MESSAGGIO
PER L'INAUGURAZIONE
DELLA SEDE DEI CARABINIERI DI VIA MORANDI
BAREGGIO - PROVINCIA DI MILANO
8 aprile 2000
Signor Comandante
Signori Militi ,
quale cittadino mi sento particolarmente vicino in questa
fausta circostanza : partecipo con la preghiera alle
celebrazioni , programmate per questo sabato 8 aprile 2000
alla presenza delle Autorità civili ed ecclesiastiche.
Pur essendo chiamato la stessa mattina ad un Corso di
aggiornamento scientifico, desidero particolarmente unirmi
alle Autorità sotto la protezione della Vergine Fedelissima
nostra Patrona, e chiedere con voi al Signore Gesù Cristo
ogni benedizione.
Proiettandoci nel futuro, il nostro sguardo osserva con la
memoria una storia ormai bisecolare: dai tempi della
promulgazione delle Regie Patenti del 14 aprile 1814, che
garantivano la salvaguardia della persona del Re, fino alle
messe a punto dei metodi più moderni di reclutamento dei
giovani, che vengono allettati ad aderire al Corpo, non
solo per la paga, ma per motivazioni di puro amore all'
Ideale, oggi vorremmo ricordare alcuni momenti di questa
storia.
Era la prima metà dell' '800, quando il milite Girolamo
Berlinguer combattè duramente contro i banditi : eravamo
nella Sardegna di quei tempi, con la cosiddetta
"legge chiudente" che aveva privato i pastori
dell'uso delle terre, a quel tempo teatro di crudeli lotte
fra le famiglie.
Gli anni seguenti sono quelli del processo di unificazione
del Regno, grazie alle aperture del Pontefice, che concede
un'amnistia per tanti reati politici.
Intorno al 1858 appartengono al Corpo quasi 3000 uomini.
Con l’ armistizio di Villafranca si intravede una
riconciliazione fra l’ Austria e la nascente
Confederazione italiana con il contributo della Svizzera,
dove i cantoni democratici sembrano avere la meglio su
quelli monarchici.
Intanto Parigi vede il primo caso europeo di governo con
quelli che possono essere chiamati socialisti : in realtà
vogliono realizzare una democrazia distributiva fondata su
un tipo di marketing popolare. La nostra Arma è posta al
servizio di questo disegno.
Nel 1862 la vediamo con 141 regioni, 38 divisioni,
100 compagnie, 174 luogotenenze e quasi 2200 stazioni.
Proclamato il Regno in mezzo ad una grave crisi economica,
arriva il 1870 e l’ Arma entra in Roma con la breccia
di Porta Pia, ponendo la sede in Piazza del Popolo.
Dieci anni dopo, i Carabinieri diventano ufficialmente
Corpo. Sarebbe arduo vedere tutte le azioni con cui
penetrano nelle realtà della Nazione, e contribuiscono a
numerose campagne di conquista, anche aldilà della Nazione.
Ricordiamo che nel 1917 viene creato un Distaccamento a
Gerusalemme, che li vede di guardia al Santo Sepolcro. In
quel tempo appartengono al Corpo circa 31.000 uomini.
Nel "22 nascerà il Reparto Sciatori. Nel "25 nascerà il
Museo Storico. Nel "29 nascerà la musica della Fedelissima.
Seguono tempi in cui le forze dell'Ordine si chiederanno di
volta in volta: qual è il Bene della Patria ?
Un secolo come quello passato è stato pure un secolo di
enormi catastrofi naturali. Si ricordano nel "51 le
alluvioni in Polesine , Sicilia, Calabria, Sardegna. Nel
"54 il gelo in Campania, Abruzzo, Molise . Nel "66
l’Arno mette in ginocchio Firenze. II "68 vede
cancellati interi paesi col terremoto del Belice. Allora il
comando degli aiuti viene affidato a Carlo Alberto Dalla
Chiesa. Poi ci fu il Friuli nel "76 : in ogni caso il Corpo
ha portato il proprio contributo.
Al nome di Carlo Alberto Dalla Chiesa è collegata la
vicenda delle operazioni, che lo videro operare a Palermo,
dove aveva già condannato al soggiorno obbligato 76 padrini
e dove nell' "82 si ritrova alle prese con un progetto
americano per la creazione di un centro-giochi, per il
quale si raccolgono fondi , che lui scopre collegati a
qualcosa di poco chiaro. Allora partono le indagini su
oltre 3000 patrimoni con inquietanti rapporti fra uomini
d'onore e personalità del potere. Il 3 settembre 1982 il
Prefetto cade sotto l’azione micidiale di un commando
armato.
Prima di salutare, Signor Comandante, mi permetta un
ricordo personale del milite Papaleo, che di sicuro prega
per noi in cielo. Gli avevo donato un libretto a Pasqua
dell' anno scorso, dopo esserci conosciuti e avere
chiacchierato in diverse circostanze. Quindi a
Pasqua, gli avevo portato un libretto dedicato alla libertà
religiosa nei Paesi a maggioranza islamica, dicendogli
semplicemente: leggilo, poi ne parliamo. Ma non
l'abbiamo fatto più : il male ce l'ha portato in cielo,
dove dobbiamo ritrovarci tutti.
Signor Comandante , Signori Militi , rinnovo l’
assicurazione della mia preghiera per tutta l’opera
di ordine pubblico nel nostro Paese e, quale cittadino,
esprimo profonda riconoscenza in Comunione con il Santo
Padre.
Dr. Febo Alen Pandolfi – mmg – Provincia di
Milano