’è tanta sofferenza degli innocenti ? Queste domande alimentano il nucleo incandescente del cuore umano, tanto più lo alimentano, quanto più pensa e  diventa sensibile. Chi ha il senso di Dio, talvolta sente dentro queste domande e sente bruciare il profondo del proprio io ! In realtà, questa sete del senso della vita  è ciò che rende grande l’uomo. Anzi lo rende … immenso.
 
Dunque,c’è qualcosa che è proprio del rapporto fra Dio e l’uomo: qualcosa che non si può misurare. Ma
trova soddisfazione nella Misericordia di Dio. Allora si può intuire com’è vero che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio ! Com’è vero che nell’uomo c’è una luce che illumina l’abisso del proprio valore immenso ! Solo certi uomini di genio sono riusciti a comunicare nel linguaggio umano questo l’abisso del valore immenso dell’uomo. Pensiamo a Omero, Agostino, Pascal, Shakespeare,  Dostoeevskij … Ci hanno dimostrato come pochi altri che l’uomo è immenso, perché contiene l’immagine e la somiglianza di Dio nella propria costituzione. L’uomo è persona umana ! In altre parole, possiamo davvero dire che l’uomo è figlio di Dio. Non per natura. Ma per adozione.
 
Infatti l’uomo è stato pensato nel prototipo di Cristo, il Quale è vero Dio e vero uomo. Sembra che poi qualcosa non è andato bene, e l’uomo ha perso lo splendore della propria immagine e della propria somiglianza con Dio. A questo punto, Dio stesso s’è fatto carico di riportarlo allo stato della dignità primitiva attraverso tutta la storia del Suo Unico Figlio. Nel Quale Dio s’è comunicato e continua a comunicarsi in forza di
un Amore assolutamente gratuito e capace di durare sempre, cioè per la Sua Misericordia. Addirittura Sant’Ambrogio dice che Dio fa questo all’uomo e vi trova la pace di un certo riposo. Ossia Dio riposa nel perdonare i peccatori.
 
Dunque il nostro pellegrinaggio a Roma è avvenuto nel segno di questo Mistero della Misericordia di Dio. Mi chiedo se c’è un posto dove questo Mistero non possa battere per gli uomini di oggi. Mi chiedo se non farsi questa domanda, di fatto equivale a scordarsi di pensare la vita fino in fondo. Mi chiedo se non farsela, di fatto significa ignorare la passione di Romeo, il quale sfida il suo amico: - insegnami a scordarmi di pensare – ( Prima Scena del  Primo atto di  - Romeo e Giulietta – di W.Shakespeare )
 
A questo punto, ritorno alle cose che sono successe in questi giorni e parto dal fondo per cercare di riconoscere come Cristo si è fatto vicino a noi romei assetati di senso, si è messo a tavola con noi e ci ha parlato come un amico parla agli amici.

  

 
VISITA  A  BOLOGNA 
 
Domenica mattina ci siamo svegliati a Bologna, dove eravamo giunti la mattina prima. Questa città è maestra nell’arte del piacere. A tavola nell’osteria la Scimmia abbiamo gustato una cena deliziosa, dopo la visita al Santuario di San Luca. Ricordo che durante la cena il Piciu mi parlava dei suoi, del suo popolo, del suo Perù.  Con le cose diceva e il buon vino dell’osteria, ho provato una forte commozione e ho chiesto a Dio di tirare fuori il bene dal male che c’è nel mondo. Poi siamo andati a vedere  Il gladiatore  al cinema. Cristina, se lo vedi, fai attenzione ad un personaggio non protagonista: il senatore Gracco. Magari ne parliamo. Intanto ti chiedo di dire una preghiera per il Piciu, il quale è in Italia da sette mesi e vive con la mamma infermiera. Mi chiedo che cosa Dio prepara per lui.  E’ un ragazzo con buone qualità: ha studiato Diritto e Fisioterapia in Perù. Ma anche qui la vita non affatto facile. E’ stato molto interessante la visita di quell’angolo di Bologna che si chiama  Jerusalem Bononiensis con l’edicola del Santo Sepolcro, il cortile del Pretorio e la reliquia della Santa Croce. Ti assicuro che ti ho pensata come quella volta Los Angeles con quell’immagine biblica: - come un giovane sposa una vergine, Dio vuole godere di te Gerusalemme – . Che gli angeli ci assistano sempre quest’umanità sofferente per amore. Cristina, conosci la poesia di Alda Merini ? 
www.aldamerini.com 
 
