INCONTRO NAZIONALE:
"LA CASA DELLA SALUTE"
Conferenza del Ministero della Salute
22 marzo 2007
* Una nuova realtà per una sanità sempre più vicina al
cittadino
* Interventi dei relatori
Una nuova realtà per una sanità sempre più vicina al
cittadino
La Casa della Salute sarà organizzata per aree, ognuna
finalizzata ad offrire al cittadino una risposta immediata
ai suoi bisogni di assistenza sanitaria e socio sanitaria,
concentrando in un’unica struttura tutta
l’offerta extra ospedaliera del Servizio sanitario
nazionale.
1. AREA DEL CUP, DEL SEGRETARIATO SOCIALE E DEL
COORDINAMENTO CON LE FARMACIE
La Casa della salute è il punto d’incontro più
prossimo tra il cittadino e il sistema organizzato del
servizio sanitario e dei servizi socio sanitari. Ad essa si
rivolgeranno i cittadini per le informazioni e le
prenotazioni di visite, esami e altre prestazioni di cura
(CUP), per la presa in carico dei loro bisogni
assistenziali e per l’organizzazione di una risposta
adeguata. In questa area sarà inoltre previsto il
collegamento con la rete della farmacie pubbliche e
convenzionate per la messa in rete dei servizi di
informazione, educazione sanitaria, piccola diagnostica,
ausilio all’assistenza domiciliare, ecc, offerti
dalle farmacie.
2. AREA DEI SERVIZI SANITARI
Servizio delle prestazioni urgenti, dei prelievi e delle
donazioni.
Alla porta della Casa della Salute è di norma prevista la
presenza del punto di soccorso mobile 118, dotato di
personale medico a bordo presente 24 ore su 24. Uno spazio
funzionale deve essere destinato alle attività di prelievo
con risposte a domicilio entro 24/48 ore e deve essere
attivato un servizio di prelievo a domicilio per le persone
non deambulanti. La Casa della salute offre la possibilità
di organizzare l’attività di donazione del sangue con
l’impegno e la partecipazione delle Associazioni del
volontariato in modo da valorizzare il contributo di
solidarietà dei cittadini.
Ambulatorio di prime cure e per le piccole urgenze; esso
deve essere sempre disponibile, aperto nelle ore diurne,
per piccoli interventi che non necessitano di ricovero in
ospedale. Ambulatorio dei medici di Medicina generale per
tutti i medici di medicina generale e i pediatri di libera
scelta che desiderano trovare nella Casa della Salute lo
spazio per i loro studi medici. Non è obbligatorio che
tutti i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta
dell’area di riferimento si trasferiscano nella Casa
della salute. In ogni caso, la Casa della Salute
costituisce la sede del coordinamento per tutte le attività
comuni di tutti i medici di famiglia, sia che agiscano
all’interno sia che mantengano gli studi medici al di
fuori della nuova struttura. Attività comuni, comunque, che
non sono poche o irrilevanti e vanno dalla raccolta dei
dati epidemiologici alla definizione di programmi e di
protocolli terapeutici, dalle forme di consulto agli
approfondimenti sui farmaci, dall’educazione alla
salute dei cittadini alla formazione sui diversi problemi
della professione. I medici di famiglia e i pediatri che si
rendono disponibili avranno ambulatori propri con sale di
attesa, spazi per attività collegiali, servizi di
segreteria, disponibilità di tecnologie diagnostiche e
informatiche (Telemedicina e Teleconsulto ), servizi
d’informazione direttamente collegati con il Centro
Unificato di Prenotazione (sportello), archivio
informatizzato delle cartelle cliniche, ecc.
L’organizzazione dipartimentale delle attività deve
salvaguardare l’autonomia professionale di ogni
medico di famiglia e pediatra e deve nello stesso tempo
mettere a punto tutte quelle possibilità di scambio, di
informazione, di consulenza, di lavoro comune, di
aggiornamento che consentono di avere nel territorio
un’équipe interdisciplinare che si fa carico della
cura delle persone e insieme della salute della comunità.
Continuità assistenziale ( ex guardia medica) 7 giorni su 7
e 24 ore al giorno come funzione fondamentale delle cure
primarie, alla cui realizzazione contribuisco tutte le
diverse figure professionali coinvolte (medici, infermieri)
attraverso forme di coordinamento oggi difficili da
realizzare e praticamente assenti.
Degenze territoriali (Ospedale di Comunità) con alcuni
posti letto nei quali sono ricoverati cittadini per stati
patologici che difficilmente possono essere curati al
domicilio, ma che non richiedono neppure ricoveri
ospedalieri. Si tratta di una struttura con un turno di
infermieri sulle 24 ore, con operatori sociosanitari, nella
quale la tutela medica è garantita dai medici di famiglia e
dagli specialisti, secondo il bisogno.
Attività specialistiche. Gli ambulatori specialistici, con
aree e orari adeguati, possono essere diversi, con diversa
frequenza settimanale, sulla base delle esigenze della
popolazione, utilizzando sia gli specialisti convenzionati
che quelli dipendenti dalla struttura ospedaliera.
Area delle tecnologie diagnostiche semplici, (radiografie,
ecografie, mammografie, spirometrie, prove da sforzo,
ecodopler) utilizzate direttamente dai medici di famiglia e
dagli specialisti, o da tecnici di radiologia e da
radiologi che fanno riferimento alla struttura con orari
programmati. Deve essere inoltre organizzata
un’attività di diagnosi radiologica domiciliare a
vantaggio delle persone difficilmente trasportabili.