 
VISITA  AD  ASSISI
 
Lunedì mattina durante la visita ad Assisi,  ho raccontato anche al Piciu il mio viaggio a Los Angeles del 97, che mi è tornato in mente nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Vicino alla Porziuncola ho notato un affresco,che non avevo mai osservato bene. Raffigura San Francesco morente disteso sulla nuda terra e gli angeli che vengono a prenderlo per portarlo in cielo. Ho telefonato a Suor Monica nel Monastero delle Clarisse di Monteluce a Perugia. Poi siamo andati dai miei parenti, che ci hanno ospitato nella loro casa immersa nella campagna umbra e ci hanno offerto un ottimo pranzo. Questa visita ad Assisi mi ha fatto respirare la memoria del grande Santo, così unito al Papa e così deciso a realizzare la volontà papale nel mondo:
un popolo sacerdotale che continui la presenza di Dio nel mondo. E vediamo che  questo popolo sacerdotale continua attraverso i secoli della storia. Possiamo dirlo con  titolo del prossimo Meeting per l’Amicizia fra i popoli: - 2000 anni, un Ideale che non ha fine - . E' la stessa cosa che ha portato i potenti della terra a rendere omaggio al Papa.

 


VISITA  A  ROMA 
 
Giovedì 18 maggio, come ti ho detto, eravamo a Roma e abbiamo ricordato gli 80 anni di Giovanni Paolo II nello stesso giorno del Giubileo Mondiale del Clero. Alla luce della Madonna, la storia ha reso questo Papa davvero grande. Non si deve esitare a definirlo: Giovanni Paolo Magno. In piazza San Pietro con noi c'era una squadra di bambini col cappellino giallo, e ci siamo gustati quei momenti di profonda comunione.  
 
Quindi abbiamo comprato dei ricordini, abbiamo spedito delle cartoline e poi siamo stati a visitare i Musei Vaticani. La meraviglia per tutte quelle opere conservate in Vaticano è giunta al culmine nella Cappella Sistina, la quale insieme alla piccola Cappella Nicolina è la cosa che mi ha fatto riflettere in modo particolare. Il tempo è passato in fretta  in mezzo a quei tesori . Ad un certo punto è squillato il cellulare e ho risentito con piacere un amico di Lugano: Roberto Roffi . Abbiamo concordato di vederci ques’estate. Se puoi dì una preghiera per lui. Intanto lo penso in prossimità della sua ordinazione sacerdotale alla luce delle cose che scrive Giussani nelle Lettere a Majo suo compagno di Seminario:
- la tua vita sia l’annuncio della Resurrezione – ( Lettera n. 32 del 1950 ) . In queste parole mi sento profondamente unito a Roberto. Che la sua vita sia l’annuncio della Resurrezione come è stato per la Maddalena. Mia cara amica, l’amicizia non è questo compenetrarsi l’un l’altro ?

 

Nel pomeriggio di giovedì, ci siamo rimessi in macchina e siamo andati al supermarket: dove abbiamo trovato frutta fresca e ottime bibite. Quindi, ci siamo fatti un giro verso la campagna, con una sosta sul lago di Albano a due passi dalla Villa pontificia di Castelgandolfo. Quindi, siamo tornati a Roma per un "tour by night": l’Altare della Patria e la Stazione Termini,  il Colosseo e Piazza San Pietro, scattando foto alle bellezze di questa Roma, distesa fra le luci, come una magnifica prostituta vinta dall’amore del Signore. Come la Maddalena. La Lazio ha vinto ancora e ho visto il popolo fare festa per le strade della città fino ad ora tarda.
 
Mi tornava in mente quanto abbiamo visto il giorno prima , mercoledì 17 maggio: la visita nella Basilica di San Pietro con l’Altare della Confessione sotto una luce suggestiva ci ha trasmesso la gioia di essere qui, senza altra sicurezza diversa da quella di ritrovarsi qui al centro della cristianità, fra le braccia di Dio come figli Suoi. Ci siamo portati questi sentimenti per le strade di Roma e al bar dove abbiamo mangiato i soliti panini con un gusto diverso.
 
La sera di mercoledì siamo stati a salutare Mons.Camisasca, che con affetto chiamo don Massimo e risiede nella Casa Madre dei Missionari di San Carlo, di cui è Fondatore e Superiore Generale  cfr 
www.fscb.org . Abbiamo parlato a lungo con Anthony  e Martino, durante la cena e abbiamo bevuto la grappa che ci ha dato don Massimo. Abbiamo sentito Anthony parlare del suo mare e del suo popolo in Birmania. Anche il Piciu viene da terre lontanissime e gli ha chiesto come ha fatto ad arrivare fino a qui e come passa il tempo libero. Qualche volta giocano. Poco tempo fa hanno giocato a calcetto e Anthony s’è fatto male ad un piede, che gli duole ancora. Gli l’ho toccato e ho sentito che è gonfio per la presenza di edema. Ma con un po’ di gel giusto e di  riposo dovrebbe andare a posto. In Birmania il suo vescovo lo attende . La mamma è mancata il 31 dicembre scorso e lo attende in cielo. II suo popolo lo attende. Cristina, ti chiedo di dire una preghiera per lui . Che la sua vita sia un annuncio della Resurrezione !  Intanto mi viene da pensare a  questo viaggio come una caparra del Paradiso.