3. AREA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
Anche in questo caso i servizi possono essere variamente
rappresentati in funzione delle esigenze di programmazione
e dei diversi bisogni dalla comunità di riferimento:
SERT dotati di spazi autonomi ma coordinati con le cure
primarie con i servizi sociali e con le attività di
auto-aiuto per contrastare la dipendenza da alcool e da
sostanze psicotrope.
Servizio di salute mentale in coordinamento con le altre
strutture di assistenza diurna per disabili e malati di
mente.
Centro diurno dove vengono organizzate le attività di
assistenza domiciliare integrata (ADI). Esso svolge le sue
attività di appoggio assistenziale per persone non
autosufficienti che di giorno non possono restare in
famiglia. Il Centro diurno costituisce un anello
fondamentale della rete territoriale di assistenza
sociosanitaria ad elevata integrazione sanitaria e pertanto
è parte integrante dell’ADI e ha una dotazione
variabile di posti, in rapporto alla popolazione.
Servizio di Recupero e Riabilitazione funzionale. Tale
attività devono prevedere la possibilità di programmare,
potenziare e qualificare le prestazioni riabilitative
pubbliche, sia per le persone eventualmente ricoverate
nella struttura ( nel caso in cui essa comprenda una
Residenza sanitaria assistenziale o un Hospice) che per le
utenze esterne, (il domicilio, la Casa di riposo, la
scuola).
La Residenza sanitaria assistenziale. Essa è dotata
normalmente di un modulo di 20 posti letto e può essere
inserita nella Casa della salute, o essere ubicata in una
sede propria, salvo garantire uno stretto rapporto di
collaborazione e di operatività con il complesso dei
servizi sanitari e sociali che sono collocati nella Casa
della salute.
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). L’ADI deve
avere una propria sede e mezzi di trasporto. Le attività
sono in gran parte proiettate al domicilio, salvo le fasi
di programmazione, di coordinamento delle attività, di
approfondimento dei casi che sono svolte nella Casa della
salute. L’ADI è costituita da un’équipe
composta dal medico di famiglia competente per il caso, da
infermieri, da assistenti sociali, da operatori
sociosanitari, da specialisti che intervengono secondo le
necessità rilevate dall’Unità di Valutazione
Multidimensionale nel Piano individuale di assistenza (Pia)
e dal medico di medicina generale nel corso del
trattamento.
Area della prevenzione. E’ lo spazio strategico nella
Casa della Salute in cui si costruiscono rapporti di
collaborazione tra Servizi sociosanitari e cittadini, si
sviluppano programmi partecipati di intervento sui fattori
ambientali, sulle cause di malattia, si predispongono e si
realizzano gli screening sulle principali malattie, si
impostano i programmi di educazione alla salute con la
scuola, con i Centri sociali degli anziani, con i Patronati
dei Sindacati, con le Associazioni di utenti e di
cittadini, con le Associazioni del volontariato. In questa
area trovano collocazione le proiezioni funzionali del
Dipartimento di prevenzione collettiva per attività di
sanità pubblica che devono coinvolgere nei programmi i
medici di medicina generale che dispongono di una mole
ingente di informazioni epidemiologiche e mantengono
rapporti quotidiani con i cittadini-utenti.
Consultorio familiare e ambulatorio andrologico. Essi
rappresentano la sede di promozione della salute della
donna e del bambino, dell’educazione alla vita degli
adolescenti, per la preparazione dei giovani alla vita
matrimoniale, per la prevenzione dell’infertilità,
per l’educazione della donna al parto, per il
contrasto delle pratiche abortive, per la prevenzione dei
rischi nel campo della maternità e infanzia (aborti
bianchi, lotta ai tumori femminili, lotta alle
malformazioni.
Commissione di valutazione degli invalidi civili e Unità di
valutazione multidimensionale delle persone anziane non
autosufficienti la cui attività è direttamente collegata
alla rete dei servizi e definisce le procedure di effettiva
presa in carico del paziente portatore di patologie
complesse.
4. AREA DEI SERVIZI SOCIALI
In tale spazio oltre trovare collocazione i servizi sociali
e del volontariato vengono concentrate le attività
amministrative e di supporto ai medici e agli altri
operatori della Casa della Salute.
Uffici per il Servizio sociale. Rappresentano un’area
riservata e finalizzata per colloqui, per accoglienza di
situazioni di estremo bisogno, per il pronto intervento
sociale, da attivare anche con l’apporto delle
Associazioni del Volontariato. La dimensione di questo
spazio varia in ragione della consistenza delle attività
sociali che possono essere attivate nella Casa della salute
o tramite la Casa della salute.
Area delle attività amministrative. La Casa della salute
deve disporre di un’area destinata alle attività
amministrative per il governo della struttura, con
personale adeguato per consistenza e professionalità, per
l’informazione e comunicazione con i cittadini, per
il supporto delle attività sanitarie e sociali svolte nella
Casa della Salute, in modo da semplificare i percorsi
assistenziali dei cittadini e da “liberare” gli
operatori, in particolare i medici di famiglia, dalle
incombenze burocratiche che limitano e complicano
l’esercizio della professione.
Area delle tecnologie informatiche. Fino a quando i medici
di medicina generale resteranno isolati nei propri studi
privati, essi, per quanto aperti alla modernizzazione, non
potranno giovarsi degli apporti che alla medicina giungono
dalla ricerca biomedica, dall’innovazione tecnologica
e dai sistemi di informatizzazione che consentono di
stabilire in tempo reale rapporti di consulenza e di
collaborazione a distanza con centri diagnostici e di alta
qualificazione. Il teleconsulto, la telediagnosi clinica,
la teleassistenza e il telemonitoraggio sono già oggi un
sistema di conoscenze alla portata della medicina di base.